Federazione anarchica informale

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La Federazione Anarchica Informale (FAI), da non confondere con la Federazione Anarchica Italiana (la cui sigla storica è del pari FAI ma che respinge l'intimidazione fisica, l'azione punitiva, l'attentato e la violenza indiscriminata come metodo di lotta[1]), è un insieme di cellule eversive anarco-insurrezionaliste.[2] La Federazione Anarchica Informale è stata descritta da fonti italiane dei servizi segreti come un movimento terroristico[3] con una struttura "orizzontale", composta da vari gruppi terroristici di matrice anarchica, uniti dalla loro comune fede nell'intimidazione armata rivoluzionaria. Le cellule che fanno parte della FAInformale agiscono sia come cellule separate, sia sotto la sigla FAI (informale), e sono noti per commettere blitz eversivi nell'anonimato, definiti "rivoluzionari" dalla Federazione.

La loro ideologia si oppone all'anarchismo sociale, all'attuale ordine costituito dai Paesi dell'Europa, ma anche al marxismo, che la Federazione considera mirante a sostituire una forma di autoritarismo oppressivo a un altro.

La Federazione si definisce «anarchica perché tende alla «distruzione dello Stato e del capitale» e informale perché, essendo priva di meccanismi autoritari, associativi e burocratizzanti, garantisce l'anonimato e l'indipendenza dei gruppi e dei singoli che la compongono»;[4] «avversa a qualunque cancro marxista» e prospetta un modello di «lotta armata basato sull'azione diretta dei singoli e dei gruppi».[5] I gruppi e singoli, a differenza della Federazione Anarchica Italiana, non si conoscono neanche tra di loro.

Struttura

Le sorelle in armi sembrerebbero essere attualmente formate dalle seguenti cellule:[6]

  • Brigata 20 luglio
  • Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle (detta anche "le 5 C")
  • Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)
  • Solidarietà internazionale
  • Gruppo anarchico Morales
  • Cellula rivoluzionaria Lambros Fountas
  • Cellule Insorgenti Metropolitane
  • Cellule armate per la solidarietà internazionale
  • Nucleo Rivoluzionario Horst Fantazzini
  • Narodna Volja
  • Rivolta Tremenda
  • Rivolta Animale
  • Sorelle in armi, nucleo Mauricio Morales

Al di fuori dell'organizzazione, ogni gruppo avrebbe intessuto sue proprie alleanze.[2].

Storia e attentati

2003: contro l'Unione europea

Nel 2003, il gruppo rivendicò la responsabilità per la campagna dinamitarda che ebbe come obiettivo diverse istituzioni dell'Unione europea.[7][8] La FAInformale affermò di aver voluto colpire «apparati di controllo/repressivi e protagonisti della messinscena democratica che saranno figure e istituzioni cardine del nuovo ordine europeo».[9]

Per contrastare la situazione di pericolo, le autorità italiane imposero di bloccare negli uffici postali della regione Emilia-Romagna ogni plico indirizzato a organismi dell'UE.[10] Fonti della Procura Generale della Repubblica a Bologna dichiararono che i plichi erano stati inviati dalle società Trichet, Europol ed Eurojust e che contenevano libri e fotocopie di un dépliant della Federazione Anarchica Informale.[8] Il dépliant descriveva il gruppo italiano e parlava della sua "Operazione Santa Claus".

Dopo l'attentato perpetrato a dicembre contro Romano Prodi, la FAInformale inviò una lettera al quotidiano La Repubblica, sostenendo che essa si opponeva all'UE (di cui Prodi era al momento presidente della Commissione Europea[11] rivelando che l'attacco era stato realizzato affinché «i maiali sappiano che le manovre contro di loro sono appena all'inizio per serrarsi contro di lui e altri come lui»,[12] mentre nel comunicato di rivendicazione dell'attentato proclamava: «Non potevamo precluderci il piacere di criticare attivamente il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che si avvia a concludersi, consapevoli che al di là della retorica ufficiale, le decisioni ratificate in questi mesi saranno foriere di ulteriori pratiche di sfruttamento e di dominio».[13]

2010: contro la Lega Nord e Berlusconi

Il 26 marzo 2010 fallisce per l'innesco anticipato di un plico esplosivo un attentato organizzato ai danni della Lega Nord e le Poste Italiane intercettano una lettera minatoria contenente un paio di proiettili, indirizzata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,[14] in cui gli si preannunciava: «Farai la fine del topo».[15] Nell'esplosione rimane ferito il postino Pietro De Simone, di 56 anni.

