Giulio Saraudi
Giulio Saraudi | |||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 182 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 81 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||
Pugilato | |||||||||||||||||||||||||||||||
Categoria | Pesi mediomassimi | ||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1968 | ||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||
Incontri disputati | |||||||||||||||||||||||||||||||
Totali | 14 | ||||||||||||||||||||||||||||||
Vinti (KO) | 9 (-) | ||||||||||||||||||||||||||||||
Persi (KO) | 1 (-) | ||||||||||||||||||||||||||||||
Pareggiati | 3 + 1 No Contest | ||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Giulio Saraudi (Civitavecchia, 3 luglio 1938 – Civitavecchia, 19 aprile 2005) è stato un pugile italiano, vincitore della medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Roma, nel 1960, nella categoria dei pesi mediomassimi[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del pugile Carlo Saraudi e fratello di Vittorio, cominciò a praticare la boxe nella "Pugilistica Civitavecchiese" palestra gestita da suo padre. Vinse il titolo italiano già nei novizi[1].
Carriera da dilettante
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1958 e il 1964, Saraudi vinse per sei volte il titolo italiano dilettanti. Tra gli sconfitti in finale, il futuro campione europeo Piero Del Papa, nel 1961 e il futuro campione olimpico Cosimo Pinto, nel 1963[1]. Fu tre volte Campione mondiale militare (1959[2], 1960[3] e 1961[4]) e medaglia di bronzo ai Campionati europei di Lucerna del 1959.
Alle Olimpiadi di Roma batté al primo turno il pakistano Muhammad Safdar, con decisione unanime e ai quarti di finale l'argentino Luis Rafael Gargiulo, con verdetto favorevole di tre giudici a due.
Perse in semifinale dal plurimedagliato polacco Zbigniew Pietrzykowski[1] che, in finale, dovette arrendersi al diciottenne fuoriclasse Cassius Clay.
Nel 1961, Saraudi vinse anche il titolo europeo dilettanti, a Belgrado, battendo il plurimedagliato rumeno Gheorghe Negrea ai punti[1].
Avrebbe dovuto rappresentare l'Italia anche nella successiva Olimpiade del 1964, a Tokyo, ma fu scoperto a fumare, dopo aver vinto le selezioni di Orvieto dal trainer Natalino Rea che lo escluse dai giochi, spianando la strada a Cosimo Pinto, che poi vinse la medaglia d'oro[5].
Concluse la carriera dilettantistica con un record di 88 incontri disputati, 81 vinti, 5 persi e 2 pareggiati[1]. È uno dei pugili dilettanti italiani che ha vinto più trofei.
Carriera da professionista
[modifica | modifica wikitesto]Saraudi divenne professionista nel 1965 e rimase imbattuto per i primi dodici incontri. Tra i combattimenti vinti, occorre segnalare quelli contro i tedeschi Horst Benedens e Jürgen Blin, entrambi ai punti in otto riprese[1].
Perse l'imbattibilità il 24 aprile 1967, a Nottingham, contro il britannico Johnny Prescott[1].
Si ritirò nel 1968 con un bilancio di nove vittorie, tre pareggi, una sconfitta e un verdetto di no contest. Tale risultato lo conseguì contro l'ex campione europeo Giulio Rinaldi[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Giulio Saraudi su Sport & Note
- ^ Campionati mondiali militari 1959
- ^ Campionati mondiali militari 1960
- ^ Campionati mondiali militari 1961
- ^ Orlando "Rocky" Giuliano, Storia del pugilato, Longanesi, Milano, 1982, p. 155
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giulio Saraudi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giulio Saraudi, su BoxRec.com.
- (EN) Giulio Saraudi, su Olympedia.
- (EN) Giulio Saraudi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Giulio Saraudi, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Giulio Saraudi, il grande campione dei "puri", su sportenote.com.
- Le origini del pugilato civitavecchiese, su lavocedelpopolo.net. URL consultato il 9 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2017).