Gens Hortensia

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La gens Hortensia (in italiano: Ortensia) è stata una gens romana, di status plebeo. Compaiono nelle fonti dalla fine del V secolo a.C., ma assunsero un ruolo di primo piano solo durante l'ultimo secolo della Repubblica, per poi sparire nuovamente durante l'Impero[1].

Magistrature della gens Hortensia
Periodo Repubblica romana
Consolati 2
Tribunati consolari -
Dittature 1
Censure -
Magistri equitum -
Decemvirati -
Tribunati della plebe 1

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il nomen Hortensius deriva da horto, ovvero "giardino", suggerendo che il capostipite svolgesse un lavoro di tipo agricolo[1]. È oggetto di dibattito se le origini delle gens fossero romane[2] o se piuttosto non siano arrivati a Roma dalla Campania o dall'Umbria[3].

Quanto allo status plebeo, esso sembra confermato dalle prove materiali, anche se Cicerone, nei suoi scritti, si rivolge al collega e rivale Ortensio come ad un patrizio, probabilmente per onorarne le abilità e i risultati[1].

Praenomina[modifica | modifica wikitesto]

I praenomina usati dagli Hortensii erano principalmente Quinto, Lucio e Marco, con casi singoli di Aulo e Sesto[1][2].

Cognomina[modifica | modifica wikitesto]

Sono noti solo due cognomina:[1][2][4]

  • Ortalo, portato per la prima volta dal celebre oratore Quinto Ortensio Ortalo;
  • Corbione, portato da alcuni discendenti del precedente.

Membri noti[modifica | modifica wikitesto]

  • Quinto Ortensio, tribuno della plebe nel 422 a.C. Cercò di denunciare Gaio Sempronio Atratino per negligenza nell'affrontare i Volsci, ma lasciò cadere le accuse a causa dell'opinione pubblica solidale con Sempronio.
  • Quinto Ortensio, dittatore nel 287 a.C.
  • Lucio Ortensio, pretore nel 170 a.C. Ammiraglio, era giudicato spietato per le sue azioni contro il re Perseo e le città greche di Abdera (il cui popolo fu venduto schiavo e poi liberato per ordine del Senato di Roma) e Calcide.
  • Lucio Ortensio, fu eletto console per il 108 a.C., ma fu processato per corruzione, privato della cittadinanza e condannato all'esilio prima di poter assumere la carica, che fu poi assegnata a Marco Aurelio Scauro.
  • Lucio Ortensio, fratello del seguente, legato di Silla durante la prima guerra mitridatica, spiccò per abilità prima e durante la battaglia di Cheronea.
  • Ortensia, sorella del seguente, moglie di Marco Valerio Messala e madre di almeno un figlio.
  • Quinto Ortensio Ortalo, celebre oratore e avvocato, console nel 69 a.C., collega, rivale e amico di Cicerone.
  • Ortensia, figlia del precedente, una delle poche oratrici donna note.
  • Quinto Ortensio Ortalo, fratello della precedente, era in contrasto col padre al punto da rischiare di essere diseredato.
  • Quinto Marcio Ortensiano, fratellastro dei precedenti. Venne adottato dalla famiglia materna, i Marci, e fu padre di Marcio Ortalo.
  • Quinto Ortensio Domanda Corbione, figlio di Quinto Ortensio e nipote dell'oratore, descritto da Valerio Massimo come una persona dissoluta.
  • Aulo Ortensio, padre del successivo.
  • Sesto Ortensio Chiaro, dedicatario dell'Augusteum di Ferentinum sotto Caligola.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Hortensia gens in W.Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. II, p. 525
  2. ^ a b c George Davis Chase, "The Origin of Roman Praenomina", in Harvard Studies in Classical Philology, vol. VIII (1897), p.113, 130
  3. ^ Ogilvie, Commentary on Livy, Vol. 1–5, p. 597.
  4. ^ Cicerone, Lettere ad Attico, II 25 e IV 5

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