Giovanni Bartolini

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Discorso astrologico delle mutationi de tempi dell'anno 1608, Venezia 1608.

Giovanni Bartolini (Bologna, anni 1590XVII secolo) è stato un astronomo, astrologo e bibliotecario italiano la cui figura si inserisce nella fitta rete di relazioni createsi a Roma intorno all'Accademia dei Lincei nel XVII secolo.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dubbi risultano sia la data di nascita, collocabile intorno all'ultimo decennio del XVI secolo, sia il luogo di nascita che presumibilmente fu Bologna.[1] Le prime informazioni che si hanno sulla vita di Giovanni Bartolini partono dal 1611 quando si trasferì a Roma presso Antonio Persio di cui divenne segretario e familiare.[1] Le prime notizie documentate sono tutte inerenti a Persio e all'ambiente dell'Accademia dei Lincei; infatti il nome del Bartolini compare nel Carteggio Linceo, oltre ad essere menzionato in uno scambio epistolare tra Francesco Stelluti e Giovanni Antonio Mazzini che lo indicavano come commesso per una consegna di un libretto.[1]

Sotto la spinta di Federico Cesi, Persio, coadiuvato dal Bartolini, iniziò la progettazione e la stesura dell'opera Index capitum librorum Abbatis Antomi Persii Lyncei ..., che venne poi conclusa e pubblicata a Roma nel 1613 dal Bartolini, dopo la morte di Persio.

Nel 1620, sempre a Roma, Bartolini divenne auditore del cardinale Scipione Cobelluzzi e bibliotecario apostolico.[1]

Bartolini, seppur legato agli ambienti dell'Accademia dei Lincei e degli alti prelati romani che vi gravitavano, si dedicò con fervida attività a interessi astrologici ed astronomici e trasse una fitta serie di pronostici. Egli fu un chiaro esempio della palese inosservanza, perfino nell'ambiente della curia romana, della bolla di Sisto V del 1586 contro le predizioni.[1]

Non concorde con il rigoroso determinismo astrologico del periodo, scrisse il Discorso astrologico delle mutationi de' tempi dell'anno 1608 et della nova cometa e altre cose, in cui tese a delimitare il "quanto di bene e di male ci vien promesso dalle stelle, quali inclinant sed non cogunt, et ciò quanto spetta alle cause seconde: che nel resto Iddio è padrone assoluto, quale pregaremo che ci concedi il bene e liberi dal male".[2]

Difese l'utilità e la validità dell'astrologia, che vide corrispondere con la teologia naturale, secondo le argomentazioni basate sulle autorità filosofiche di Aristotele, Tolomeo, Origene e sant'Agostino. Sostenne che l'utilità dell'astrologia verrebbe dimostrata dal carattere indispensabile delle previsioni relative alla navigazione e all'arte del seminare o raccogliere i frumenti, del far riprodurre gli armenti e a quelle relative alla medicina.

Bartalini riconobbe, d'altra parte, che "la scientia astrologica è difficile sopra ogn'altra umana professione, sì per la moltitudine delle cagioni, che concorrono alla produttione degli effetti, che si hanno a predire, delle quali anche buona parte non èconosciuta fin hora, come ancora per la varia dispositione e qualità de' soggetti, ne, quali l'attione di queste cagioni si hanno da ricavare; finalmente per la dffficultà chè ha in sé medesima per esser congetturale."[3]

Non vi sono attestazioni o documenti che ne riportino l'anno e il luogo di morte.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Discorso astrologico delle mutationi de' tempi dell'anno 1608 et della nova cometa e altre cose, Venezia 1608.
  • Discorso astrologico delle mutationi de tempi dell'anno 1608, Venezia, Grazioso Percacino, 1608.
  • Discorso astrologico delle mutationi de' tempi e delle quattro stagioni, Roma, Guglielmo Facciotti, 1612.
  • Breue raccolta delli giorni insalubri per purgarsi, cauar sangue, metter coppe, o dar tagli. Col moto diurno de' luminari da un mezo giorno all'altro, dell'anno bisestile 1612. ... Roma 1612.
  • (LA) Index capitum librorum Abbatis Antomi Persii Lyncei Materani Civ. Rom. I. V. C. philosophi theologi praestantissimi. De ratione recte philosophandi et De natura ignis et caloris, Roma 1613.
  • Discorso... dell'anno 1613, nel quale si tratta del Giuditio universale dell'anno, dell'ecclissi lunare dell'anno passato, Roma 1614.
  • Discorso astrologico di G. B. sopra l'anno 1618 calculato al meridiano di Roma secondo l'osservazioni del Tychone, Vat. lat. 6304.
  • Brevi annotazioni ovvero discorsi apologetici nelli due almanacchi di Fabrizio Coconaro delli anni 1608 e 1609, Bologna 1610.
  • Alcuni presagi per conoscere le mutazioni de' tempi, Bologna 1610.
  • Discorsi ... 1611, Roma 1612.
  • Discorsi. Con alcuni avvertimenti utili alla navigazione, Roma 1614.
  • Breve raccolta delli giorni insalubri per purgarsi, cavar sangue, metter coppe o dar tagli,... secondo il novello calcolo di Ticone. Et infine un breve trattato per conoscere le stelle erranti dalle fisse, Roma 1614.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g DBI.
  2. ^ Discorso astrologico delle mutationi, Venezia, Percacino, 1608, cap. 21
  3. ^ Discorso astrologico di G. B. sopra l'anno 1618, Roma 1618

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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