Ghedina (famiglia)

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I Ghedina sono un'antica famiglia regoliera originaria di Ampezzo[1] ma diffusasi lungo i secoli in tutto il resto del Tirolo, nonché in America, Cina e diverse città italiane (Milano, Firenze, Urbino, Bologna, Napoli).[2] Tra i suoi membri si contano numerosi personaggi di spicco, specialmente in ambito sportivo e artistico.

Araldica[modifica | modifica wikitesto]

Stemma antico[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la tradizione, il blasone originale della casata venne conferito a Giovanni Ghedina o Śan de Ghedina, in ampezzano (1460 ca -1540 ca) da Massimiliano I d'Asburgo il 20 marzo 1513, due anni dopo che Ampezzo fu da lui conquistato; il Ghedina, fungendo da intermediario tra i valligiani e l'imperatore, sarebbe stato premiato con la concessione di uno stemma. Un'altra versione asserisce che esso sarebbe stato ottenuto per meriti militari non meglio specificati.

In ogni caso, la prima testimonianza certa risale al XVIII secolo, quando il blasone compare in un ritratto oggi custodito a Bressanone.

La sua definizione araldica è la seguente: di nero, alla testa di gallo d'oro, barbato e bargigliato di rosso.[2]

Stemma dei Ghedina de Tomasc[modifica | modifica wikitesto]

Sul monumento funebre del ramo dei Ghedina detto de Tomasc, nel cimitero comunale di Cortina d'Ampezzo, è raffigurata una versione leggermente diversa dello stemma originale della dinastia.

La sua definizione araldica è la seguente: di nero, alla testa di gallo d'oro, barbato e bargigliato di rosso, sinistrato di rosso, al capo d'argento.

Stemma di Pietro Ghedina (1612-1697)[modifica | modifica wikitesto]

Un altro simbolo araldico venne adoperato da Pietro Ghedina (Cortina d'Ampezzo, 1612 - Marebbe, 1697) parroco-decano di Marebbe dal 1645 fino alla sua morte.[3] La raffigurazione più antica dello stemma risale al ritratto del suddetto, conservato a Marebbe.

La sua definizione araldica è la seguente: palato d'argento e d'azzurro, di 4 pezzi, ai 4 gigli posti 1, 2, 1 dell'uno all'altro.

Stemma moderno[modifica | modifica wikitesto]

Un blasone simile a quello originale di Pietro Ghedina si trova spesso affrescata o dipinta su case o mobili in raffigurazione contemporanee. Le origini di tale versione dello stemma non sono chiare, deriva forse da una rielaborazione di quello di Pietro Ghedina. Un'altra teoria è che esso sia nato dalla confusione del blasone dei Ghedina con quello dei Ghedini, altra famiglia ampezzana che tuttavia non ha nulla a che fare con la prima.[4]

La sua definizione araldica è la seguente: partito d'argento e d'azzurro (o di nero), ai 3 gigli posti 2, 1, quelli in capo dell'uno nell'altro, quello in punta dell'uno all'altro.

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Renato Ghedina, Genealogia Ampezzana dal 1100 al 1600, Union Ladis de Anpezo, 2009.
  2. ^ a b Buon compleanno famiglia Ghedina, su paologhedina.it. URL consultato il 15 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2016).
  3. ^ Giuseppe Richebuono, La parrocchia di Ampezzo con la diocesi di Bressanone (1789-1964), La Cooperativa di Cortina, 2010.
  4. ^ Renato Ghedina, Ghedina e Ghedini, due famiglie d'Ampezzo, Union Ladis de Anpezo, 2004.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ghedina Renato, Ghedina e Ghedini, due famiglie d'Ampezzo, Cortina d'Ampezzo, Union Ladis de Anpezo, 2004
  • Ghedina Renato, Genealogia ampezzana dal 1100 al 1600, Cortina d'Ampezzo, Union Ladis de Anpezo, 2009
  • Scrocco Antonella, Il pittore ampezzano Giuseppe Ghedina, Treviso, La Cooperativa di Cortina, 1991

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]