Gisella (figlia di Pipino il Breve)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Santa Isberga, o
Gisella di Chelles
Edificio dell'abbazia de Chelles, disegno del XIX secolo
 

Vergine

 
Nascita757
MorteChelles, 30 luglio 810
Venerata daChiesa cattolica
Beatificazioneantica
Santuario principalevenerata da secoli nella zona di Arras
Ricorrenza21 maggio

Gisella (757Chelles, 30 luglio 810) fu una principessa della casa regnante carolingia che divenne badessa dell'abbazia di Chelles.

Era figlia femmina primogenita del Maggiordomo di palazzo di Neustria e Burgundia[1], poi anche di Austrasia[2] ed infine re di tutti i Franchi[3][4], Pipino il Breve (che era figlio del Maggiordomo di palazzo di Austrasia[5] ed in seguito maggiordomo di palazzo di tutti i regni dei Franchi[6], Carlo Martello) e della moglie Bertrada di Laon, figlia del conte Cariberto di Laon (ca. 695 -ca. 750) e di Bertrada di Colonia. Quindi era la sorella di Carlo Magno[7] e Carlomanno I.

Gisella nacque nel 757[8]. Eginardo, biografo di Carlo Magno, afferma che Gisella era stata destinata alla vita religiosa fin dall'infanzia; divenne quindi una monaca nell'abbazia di Chelles, dove infine venne nominata badessa. In qualità di badessa di Chelles ella supervisionava uno dei più importanti e prolifici scriptoria di monache attivo tra l'VIII e il IX secolo[9].

Nell'Annalium Angliae Excerpta, Gisella, figlia di Pipino, viene citata quando ricorda che il padre venne unto re dal papa Stefano II[10].
La storica Judith Herrin sostiene che Gisella, nel 765, fu promessa sposa (il fidanzamento fu rotto l'anno dopo) al figlio dell'imperatore bizantino, Costantino V, Leone[11]. Nella lettera in cui papa Stefano III deplorava il progetto matrimoniale tra Carlo Magno e una figlia dal nome sconosciuto del re longobardo Desiderio, il pontefice cita anche un progetto matrimoniale tra Gisella e Adelchi, che non ebbe luogo[12]. Secondo Eginardo, Gisella ebbe buoni rapporti con il fratello Carlo Magno, il quale «la trattava con lo stesso rispetto che dimostrava alla madre»[7].

Sempre secondo Eginardo, Gisella morì nell'810 nel monastero dove aveva trascorso la maggior parte della sua vita, pochi anni prima di Carlo[7].

Carlo Magno e la moglie Ildegarda battezzarono la loro figlia con il nome di Gisella; la piccola Gisella sarebbe vissuta tra il 781 e l'808, ma della sua vita si conosce poco altro.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pipino di Herstal Ansegiso  
 
Begga di Andenne  
Carlo Martello  
Alpaïde di Bruyères ?  
 
?  
Pipino il Breve  
Lamberto II di Hesbaye Crodoberto?[13]  
 
Théodrade (Théoda)?  
Rotrude di Treviri  
Clotilde Teodorico III  
 
Clotilde (Doda)  
Gisella  
? si veda qui  
 
si veda qui  
Cariberto di Laon  
Bertrada di Prüm si veda qui  
 
si veda qui  
Bertrada di Laon  
? ?  
 
?  
Gisella di Laon  
? ?  
 
?  
 
  1. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus secundus: Chronicon Moissiacensis, Pag 292 Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive.
  2. ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars tertia, auctore anonymo austraso, CXVI
  3. ^ (LA) Annales Xantenses, pag 37
  4. ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 750
  5. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour , Pag 698
  6. ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CVII
  7. ^ a b c (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus secundus: Einhardi vita Karoli Magni , Pag 453
  8. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus primus: Annalium Petaviorum continuatio , Pag 11 Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive.
  9. ^ McKitterick, Rosamond, Books, Scribes and Learning in the Frankish Kingdoms, 6th-9th Centuries, Ashgate Publishing Limited, Aldershot (Inghilterra), 1994, pp. 1–35, 1–43, ISBN 0-86078-406-1.
  10. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus XVI: Annalium Angliae Excerpta , Pag 480 Archiviato il 22 dicembre 2015 in Internet Archive.
  11. ^ Herrin, J. The Formation of Christendom (Princeton University Press and Basil Blackwell, 1987). Revised, illustrated paperback edition (Princeton University Press and Fontana, London, 1989), reissued by Phoenix Press, London, 2001
  12. ^ Stefano Gasparri, Adelchi, un re nell'ombra, in Nuova Rivista Storica 104/1, 1º gennaio 2020. URL consultato il 25 luglio 2022.
  13. ^ Settipani identifica Lamberto, insieme ad altri tre fratelli (Chariivius [Hervé], nobile di Hesbaye, Ruperto di Salisburgo, vescovo di Worms, Chrotgar, duca di Le Mans) come i figli di un figlio senza nome di Crodoberto. Tuttavia, considerato lo status di questi individui, sembra improbabile che il loro padre fosse rimasto sconosciuto. Alcuni documenti segnalano Lamberto come figlio di Crodoberto, altri come figlio di Hervé. Si ritiene che Crodoberto sia un diretto antenato dei Robertingi che governarono la Francia dall'ottavo secolo fino al regno di Roberto II di Francia nell'XI secolo.

Fonti primarie

[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica

[modifica | modifica wikitesto]
  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale - Vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 1978, pp. 688-711.
  • Gerhard Seeliger, Conquiste e incoronazione a imperatore di Carlomagno, in Storia del mondo medievale - Vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 1979, pp. 358-396.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN85988467 · GND (DE137807546