Federico Gamboa

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Federico Gamboa

Segretario degli Affari Esteri
Durata mandato16 aprile –
10 maggio 1910
PresidentePorfirio Díaz
PredecessoreIgnacio Mariscal
SuccessoreEnrique C. Creel

Durata mandato11 agosto –
24 settembre 1913
PresidenteVictoriano Huerta
PredecessoreManuel Garza Aldape
SuccessoreAntonio de la Peña y Reyes

Dati generali
Partito politicoPartito Cattolico Nazionale
ProfessioneScrittore, diplomatico

Federico Gamboa Iglesias (Città del Messico, 22 dicembre 1864Città del Messico, 15 agosto 1939) è stato un politico, scrittore e diplomatico messicano.

Aderente al Naturalismo francese[1], scrisse romanzi moraleggianti come Legge suprema (1896), Santa (1903) e La piaga (1912). Nel 1928 mise in scena il dramma Tra fratelli.

Nel 1913 fu candidato presidente del Messico alle elezioni.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Carriera diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

Gamboa studiò per diventare notaio però, lasciò la scuola nel 1884 e andò a lavorare come impiegato presso il tribunale civile, durante il quale intraprese anche la carriera giornalistica. Nel giornale El Diario del Hogar aveva una colonna intitolata Desde mi mesa, che firmava con lo pseudonimo "La Corcadiere". Non contento di questo, Gamboa ha deciso di tentare la fortuna nel servizio pubblico.

Dopo aver disputato degli esami, si è unito al servizio diplomatico messicano SEM come secondo segretario, il 9 ottobre 1888. A 24 anni quando fu inviato a Guatemala; dopo servì presso l'ambasciata di Argentina. Tornò al SEM come Capo Sezione della Missione presso il Ministero degli Affari Esteri nel 1896. Egli è stato incaricato d'affari in Guatemala (1899-1902)[2][3], e poi primo segretario della legazione messicana a Washington (1903).

Verso la fine del governo di Porfirio Díaz, è stato ministro plenipotenziario in Guatemala (1910), segretario e responsabile dell'ufficio del Ministero degli Affari Esteri nello stesso anno. È stato uno degli organizzatori delle celebrazioni del centenario dell'Indipendenza del Messico, a seguito del quale è stato nominato Ministro Plenipotenziario del Messico in Belgio, Paesi Bassi, e nello stesso tempo fu inviato come commissario straordinario al governo di Spagna.

Dal 12 agosto al 24 settembre 1913 ha prestato servizio come Ministro degli Esteri. La sua carriera nella diplomazia finì quando si è dimesso, dopo quarantaquattro giorni in carica, per candidarsi alla presidenza, insieme con il generale Eugenio Rascón come vice presidente per il Partito Cattolico Nazionale (Partido Católico Nacional) il 26 ottobre 1913. I vincitori di quelle elezioni sono stati Victoriano Huerta e Aureliano Blanquet.

Carriera letteraria[modifica | modifica wikitesto]

I suoi primi libri, come l'antologia di racconti Del natural scritta nel 1889 o lunghe Apariencias nel 1892, mostrando un autore ancora inesperto. Nel 1896 raggiunse la maturità con l'opera Suprema Ley e un certo successo con il pubblico messicano. Ha pubblicato la sua autobiografia (impressioni e ricordi) nel 1893, all'età di 28 anni. Il lavoro che gli ha dato fama nazionale e internazionale, stranamente, ha una protagonista femminile: Santa, scritta durante la missione diplomatica in Guatemala e pubblicato originariamente nel 1903. Questo lavoro è stato, secondo le parole di José Emilio Pacheco, "il primo best seller messicano [...] (e) allo stesso tempo il suo opposto: il long seller, il libro che continueremo a leggere nel corso di molti anni"[3].

Il 14 novembre 1889 divenne membro della Real Academia Española. Il 22 marzo 1909, è stato nominato membro dell'Accademia della lingua messicana, assumendone la presidenza (1923-1939)[4]. Il 20 marzo 1935 è stato nominato membro onorario dell'Accademia della lingua colombiana[5].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine civile di Alfonso XII (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Domínguez Michael, 1996, pp. 84-85.
  2. ^ Gamboa, 1910, p.
  3. ^ a b Gamboa, 1920, p.
  4. ^ Esbozo histórico de la Academia Mexicana de la Lengua, su academia.org.mx, 13 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2009).
  5. ^ Junco, 1975, pp. 99-101.
  6. ^ Gaceta de Madrid n° 54 del 23 febbraio 1911, pagine 525-526.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Academia Mexicana correspondiente de la española, Homenaje a don Federico Gamboa, México, Imprenta Universitaria de México, 1940.
  • Alberto María Carreño, La obra personal de los miembros de la Academia Mexicana correspondiente de la Española, in Memorias de la Academia Mexicana de la Lengua correspondiente de la Española, México, SEP, 1946.
  • (EN) John Charles Chasteen, Santa: A Novel of Mexico City by Federico Gamboa, EE.UU., University of North Carolina Press, 2010.
  • Manuel Prendes Guardiola, La novela naturalista de Federico Gamboa, Logroño, Universidad de la Rioja, 2002.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Gamboa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 25-8-2013.
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