Florebat olim studium

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Voce principale: Carmina Burana.

Florebat olim studium (in italiano Un tempo fioriva lo studio) è un testo poetico goliardico in latino medievale, il carme numero 6 della raccolta nota come Carmina Burana.[1]

Testo e traduzione

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Il testo è una riflessione pessimista e critica sulla decadenza morale e intellettuale della società contemporanea, rispetto ai valori del passato. L'autore rimpiange un tempo in cui lo studio e la saggezza erano valorizzati, mentre ora regnano la superficialità e il disinteresse.[2][3]

  • Declino dello studio: Si nota una forte disillusione nei confronti del sapere, che un tempo fioriva ma ora è stato soppiantato dalla frivolezza e dal gioco. I giovani, non più guidati dalla saggezza, sono diventati astuti e maliziosi prima del tempo, scartando il valore dell'apprendimento.
  • Inversione dei ruoli: I ragazzi di oggi si vantano di essere maestri, pur essendo inesperti e immaturi ("uccelli senza piume"). Questa immaturità è simbolo di una società che permette a chi non ha le competenze di guidare gli altri.
  • Rovesciamento dei valori: Gli esempi di Gregorio, Gerolamo, Agostino e Benedetto, tutti santi e uomini di grande virtù, vengono qui presentati in contesti degradanti, come la taverna o il mercato, per simboleggiare la caduta della loro eredità spirituale. Anche i personaggi biblici femminili, come Maria e Marta, così come le figure storiche come Catone e Lucrezia, sono utilizzati per evidenziare come la virtù sia stata corrotta: la castità di Lucrezia, ad esempio, è ora asservita alla lascivia.
  • Inversione naturale e morale: L'autore osserva che il naturale ordine delle cose è stato capovolto: ciò che era caldo diventa freddo, ciò che era umido diventa secco, e soprattutto, la virtù è stata trasformata in vizio e il lavoro in ozio. Questo rappresenta un mondo in cui l'integrità è stata soppiantata dalla corruzione e dalla pigrizia.
  • Avvertimento finale: Il testo si conclude con un monito a chi è saggio: deve purificare il proprio cuore e prepararsi per il giudizio finale. Nel giorno dell'ultimo giudizio, non ci sarà possibilità di appello, quindi è essenziale correggere il proprio cammino finché si è in tempo.

In sintesi, il testo è una profonda critica alla degenerazione dei valori tradizionali e un invito al ritorno alla vera saggezza e virtù, in vista del giudizio divino.[4][5]

  • Piervittorio Rossi (a cura di), Carmina Burana. Testo latino a fronte, 8ª ed., Milano, Tascabili Bompiani, 2006 [1989], ISBN 88-452-5307-4.
  1. ^ (LA) Florebat olim studium, su hs-augsburg.de.
  2. ^ (LA) Florebat olim studium, su hs-augsburg.de.
  3. ^ Rossi, p. 6-9
  4. ^ (LA) Florebat olim studium, su hs-augsburg.de.
  5. ^ Rossi, p. 6-9

Collegamenti esterni

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