Galesano

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Galesano
frazione
Galesano – Veduta
Galesano – Veduta
Contrada Galesano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Brindisi
Comune Torre Santa Susanna
Territorio
Coordinate40°30′18.35″N 17°46′00.25″E / 40.505098°N 17.766736°E40.505098; 17.766736
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Galesano
Galesano

Galesano[1] è una contrada del comune di Torre Santa Susanna in provincia di Brindisi.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

In un avvallamento naturale, posto a 1 km a Nord-Ovest della Chiesa di Crepacore e della Masseria Le Torri, si trova la palude da cui ha origine il Canale di Galesano o Langegna. Questo si snoda in tre ampie curvature e talvolta si trasforma in un vero e proprio corso d'acqua; in passato doveva costituire un'importante fonte di approvvigionamento d'acqua per le popolazioni della Foresta Oritana. La chiesetta di Crepacore forse prese il nome proprio dalla presenza di questo canale/avvallamento (creparone) mentre, tra i siti archeologici documentati nelle immediate vicinanze, si menziona il casale medievale di Galesano sorto nei pressi di un'antica villa romana[2] presente qui come in altre contrade vicine. Il casale sarebbe sorto attorno ad una dimora di Monaci Basiliani che in un secondo momento edificarono la chiesa di S. Maria di Galaso (di rito greco ortodosso) dedicata successivamente San Pietro. Nei pressi della contrada passa il Limitone dei Greci, si ritiene quindi che gli edifici precedenti la chiesa di Crepacore altro non fossero che strutture di un castrum difensivo. La distruzione del casale di Galesano risale al 1400 durante le lotte contro la principessa di Taranto.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome di Galesano potrebbe risalire al primo possessore di quello che un tempo era un feudo, un certo Gallecianum o Gallecius, ovvero Calidius. Il nome potrebbe anche indicare l'appartenenza all'Abbazia di S.Maria del Galaso nel tarantino[3].

Menzione in testi storici[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il medico e letterario italiano Girolamo Marciano (1571 - 1628), Annibale (Cartagine, 247 a.C. – Lybissa, 183 a.C.) avrebbe posto uno dei suoi accampamenti presso il casale di Crepacore e quindi nella contrada di Galesano allorché ebbe a combattere gli Oritani per far sua la città di Oria e che in prossimità di quelle zone ci sarebbe stata una cruenta battaglia tant'è che ancora oggi esiste una zona chiamata "La Sconfitta". L'importante presenza d'acqua nel territorio di Galesano rafforza quanto ci narra il letterato mentre la presenza di Annibale nel territorio di Galesano e Crepacore è testimoniata anche da Francesco Petrarca nei Trionfi al canto III v.v.25-28.

Rosario Jurlaro nei Quaderni di Cultura al volume dedicato a I Musachi Despoti d'Epiro (1970)[4] con l'introduzione di Giuseppe Schirò, accenna ai feudi di Galesano[5] e Crepacuore come appartenenti a Teodoro Musachi[6], figlio di Ginno Muzaka e Andronica Sati, che ne fece acquisto nel 1516. La famiglia Muzaka, italianizzato Musachi, è di origine epirota e citata per la prima volta da Anna Comnena nell'Alessiade come fedele generale dell'Imperatore Alessio I nel 1090. Nel 1961 la Corte di Cassazione della Repubblica Italiana confermò nel cognome a Don Enrico Nicola Musajo Somma il titolo di Barone di Galesano[7], concessione fatta dal Re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone all'Avv. Francesco Paolo Musajo Somma (Locorotondo 1833 - Bari 1919).[8]

Nel 1731 Pietro Vinaccia, agrimensore della Corona Napoletana, relaziona il Re su L'apprezzo del Feudo di Mesagne[9]:

«Oliveto di Galesano sito nel feudo detto il Feudo disabitato. Possiede la Camera Baronale miglia cinque distante dalla Terra di Mesagne un oliveto detto di Galesano racchiuso da muraggine a crudo, che chiamano parete, confinante da Tramontana colla macchia della massaria detta la Grandiza, da Levante colli beni del suddiacono Cosimo Marino, da Ponente colla massaria delli Turri, e per ultimo da mezzo giorno la strada pubblica, che passa costo la detta massaria delli Turri, e porta nella Terra di Mesagne. Per comodo di detto oliveto vi è il Trappeto a lamia di un ben grande e lungo vago, in esso vi è la fonte colla sua pietra per macinare l'olive, e tre ingegni a vite per premere dette ulive, dopo macinate, vi è anche il camino di fabbrica, dove si mettono le olive prima di macinare; all'incontro di detto trappeto vi è il pozzo sorgente, e poco discosto due Bassi coperti a tetto, uno dei quali al presente sta scoperto; in detto oliveto vi sono alberi di olive 3.009, cioè 2.722 sono di buona qualità, e 272 mezzi secchi, e secchi in tutto 15; e del terratico di detto oliveto ve ne sono tomola 30 in circa atte alla semina, e fatte le dovute riflessioni, attento il comodo tiene del trappeto, che non solo potrebbe macinare le dette olive, ma delle altre convivine ancora, si stabilisce per annui docati 290.

