Gallotia bravoana

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Lucertola gigante di La Gomera
Gallotia bravoana
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine Squamata
Sottordine Sauria
Infraordine Scincomorpha
Famiglia Lacertidae
Genere Gallotia
Specie G. bravoana
Nomenclatura binomiale
Gallotia bravoana
Hutterer, 1985
Sinonimi

Gallotia gomerana

La lucertola gigante di La Gomera (Gallotia bravoana Hutterer, 1985) è un sauro della famiglia Lacertidae, endemico dell'isola di La Gomera, nell'arcipelago delle Canarie.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La lucertola gigante di La Gomera può raggiungere i 60 cm di lunghezza e arrivare a pesare circa 1 kg.[senza fonte] A caratterizzare la specie è la colorazione di un bianco intenso, presente su collo, petto e bocca, fortemente contrastante con la schiena di colore marrone scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Ha abitudini diurne e dieta prevalentemente erbivora.

La femmina depone una volta l'anno da 3 a 7 uova.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo alcuni avvistamenti risalenti al XIX secolo, la specie era stata ritenuta estinta. Tuttavia nel 1985 furono trovati alcuni resti. Nel 1999 un gruppo di biologi spagnoli guidati da Juan Carlos Rando riscoprì la specie, di cui vennero ritrovati 6 esemplari. È stato così possibile dare inizio ad un programma per il recupero della lucertola gigante di La Gomera, della quale oggi esistono due piccole popolazioni: una in cattività e l'altra, meno numerosa, allo stato selvatico.
Considerando la ristrettezza del suo areale e la esiguità della popolazione esistente, la IUCN Red List classifica G. bravoana come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Jose Antonio Mateo Miras, Valentin Pérez-Mellado, Iñigo Martínez-Solano 2009, Gallotia bravoana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Gallotia bravoana, su The Reptile Database. URL consultato il 3 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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