Giovanni Salghetti Drioli

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Giovanni Salghetti Drioli
Salghetti con la fascia tricolore (in seconda fila), in compagnia di Margherita Cogo, Carlo Azeglio Ciampi, Luis Durnwalder e Gaetano Gifuni

Sindaco di Bolzano
Durata mandato19 luglio 1995 –
23 maggio 2005
PredecessoreMarcello Ferrari
SuccessoreGiovanni Benussi

Dati generali
Partito politicoIndipendente di centro-sinistra
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Giovanni Salghetti Drioli (Roma, 11 novembre 1941) è un politico italiano, sindaco di Bolzano dal 1995 al 2005.

La targa di Piazza della Vittoria, nel 2001 rinominata Piazza della Pace su iniziativa della giunta di Salghetti-Drioli e nel 2002, in seguito a un referendum, ripristinata nel nome precedente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Avvocato, dal 1973 lavora presso la provincia autonoma di Bolzano, di cui è diventato vicedirettore generale nel 1975. Andrà poi in pensione nel 2007.[1]

Tra il 1988 e il 1989 è stato commissario del comune di Bolzano in seguito all'annullamento delle elezioni comunali del 1985, vinte da Marcello Ferrari, deciso dal Consiglio di Stato nell'agosto del 1988.[2]

Dal 1995 al 2005 torna al comune di Bolzano, questa volta come sindaco, venendo eletto per due mandati consecutivi con una coalizione di centrosinistra.[3] Nel 2001 si impegna pubblicamente per la rinominazione di Piazza della Vittoria in Piazza della Pace, ma l'azione viene bloccata nel 2002 da un referendum consultivo promosso dalle Destre.[4] Nel 2005 è nuovamente candidato ma viene sconfitto per 7 voti al ballottaggio dall'esponente del centrodestra Giovanni Benussi[5] che però non riesce a formare una giunta e decade.[6][7] Lo stesso anno verrà eletto Luigi Spagnolli, di nuovo del centrosinistra.

Nel 2006 viene nominato da Linda Lanzillotta, ministro per gli affari regionali del Governo Prodi II, nella Commissione dei Sei.[8] Nel 2013 viene nominato presidente del Teatro Stabile di Bolzano.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Avvocato Salghetti in pensione: cerimonia di commiato con il presidente Durnwalder, su provinz.bz.it, Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, 31 maggio 2007. URL consultato il 6-12-2014.
  2. ^ Maurizio Ferrandi, È facile farsi eleggere sindaco di Bolzano..., su salto.bz, 4 novembre 2014. URL consultato il 6-12-2014.
  3. ^ I borgomastri/sindaci di Bolzano dal 1449 fino ad oggi, su comune.bolzano.it, Città di Bolzano. URL consultato il 6-12-2014.
  4. ^ Hans Heiss, Hannes Obermair, Culture della memoria in contrasto. L'esempio della città di Bolzano-Bozen dal 2000 al 2010, in Hannes Obermair et al. (a cura di), Erinnerungskulturen des 20. Jahrhunderts im Vergleich – Culture della memoria del Novecento al confronto, Bolzano, Città di Bolzano, 2014, pp. 19–34, qui pp. 23–25, ISBN 978-88-907060-9-7.
  5. ^ Bolzano, sindaco al centrodestra per 7 voti, su corriere.it, Corriere della Sera, 24 maggio 2005. URL consultato il 6-12-2014.
  6. ^ Michele Sartori, Bolzano giunta impossibile cade Benussi si rivota, su cerca.unita.it, l'Unità, 23 giugno 2005. URL consultato il 6-12-2014 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).
  7. ^ Maurizio Ferrandi, Un mostro mitologico, su salto.bz, 11 novembre 2014. URL consultato il 6-12-2014.
  8. ^ Dopo l'oblio riecco Salghetti, su ricerca.gelocal.it, Alto Adige, 30 luglio 2006. URL consultato il 6-12-2014.
  9. ^ Salghetti presidente dello Stabile, su altoadige.gelocal.it, Alto Adige, 26 gennaio 2013. URL consultato il 6-12-2014 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2014).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Trasparenza, su teatro-bolzano.it, Teatro Stabile di Bolzano. URL consultato il 6-12-2014 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2014).


Predecessore Sindaco di Bolzano Successore
Marcello Ferrari 18 giugno 1995 - 21 maggio 2005 Giovanni Benussi
Controllo di autoritàVIAF (EN878170939463315660001 · GND (DE1321667779