Acqua di rose

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Acqua di rose
Origini
Altri nomiGolāb
Luogo d'origineBandiera dell'Iran Iran
Zona di produzioneMedio Oriente
Dettagli
Categoriabevanda
Ingredienti principali
  • acqua
  • zucchero o miele
  • succo di frutti o di erbe
Una piccola manifattura di Acqua di rose in Kashan.

L'acqua di rose, o giulebbe, è una bevanda fatta con acqua, succo di erbe o frutti, zucchero o miele, che deve il nome al suo tipico colore rosato derivato appunto dalla presenza dell'estratto di rosa[1][2].

In Turchia viene utilizzata nella preparazione del güllaç, un dolce tipico del Ramadan.

L'acqua di rose è usata anche come profumo nell'industria cosmetica[3].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Golāb deriva dal persiano golab, composto di gol = fiore e āb = acqua.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Il golāb viene citato nella commedia Il malato immaginario di Molière:

«... golāb epato-protettivo, sedativo e ansiolitico, per prevenire l'insonnia del Signore...»

nel romanzo "L'isola del giorno prima" di Umberto Eco e nel romanzo La lunga vita di Marianna Ucria di Dacia Maraini.

Leonardo Da Vinci, nel Codice Atlantico, conservato alla biblioteca Ambrosiana di Milano, cita l'"acquarosa", una bevanda i cui ingredienti sono estratto di rose, zucchero e succo di limone.

In conformità al divieto di consumo di alcool vigente nei paesi islamici, l'acqua di rose è usata come sostituto dello champagne sul podio dei Gran Premi del Bahrain, di Abu Dhabi, dell'Arabia Saudita e del Qatar di Formula 1.

L'espressione italiana "all'acqua di rose" si usa come attributo per qualificare una cosa fatta con leggerezza o qualcosa di blando, poco efficace.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Etimologia : giulebbo, giulebbe;, su etimo.it. URL consultato il 31 marzo 2014.
  2. ^ GIULEBBO, e GIULEBBE, su lessicografia.it. URL consultato il 31 marzo 2014.
  3. ^ Rüdiger Dahlke, Mangiar sano. Nutrirsi bene e con gusto, Edizioni Mediterranee, 2007, p. 128, ISBN 88-272-1909-9.

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