Gens Sittia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La gens Sittia era una famiglia romana di origini sconosciute.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le notizie relative a questa famiglia provengono dagli autori antichi che si sono dedicati a descrivere la storia del personaggio più noto ad essa appartenente, quel Publio Sittio, indicato come nocerino, finanziere fallito[1], che prese parte alla Congiura di Catilina[2], e si schierò in Africa dalla parte di Gaio Giulio Cesare contro Pompeo e vittorioso divenne governatore della provincia sorta nella Numidia occidentale, nota come Africa Nova.

Nonostante la provincia non resistette alla morte di Publio Sittio, la sua famiglia si era ormai trasferita da quelle parti, tanto che nel I secolo la città di Cirta è ancora citata da Plinio il Vecchio[3] come colonia Cirta Sittianorum.

Attestazioni archeologiche della gens[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni Sittii sono attestati a Pompei[4], dove è noto un C. Calventius Quietus che adotta, dopo essere divenuto un membro degli augustali, C. Calventius Sittius Magnus[5]. Sono noti, poi, un P. Sittius Coniunctus[5], candidato al duumvirato, e un P. Sittius Diophantus, che ha esercitato la carica di augustale[6].

Dopo che Publio divenne governatore dell'Africa Nova, molti membri della sua famiglia si trasferirono in quel continente. In Numidia sono attestate diverse epigrafi che recano nomi della gens Sittia, quali quella di Quinto Sittio, prefetto delle colonie di Veneria Rusicada (oggi Skikda), e di Minerviae Chullu[7].

Tra le altre è degna di nota, infine, la lapide di una Sittia J. Honorata, morta a 10 anni e indicata come figlia di Publio Sittio[8].

Personaggi illustri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cicerone, Pro Sulla oratio, 58
  2. ^ Sallustio, La congiura di Catilina, XXI
  3. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis historia, V.22.
  4. ^ Andrzej Loś, Les affranchis dans la vie politique à Pompéi , in Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, 1987, Volume 99 Numero 99-2, pp. 847-873
  5. ^ a b P. Castrén, Ordo Populusque Pompeianus. Policy and Society in Roman Pompeii, dans Acta Institua Romani Finlandiae, 8, 2ª ed., Roma, 1983.
  6. ^ CIL X 1034.
  7. ^ Leon Renier, Inscriptions romaines de l'Algerie. Parte I, Provincie de Numidie, Parigi, 1855-1886.
  8. ^ Recueil des Notices et Memoires de la societe archeologique de la province de constantine, 1 volume della trentesima serie, 22° volume della collezione, 1882.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Antica Roma: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Antica Roma