Fabbrica di trattori di Čeljabinsk

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Fabbrica di trattori di Čeljabinsk
Челябинский тракторный завод
ČTZ
La sede direttiva della ČTZ
StatoBandiera della Russia Russia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1933 a Čeljabinsk
Sede principaleČeljabinsk
GruppoUVZ
SettoreMetalmeccanica
Prodottimacchine agricole, bulldozer, macchinari, armi, motori Diesel, metallurgia
Dipendenti13.000 (2011)
Sito webwww.chtz-uraltrac.ru

La fabbrica di trattori di Čeljabinsk, in sigla ČTZ (in russo Челябинский тракторный завод, ЧТЗ?, Čelâbinskij traktornyj zavod), è un grande complesso industriale metalmeccanico della Federazione russa che produce principalmente macchine agricole, motori Diesel e macchinari pesanti per i settori industriale, agricolo e minerario.

Il grande stabilimento, ubicato a Čeljabinsk negli Urali, venne costruito nel 1933 nel quadro dei programmi dell'Unione Sovietica per la meccanizzazione e modernizzazione dell'agricoltura. Durante la seconda guerra mondiale vennero trasferite nella città altre fabbriche passate alla produzione bellica ed evacuate dai territori occupati; gli impianti della ChTZ furono enormemente ampliati per potenziare al massimo la produzione di mezzi corazzati. La grande fabbrica assunse il nome ufficiale di ČKZ' (Čeljabinskij Kiroviskij Zavod) dopo l'accorpamento di gran parte delle officine Kirov, trasferite da Leningrado, ma divenne nota in tutto il mondo come Tankograd (in russo Tанкоград?, la "città dei carri armati") per l'elevatissimo numero di mezzi blindati per l'Armata Rossa usciti dalle sue linee di montaggio fino alla vittoria finale.

Dopo la guerra la fabbrica è tornata alla produzione civile prevalentemente di macchinari agricoli con il vecchio nome di ČTZ e anche dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica è ancora uno degli stabilimenti industriali più grandi e importanti della Russia; è conosciuta anche con il nome di ČTZ-Uraltrak (in russo ЧТЗ-УРАЛТРАК?). Lo stabilimento rimane anche parte del complesso militare-industriale russo, contribuendo con la sua produzione di motori Diesel per veicoli e mezzi corazzati dell'esercito russo; per questo motivo, dopo l'inizio della guerra russo-ucraina, è stata sottoposta a sanzioni dalle potenze occidentali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 maggio 1929 il Consiglio dei commissari del popolo dell'Unione Sovietica presa la decisione amministrativa definitiva per la costruzione di una grande fabbrica di trattori negli Urali. Sulla base del primo piano quinquennale, Stalin e gli altri dirigenti sovietici avevano deciso di accelerare al massimo l'industrializzazione del paese e la costruzione autonoma delle macchine necessarie alla prevista modernizzazione dell'agricoltura di cui sarebbe stata avviata la collettivizzazione forzata, ritenuto l'unito metodo possibile per attivare i previsti piani di sviluppo scientifico e tecnologico secondo le teorie comuniste.[1] Venne quindi deciso di raddoppiare la produzione di macchine agricole già in corso di potenziamento dopo il completamento della fabbrica di trattori di Stalingrado.[2] Il nuovo stabilimento sarebbe dovuto sorgere a Čeljabinsk e avrebbe dovuto produrre fino a 600.000 macchine agricole all'anno.

Trattori "Stalinets-65" prodotti dalla fabbrica di Čeljabinsk negli anni trenta.

Come nel caso di altri grandi programmi industriali sovietici del primo piano quinquennale, i sovietici poterono avvalersi, per la progettazione e la costruzione dello stabilimento negli Urali, del contributo di esperti e tecnici provenienti dagli Stati Uniti e da altre nazioni occidentali. Lo studio progettuale dettagliato venne effettuato dal famoso studio di architettura "Albert Kahn Inc." di Detroit che già aveva progettato in Unione Sovietica le officine meccaniche di Stalingrado e che in precedenza aveva lavorato, sotto la direzione del celebre architetto Albert Kahn, sui progetti per gli impianti della Ford e di altre fabbriche automobilistiche statunitensi. Collaborarono alla stesura dei progetti e ai piani di costruzione anche gli architetti sovietici A. S. Fisenko, V. Švetsov e A Vjaličkin.

Il trattore "Stalinets-60", prodotto a Čeljabinsk.

