Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore
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Battistero di Santa Maria Maggiore | |
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Interno | |
Stato | ![]() |
Regione | Campania |
Località | Nocera Superiore |
Coordinate | 40°44′32.58″N 14°40′05.69″E / 40.742383°N 14.668247°E |
Religione | cattolica |
Titolare | Santa Maria Maggiore |
Diocesi | Nocera Inferiore-Sarno |
Stile architettonico | paleocristiano |
Completamento | VI secolo |
Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore | |
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Facciata del monumento | |
Stile | arte paleocristiana |
Epoca | VI secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Nocera Superiore |
Amministrazione | |
Ente | Parrocchia Santa Maria Maggiore - Nocera Superiore (SA) |
Responsabile | don Antonio Adinolfi |
Visitabile | si |
Sito web | www.battisterosantamariamaggiore.wordpress.com/ |
Mappa di localizzazione | |
![]() | |
Il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore (detto anche La Rotonda) si trova a Nocera Superiore, in provincia di Salerno.
Fu fondato nella seconda metà del VI secolo, fu probabilmente adiacente alla scomparsa cattedrale della diocesi nocerina. Il battistero, infatti, è solitamente un'appendice (la più monumentale) dell'insula episcopalis. La cattedrale intitolata alla Vergine Maria non è stata individuata perché crollata. L'edificio fu costruito su modelli bizantini; è rotondo a pianta centrale, vi è una doppia fila di colonne e su queste poggia una grande cupola. La pianta riprende quella del mausoleo di Santa Costanza di Roma, ma è molto simile ad edifici coevi orientali ed africani. La vasca battesimale è la seconda in Italia per grandezza[senza fonte].
La storia[modifica | modifica wikitesto]
Fu realizzato al centro della città di Nuceria Alfaterna obliterando gli edifici civili precedenti (dei quali sono visibili alcuni mosaici pavimentali). Per quanto riguarda la costruzione, la Rotonda consta di un ambulacro esterno e di un vano centrale delimitato da quindici coppie di colonne con capitelli di marmo pentelico, sormontate da archi su cui poggia una grande cupola. Le colonne, in marmo pentelico, sono elementi di spoglio recuperate da edifici templari romani ormai in disuso del II e III secolo.
Prelevate da strutture diverse, queste colonne sono ineguali (a volte anche in altezza) tra loro e offrono al battistero la vivace policromia interna. Completamente differenti anche i capitelli. Particolarmente interessanti quelli prelevati dal tempio di Nettuno, ornati da delfini.
Al centro dell'edificio è posta la grande vasca battesimale, di oltre sette metri di diametro e profonda 1,30 m rispetto al parapetto elevato di 70 cm dal pavimento. La vasca si presenta ottagonale all'esterno e circolare all'interno e fu utilizzata per immersione dei catecumeni.
Nell'edificio vi sono da osservare anche alcuni interessanti affreschi del '300-'400 in due cappelline laterali. Sono presenti evidenti tracce dei restauri borbonici.
Accanto al battistero sorse La Congregazione (o Confraternita) di Santa Caterina d'Alessandria (1296). I ruderi della primitiva cappella vennero alla luce durante gli scavi sulla parete Nord della Rotonda.
Di forma trapezoidale, è situata a 2,30 metri al di sotto dell'attuale livello della strada. Verso la fine del XVII secolo la Congregazione provvide a costruire una cappella più ampia, ma finì per radere al suolo la parte superiore dell'antica cappellina. Forse questa cappella fu dedicata ai martiri, tra i quali Santa Caterina fu scelta come patrona della fratancia o confraternita di Santa Maria Maggiore.
Il Lapidarium[modifica | modifica wikitesto]
La struttura ospita anche un piccolo Lapidarium, composto dai reperti marmorei emersi dagli scavi all'interno e nei dintorni della struttura. Sono presenti frammenti di epigrafi commemorative e funerarie che vanno dall'età augustea a quella tardo antica.
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
Si dice che chi non riesce a passare tra le colonne del Battistero non sia puro con l'anima e oggi molti si prestano a questo rituale per tradizione (non è molto facile passare tra le colonne).
Il monumento fu fatto restaurare da Ferdinando II di Borbone, Re del Regno delle Due Sicilie.
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Incisione dell'interno della struttura pubblicata sul Nordisk familjebok
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Battistero di Santa Maria Maggiore (Nocera Superiore), su BeWeB - Beni ecclesiastici in web