Formide

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Formide (Siracusa, VI secolo a.C.V secolo a.C.) è stato un poeta e drammaturgo siceliota.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formide fu siracusano, contemporaneo di Epicarmo[1] e amico di Gelone, nonché educatore dei suoi figli. Come Epicarmo, fu autore di farse comiche: egli introdusse delle innovazioni nell'ambito teatrale modificando la decorazione della scena con stoffe e un abbigliamento a vesti lunghe per gli attori.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Dei 14 drammi di Formide possediamo solo i titoli di Admeto, Perseo, Alcioneo, Alcinoo, La presa di Ilio, Il Cavallo. Nessun frammento è giunto a noi. Aristotele inoltre, lo cita nella Poetica come uno degli inventori del genere comico:

«Quanto alla composizione dei racconti (Epicarmo e Formide) essa venne in principio dalla Sicilia; tra quelli in Atene Cratete fu il primo che, lasciando perdere la forma del giambo, cominciò a comporre racconti e storie di valore generale»

Dalla testimonianza aristotelica e da altre minori, tra le quali la già citata voce di Suda, si ricava che Formide, come Epicarmo, pur mantenendo il trimetro giambico, lo piegasse alla messa in scena di racconti noti, ossia dei miti, che, proprio per il loro carattere generale, potevano essere ben seguiti dal pubblico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suda ε 2766, φ 609.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Rosario Marco Atria, Formide [o Formo] di Siracusa, in Dizionario enciclopedico dei pensatori e dei teologi di Sicilia. Dalle origini al sec. XVIII, 12 voll., a cura di Francesco Armetta, presentazione di F. Lomanto, Caltanissetta-Roma, Sciascia, 2018, vol. V, pp. 2170 b - 2173 b [ISBN 978-88-8241-488-7, pp. 5238].

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