Decime che si esigono dalle masserie situate nel feudo disabitato di Galesano, che si possiedono da' particolari cittadini di detta Terra. Parimenti esigge la detta Camera Baronale la X.ma di grano, orzo, fave, ed avena, che si fanno ne' territorj de' particolari cittadini siti nel feudo di Galesano, di qual decima fattane la coacervazione di più anni ed osservate le deposizioni de' testimonj si stabilisce in ogni anno, cioè - Grano tomola 150, che a ragione ut sopra importano, docati 120 - Orzo tomola 50, che a ragione di grana 40 il tomolo ut sopra importano, docati 20 - Avena tomola 50 che a grana 25 il tomolo come sopra importano, docati 12.50 - Fave tomola 30 che a grana 40 il tomolo importano, docati 12 - Che in uno importano le sudette decime descritte e valutate, come sopra docati centosessantaquattro e grana 50, docati 164.50»

Luigi Scodati (1896-1973), cultore di storia locale, scrisse le Note Storiche sulle Contrade Rurali di Mesagne e Dintorni[10] citando a pagina 20 il Casale di Calisanu (Galesano), così descrivendolo:

«Dal nome del casale di Gàlaso o Gàleso, esistente, nel Medio Evo, nella contrada, e, precisamente, dal nome del suo agro (agro galesano). Il casale sarebbe sorto attorno ad una dimora di monaci basiliani e ad una loro fattoria agricola. In un secondo momento i monaci vi avrebbero costruito un convento ed una chiesa dedicata a S. Maria di Gàlaso. All'inizio del XIII secolo, il casale ed il monastero con la chiesa esistevano ancora. Sembra che siano scomparsi nel Quattrocento. Nella contrada Turri scorre un rivo, alimentato da una sorgente detta appunto dei Turri di Galisanu. Ad esso la retorica del Seicento dette il nome di Gàlaso, da quello dell'antico, adiacente, casale di Gàlaso. (Si veda il sonetto del mesagnese F. Maia Matardona, in A. Profilo, V.P.V.C., p. 322). In contrada Calisanu v'è un antico e vasto oliveto, ed in mezzo ad esso, seminterrato, un vecchio trappeto.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dalla Turris Messapiorum alla Torre S. Susanna, Donato Sollazzi, Schena Editore
  2. ^ Torre Santa Susanna Lineamenti Storici, Antonio Trinchera, Edizioni del Grifo
  3. ^ Siti archeologici nei dintorni di Torre S.Susanna, Antonio Trinchera, Edizioni del Grifo
  4. ^ I Musachi Despoti d'Epiro "in Puglia a salvamento", Rosario Jurlando, Quaderni di Cultura n.7 Edizioni del Centro Librario - Bari/Santo Spirito
  5. ^ Despoti d'Epiro e Principi di Macedonia , Paolo Petta, Edizione Argo
  6. ^ Armerista e Notiziario delle Famiglie Nobili e Feudatarie di Terra d'Otranto, Amilcare Foscarini, Arnaldo Forni Editore 1903
  7. ^ Libro d'Oro della Nobiltà delI'imperial Casa Amoriense, Consulta Araldica, S.A.I. il Principe Amoroso d'Aragona, Roma
  8. ^ Riconoscimenti di Predicati Italiani e di Titoli Nobiliari Pontifici nella Repubblica Italiana, Walter Pagnotta, Pubblicazione degli Archivi di Stato - Ministero per i Beni Culturali 1997
  9. ^ L'apprezzo del fondo di Mesagne - Pietro Vinaccia - 1731
  10. ^ Note Storiche sulle Contrade di Mesagne e Dintorni, Luigi Scodati

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "La Provincia di Lecce, bozzetti di viaggio", Volume II Editore Giuseppe Spacciante, Lecce 1884.
  • "Per lo Barone di Torchiarolo D.Giuseppe Teofilo, e per gli altri Possessori de Territorj né Feudi di Galessano", Napoli 1762, Gabriele Morola.
  • "Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustignani a Sua Maestà Ferdinando IV re delle Due Sicilie", Tomo IX, Napoli 1805 pag.211
  • "Bollettino degli usi civici" Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, gennaio 1934, pag. 216
  • "La Provincia di Lecce - Bozzetti di Viaggio" di Cav. Dott. Cosimo de Giorgi, volume II, Lecce Editore Spacciante 1884.
  • "Per lo Barone Torchiarolo D.Giuseppe Teofilo, e per gli altri possessori de' Territorj ne' Feudi di Galessano" di Gabriele Morola, Napoli febbraio 1762

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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