I piani di industrializzazione previsti da Stalin e dalla dirigenza sovietica richiedevano il completamento dei grandi stabilimenti del piano quinquennale a qualunque prezzo e nel minor tempo possibile; gli addetti alla costruzione furono quindi sollecitati, in un'atmosfera di drammatico ed esasperato fervore ideologico, al accelerare al massimo i lavori nel cantiere della fabbrica. Fin dal 15 maggio 1933 uscì dalle linee di montaggio della ČTZ il primo trattore cingolato "Stalinets-60" anche se l'apertura ufficiale dello stabilimento ebbe luogo il 1 giugno 1933. La produzione si imperniava nella prima fase sulle macchine agricole S-60 con motori a benzina a quattro tempi, peso di 9,5 tonnellate e massima capacità di traino di 4,45 tonnellate.

Negli anni successivi prima dell'inizio della seconda guerra mondiale la ČTZ continuò il suo sviluppo produttivo cercando di presentare i suoi prodotti anche a livello internazionale; la fabbrica inoltre iniziò la progettazione e la produzione di motori Diesel per le macchine agricole e per altri veicoli, attivò la costruzione del nuovo modello "Stalinets-65" ed entrò a far parte del complesso militare-industriale sovietico, producendo i primi trattori d'artiglieria per l'Armata Rossa. Alla fine degli anni trenta nella fabbrica iniziò anche la pianificazione e l'organizzazione della tecnologia per produrre carri armati pesanti KV, progettatti alle officine Kirov di Leningrado, e per la costruzione di motori aeronautici. L'attività principale della fabbrica rimaneva però la produzione di macchine agricole: il 30 marzo 1940 alle catene di montaggio di Čeljabinsk venne raggiunto il traguardo di 100.000 trattori prodotti dall'apertura dello stabilimento.

Il carro pesante JS II che venne prodotto a Tankograd nel 1944-45.

Il periodo più importante della storia della fabbrica di Čeljabinsk ebbe inizio con il drammatico attacco della Germania nazista all'Unione Sovietica il 22 giugno 1941: l'evoluzione catastrofica della situazione strategica per i sovietici, con l'avanzata apparentemente inarrestabile della Wehrmacht tedesca nell'estate 1941, costrinse Stalin e la dirigenza sovietica ha prendere decisioni immediate e radicali. Venne quindi decisa l'evacuazione di tutte le fabbriche strategiche, in particolare per la produzione bellica, che rischiavano di cadere in mano tedesca e trasferirle con la massima urgenza negli Urali e in Siberia dove avrebbero dovuto al più presto riprendere e potenziare la produzione di armi per l'Armata Rossa. Nell'ottobre 1941 sette diversi stabilimenti evacuati, tra cui una parte della fabbrica di locomotive di Char'kov N° 75, che produceva il carro medio T-34, e l'intero grande complesso delle officine Kirov di Leningrado, che produceva il carro pesante KV, vennero accorpati alla fabbrica di trattori di Čeljabinsk, costituendo ufficialmente il 6 ottobre 1941 il nuovo gigantesco impianto N° 100 denominato Čeljabinskij Kiroviskij Zavod, in sigla ČKZ.

La fabbrica di Čeljabinsk ebbe un ruolo decisivo per la produzione bellica sovietica negli anni della seconda guerra mondiale dando un contributo fondamentale alla vittoria; negli stabilimenti ampliati vennero costruiti inizialmente i carri medi T-34 e i carri pesanti KV, dal febbraio 1943 iniziò la costruzione dei cannoni semoventi SU-152 e nel settembre 1943 l'impianto passò a produrre i nuovi carri armati pesanti JS e i cannoni semoventi migliorati ISU-122 e ISU-152. Altrettanto importante fu la produzione di munizioni e soprattutto di motori Diesel per i mezzi corazzati dell'Armata Rossa. La produzione totale della ČKZ durante il periodo bellico fu di 18.000 carri armati e cannoni semoventi, 48.500 motori Diesel (quasi la metà della produzione totale), 17,7 milioni di tonnellate di munizioni; vennero inoltre progettate tredici diverse varianti di mezzi corazzati e sei modelli di motori Diesel. Durante la seconda guerra mondiale la fabbrica divenne conosciuta per la sua capacità produttiva e per l'incessante atttività delle sue catene di montaggio come Tankograd, in russo Tанкоград?, la "città dei carri armati".

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 22 gennaio 1971[3]
Ordine di Kutuzov di prima classe - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera rossa del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella rossa - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 agosto 1944[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Boffa 1990, pp. 55-56.
  2. ^ Boffa 1990, p. 9.
  3. ^ a b c d (RU) История, su Челябинский Тракторный Завод. URL consultato il 9 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Boffa, Storia dell'Unione Sovietica, vol. 2, l'Unità.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]