Europa TV

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Europa TV
Logo dell'emittente
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Europa TV è stato un consorzio di cinque emittenti europee di radiodiffusione pubblica provenienti dalla Germania occidentale (ARD), Irlanda (RTÉ), Italia (RAI), Paesi Bassi (NOS) e Portogallo (RTP).[1][2][3][4][5][6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Europa TV ambiva a diventare un'entità paneuropea non solo per la sua copertura geografica, ma anche per la sua programmazione.[3] Questo obiettivo fu concepito dopo l'esperimento Eurikon del 1982,[3][6][7] che consisteva nella creazione di un servizio televisivo sperimentale a circuito chiuso per cinque settimane.[8]

Il canale è stato finanziato attraverso i contributi del governo olandese, della Commissione europea, delle organizzazioni radiotelevisive partecipanti e attraverso i ricavi pubblicitari[6] nell'ambito del suo budget triennale iniziale pari a 30 milioni di ECU . Gli studi di Europa TV erano situati a Hilversum, nei Paesi Bassi, e il ruolo di direttore generale fu affidato a Klaas Jan Hindriks.[6]

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Europa TV ha iniziato le sue trasmissioni il 5 ottobre 1985 [9][3] ed era inizialmente disponibile solo nei Paesi Bassi,[10], ma ha esteso la sua copertura a 4,5 milioni di famiglie in tutta Europa tramite l'ESA e il satellite ECS-1 di Eutelsat. Questo numero includeva l'accesso a 1,5 milioni di famiglie in Portogallo, dove veniva trasmesso via terrestre su RTP2 (in altri paesi il segnale veniva distribuito anche via cavo).[11][12]

Per superare le barriere linguistiche, Europa TV trasmetteva su diversi canali audio, consentendo la traduzione simultanea (in inglese, olandese, tedesco e portoghese ) per consentire al pubblico di ricevere il canale nella propria lingua madre.[3] Inoltre, veniva fornita la sottotitolazione in diverse lingue tramite televideo.

Tutte le emittenti collaboratrici inviavano i loro programmi a Europa TV, ma alcuni venivano prodotti appositamente per il canale.[3] Questi includevano previsioni meteorologiche (che coprivano paesi della CEE come Norvegia, Svezia e Finlandia ma esclusa la Germania dell'Est), programmi di attualità (come Worldwatch) e programmi musicali (come Countdown, presentato da Adam Curry ).[3][6]

Chiusura[modifica | modifica wikitesto]

Il 29 novembre 1986, dopo appena un anno dalla prima messa ina onda, Europa TV fu costretta a cessare tutte le operazioni avendo già esaurito il budget triennale inizialmente stanziato.[13][2][9][3][14][15]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

L' Istituto olandese per il suono e la visione ha avviato gli sforzi di conservazione delle trasmissioni televisive europee il 29 agosto 2018,[3] recuperando registrazioni da circa 300 nastri VHS dai propri archivi, 400 nastri Betamax da RTP e documenti da RTÉ, RAI e Klaas Jan Hindriks.[6][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ European Commission, http://europa.eu/rapid/press-release_IP-86-581_en.htm.
  2. ^ a b vol. 24, 1999, DOI:10.22230/cjc.1999v24n4a1126, http://www.cjc-online.ca/index.php/journal/article/view/1126/1035.
  3. ^ a b c d e f g h i (EN) EUscreen, https://blog.euscreen.eu/2018/08/europa-tv-the-early-experiment-of-a-european-channel/. URL consultato il 23 marzo 2023.
  4. ^ vol. 56, DOI:10.1177/1329878X9005600115, ISSN 0312-9616 (WC · ACNP), https://www.academia.edu/1052301.
  5. ^ (FR) Au-delà du service public, https://wp.unil.ch/tvelargie/2018/10/tv-europa-1985-les-essais-precoces-dune-television-europeenne/. URL consultato il 23 marzo 2023.
  6. ^ a b c d e f (EN) EUscreen, https://blog.euscreen.eu/2018/11/europa-tv-the-european-broadcasting-dream/. URL consultato il 23 marzo 2023.
  7. ^ Olivier Baisn e Dominique Marchetti, Producing "European" News - Case of the Pan-European News Channel Euronews (PDF), University of Delhi, 2010, pp. 4.
  8. ^ telenostalgie.de - Fernsehen von gestern …, http://www.telenostalgie.de/tv/px/europa.html. URL consultato il 23 marzo 2023.
  9. ^ a b Archived at Ghostarchive and the Wayback Machine: Filmato audio https://www.youtube.com/watch?v=YsgnwoaVW2Y.
  10. ^ (EN) www.ebu.ch, https://www.ebu.ch/news/2012/07/tributes-flow-following-the-loss. URL consultato il 23 marzo 2023.
  11. ^ Filmato audio Europa TV, su YouTube.
  12. ^ (EN) museu.rtp.pt, https://museu.rtp.pt/index.php/en/history. URL consultato il 23 marzo 2023.
  13. ^ Los Angeles Times, https://articles.latimes.com/1986-11-29/entertainment/ca-16059_1_europa-tv.
  14. ^ (EN) Richard Collins, From Satellite to Single Market: New Communication Technology and European Public Service Television, Routledge, 10 agosto 2005, pp. 114, ISBN 978-1-134-68128-0.
  15. ^ www.senat.fr, https://www.senat.fr/questions/base/1987/qSEQ870405873.html. URL consultato il 23 marzo 2023.
  16. ^ (EN) Erasmus School of History, Culture and Communication, https://www.eur.nl/en/eshcc/news/saskia-cluistra-awarded-media-studies-grant-fiatifta. URL consultato il 23 marzo 2023.