Giovanni Argiropulo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Domenico Ghirlandaio, Vocazione dei primi apostoli nella Cappella Sistina, dettaglio con il presunto ritratto di Giovanni Argiropulo.

Giovanni Argiropulo, o solo Argiropulo, Ἰωάννης Ἀργυρόπουλος (Costantinopoli, 1416 circa – Roma, 26 giugno 1487), è stato un umanista, scrittore e traduttore bizantino, tra i primi promotori della riscoperta degli autori antichi nell'Europa occidentale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Divenne insegnante della lingua e della cultura greca in Italia, ed ebbe tra i suoi migliori allievi Costantino Lascaris, Angelo Poliziano, Donato Acciaiuoli, Bartolomeo Sacchi e Johannes Reuchlin. Si spostò molto in Italia e nel 1434 divenne rettore dell'Università degli Studi di Padova.

Nel 1437 prese parte al Concilio di Ferrara e Firenze, a cui erano intervenuti l'imperatore bizantino in persona, Giovanni VIII Paleologo, e il patriarca di Costantinopoli, Giuseppe II, per riunire la chiesa ortodossa con quella cattolica.

Nel 1441 tornò a Costantinopoli, ma dopo la caduta della città sotto gli Ottomani si rifugiò di nuovo in Italia, dove fu invitato a Firenze da Cosimo il Vecchio nel 1456, diventando professore di lingua greca all'Università di Firenze.

Nel 1471, scappando da una pestilenza, si trasferì a Roma, dove entrò al servizio di papa Sisto IV.

Tra i lavori scritti si ricordano le traduzioni di alcune porzioni di opere aristoteliche - Categoriae, De Interpretatione, Analytica Posteriora, Physica, De Caelo, De Anima, Metaphysica, Ethica Nicomachea, Politica - nonché una Expositio Ethicorum Aristotelis.

L'Argiropulo venne ritratto da Domenico Ghirlandaio assieme ad altri illustri fiorentini dell'epoca nella scena della Vocazione dei primi apostoli nella Cappella Sistina e forse anche nel San Girolamo nello studio nella Chiesa di Ognissanti di Firenze.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN206383504 · ISNI (EN0000 0001 0823 5881 · SBN BVEV017068 · BAV 495/52780 · CERL cnp00883060 · Europeana agent/base/87115 · LCCN (ENn84006967 · GND (DE100948375 · BNE (ESXX1285665 (data) · BNF (FRcb130918226 (data) · J9U (ENHE987007276349705171 · NSK (HR000317376 · CONOR.SI (SL59138147 · WorldCat Identities (ENviaf-206383504