Compagni di merende

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Mario Vanni, uno dei "compagni di merende" al centro del processo sul Mostro di Firenze, e originatore della frase, 1997

Compagni di merende è un'espressione originata dalla deposizione dell'imputato Mario Vanni al processo per gli omicidi attribuiti al mostro di Firenze.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'espressione è classificabile come frase d'autore originata dalle parole di Mario Vanni nelle testimonianze da lui rese durante i processi di primo grado e di appello, che vedevano imputato Pietro Pacciani come responsabile dei delitti di otto coppie di giovani tra il 1968 e il 1985. Interrogato in qualità di amico dell'imputato, mentre il pubblico ministero gli poneva una domanda iniziale sulla sua attuale occupazione, Vanni esordiva dicendo di aver fatto delle merende con Pacciani:

«Io sono stato a fa' delle merende co' i' Pacciani, no?[1]»

e che non sapeva riferire nient'altro[2]. La reticenza di Vanni assunse toni esasperati quando, interrogato ancora con domande specifiche su alcuni avvenimenti che lo riguardavano personalmente, continuava a riferire solamente di aver fatto delle merende. Mario Vanni venne successivamente accusato e condannato assieme a Giancarlo Lotti come complice di Pacciani nei delitti del mostro, a seguito dei processi ai «compagni di merende» (così come furono indicati dalla stampa)[2].

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Per traslato la frase ha assunto un tono ironico: nell'italiano colloquiale vengono chiamati "compagni di merende" persone unite da complicità nel tramare segretamente qualcosa alle spalle di qualcuno o che siano legate da un rapporto limaccioso o comunque poco onesto.

Nel 1996 l'espressione fu usata da Filippo Mancuso, ministro di grazia e giustizia del Governo Dini, poi sfiduciato dal Parlamento, in riferimento allo stesso Lamberto Dini e all'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro[3].

Nel 2009 la Corte di cassazione si è espressa sulla liceità del ricorso alla locuzione nella dialettica e nella polemica politica, definendo non punibile e non lesivo, ma ammesso nel legittimo diritto di critica, l'utilizzo dell'espressione "compagni di merende", da parte del politico siciliano Giovanni Mauro, rivolta ad avversari politici accusati di cospirare e agire segretamente con attività illecite[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Puntata del programma Blu notte - Misteri italiani dedicata alle vicende del Mostro di Firenze, su rai.tv.
  2. ^ a b Michele Bocci, E' morto a 82 anni Mario Vanni l'ultimo 'compagno di merende' di Pacciani, in La Repubblica, 14 aprile 2009.
  3. ^ Mancuso insulta Scalfaro e Dini, in Corriere della Sera, 20 marzo 1996 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2015).
  4. ^ Sdoganati i «compagni di merende» [collegamento interrotto], in il Giornale, 30 ottobre 2009. URL consultato il 22 novembre 2015.