2010: contro le ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia

Il 23 dicembre 2010, due pacchi sono esplosi nelle mani degli addetti delle Ambasciate della Svizzera e del Cile in Italia, ferendoli abbastanza gravemente. Gli attentati sono stati rivendicati dalla Federazione Anarchica Informale,[16] mentre un terzo plico non è esploso grazie all'accortezza di un addetto alla corrispondenza dell'Ambasciatore di Grecia presso il Quirinale.

2011: contro Swissnuclear

Il 31 marzo 2011, una lettera bomba è esplosa negli uffici di Swissnuclear a Olten (Svizzera) ferendo due donne[17]. Swissnuclear è la divisione per l'energia nucleare di Swisselectric (che raggruppa Axpo, Alpiq e BKW). L'attentato è stato rivendicato dalla Federazione Anarchica Informale[18].

2011: contro Equitalia e Deutsche Bank

Il giorno 8 dicembre 2011 un pacco-bomba, spedito dalla FAInformale per sua esplicita rivendicazione, esplode a Roma, nella sede di Equitalia - l'Agenzia incaricata della riscossione delle imposte - in via Millevoi, nel quartiere Ardeatino e ferisce a una mano e agli occhi il direttore generale Marco Cuccagna. L'attentato viene a iscriversi nell'inquieto clima venutosi a creare in seguito alle pesanti misure impositive anti-crisi decise dal Governo Monti.[19]

Un analogo pacco esplosivo viene indirizzato nella stessa giornata al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann a Francoforte ma viene intercettato, scongiurando l'esplosione potenzialmente letale. L'azione è parimenti rivendicata dalla FA Informale.[20]

2012: il ferimento di Adinolfi

L'11 maggio 2012 il Nucleo Olga della Federazione anarchica informale[21] rivendica, dopo una settimana, la gambizzazione perpetrata ai danni di Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare di Genova, accusato di aver favorito il rientro del nucleare in Italia[22]. Per la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ci furono numerose rivendicazioni riconducibili tre piste differenti: quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella «commerciale», legata agli interessi dell'azienda nell'Est europeo.[23] Le fonti della sicurezza considerarono attendibile solo quella del Nucleo Olga.[24]

Voci correlate

Note

  1. ^ http://www.federazioneanarchica.org/archivio/20031228cdc.html Comunicato della FAI-Federazione Anarchica Italiana.
  2. ^ a b MIPT Terrorism Knowledge Base
  3. ^ Si veda Minaccia terroristica. Documentazione d'interesse, II semestre 2004 (formato PDF) a cura della Segreteria Generale del CESIS
  4. ^ Cfr. http://documenti.camera.it/Leg14/BancheDati/resoconti/audizioni/01/audiz2/2004/0108/s010.htm il resoconto stenografico della seduta di giovedì 8-1-2004 della Commissione I "Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni".
  5. ^ Ibidem.
  6. ^ sito italiano di Indymedia.org e sito francese di Indymedia.org.
  7. ^ BBC NEWS | Europe | Bologna mail blocked after bombs
  8. ^ a b CNN.com - Italy acts over EU letter bombs - Dec. 31, 2003
  9. ^ Rivendicazione della FAI
  10. ^ Mail block to catch EU book bombs | World news | The Guardian
  11. ^ Si veda Commissione Prodi.
  12. ^ Italy investigates package sent to Prodi as a terrorist attack - NYTimes.com
  13. ^ Cfr. quanto riportato da anarchaos.org
  14. ^ Daily Times - Leading News Resource of Pakistan
  15. ^ dal quotidiano Libero
  16. ^ Associated Press, Rome Embassy Blasts Wound 2; Anarchists Suspected, su npr.org, National Public Radio. URL consultato il 23 dicembre 2010.
  17. ^ Corriere del Ticino, Espolode lettera-bomba: due feriti, su cdt.ch, Corriere del Ticino. URL consultato il 1º aprile 2011.
  18. ^ Corriere del Ticino, Lettera-bomba di matrice anarchica, su cdt.ch, Corriere del Ticino. URL consultato il 1º aprile 2011.
  19. ^ Il Messaggero dell'8-12-2011
  20. ^ Il Sole 24 ORE dell'8 dicembre 2011
  21. ^ Adinolfi/ Al Corriere la rivendicazione del Nucleo Olga - Affaritaliani.it
  22. ^ ANSA.it, 11 maggio 2012
  23. ^ Cancellieri: «Ansaldo azienda simbolo» - Corriere.it
  24. ^ Adinolfi: rivendicazione attendibile - Cronaca - ANSA.it

Collegamenti esterni