Errico De Renzi

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Errico De Renzi

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXVI, XVII
Gruppo
parlamentare
Liberal-democratico
CollegioAvellino II
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXX
Gruppo
parlamentare
Liberal-democratico
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in medicina
ProfessioneMedico
Docente universitario

Errico De Renzi (Napoli o Paternopoli[1], 12 settembre 1839Napoli, 8 dicembre 1921) è stato un patologo e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Salvatore, storico della medicina e docente all'Università di Napoli, segue le orme paterne e a soli venti anni si laurea in medicina, avviando un'intensa attività che lo vede impegnato al contempo sul piano medico, scientifico e didattico da una parte, sociale e politico dall'altra. Convinto sostenitore dell'unità italiana, nel 1860 presta la sua opera nell'ospedale garibaldino della città, ed ottiene la nomina a coadiutore del supremo magistrato di Sanità di Napoli, e a sottocommissario medico per la Sanità marittima; in quest'ultima veste nel 1865 dirige il lazzaretto di Nisida durante un'epidemia.

L'anno successivo, allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, parte volontario per il fronte e presta la sua opera di medico nelle file garibaldine.

Nel 1884 è in prima fila durante l'epidemia di colera che colpisce la città, opera che gli vale prima l'elezione a consigliere comunale, e nel 1886 la prima elezione a deputato nel secondo collegio elettorale di Avellino. Nel 1898 viene nominato senatore come deputato «dopo tre legislature o sei anni di esercizio».

Note sulla carriera[modifica | modifica wikitesto]

Medica[modifica | modifica wikitesto]

  • Direttore della Clinica medica dell'Università di Genova [1868-1881]
  • Direttore della Seconda Clinica medica dell'Università di Napoli (1883)
  • Direttore della Prima Clinica medica dell'Università di Napoli [1898]
  • Membro ordinario del Consiglio sanitario di Genova
  • Membro del Consiglio sanitario provinciale di Napoli
  • Presidente dell'Accademia medico-chirurgica di Napoli

Universitaria[modifica | modifica wikitesto]

  • Professore di Patologia speciale medica e di Clinica medica all'Università di Genova (1868-1881)
  • Professore onorario della Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Genova
  • Professore di Patologia speciale medica e Clinica propedeutica all'Università di Napoli (1881-1914)

Altri incarichi[modifica | modifica wikitesto]

  • Membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione (12 maggio 1881-10 maggio 1883) (1º luglio 1900-30 giugno 1904)
  • Membro della Giunta del Consiglio superiore della pubblica istruzione (13 maggio 1881-10 maggio 1883) (1º luglio 1900-30 giugno 1904)

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Semiotica fisica. Milano : Vallardi
  • Azione dei veleni sull'organismo animale. s.n., 1864
  • Indagini sopra un nuovo preparato nutritivo. Tipografia di De Pascale, 1864
  • Sur la fievre : observations cliniques. Naples, Typographie Ange Trani, 1869
  • Necrologia di Salvatore De Renzi pubblicata per cura del figlio Errico. R. Istituto sordo-muti, 1872
  • Semiotica fisica. 1, cuore. Milano : Francesco Vallardi Editore, 1878
  • Ricerche sperimentali sulla rabbia, seconda comunicazione. Napoli : Giovanni Jovene libr. ed., 1887
  • Ein beitrag zur medicamentösen behandlung der tubercolose. Berlin : Druck von L. Schumacher, 1902

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Commemorazione[modifica | modifica wikitesto]

«PRESIDENTE:Onorevoli colleghi. Un nuovo doloroso lutto ha colpito il Senato. Nella notte scorsa cessava di vivere nella sua cara Napoli il venerando ed illustre collega Errico De Renzi che era vanto della scienza medica.
Egli era nato nella stessa Napoli il 12 settembre 1839 da uno dei più illustri storici della medicina e delle tradizioni familiari si mostrò ben presto degnissimo. Avviatosi con ardore agli studi di medicina, fin dai corsi universitari rivelò la superiorità dell'ingegno destando l'ammirazione dei suoi maestri che in lui a ragione videro una luminosa speranza della scienza. Laureatosi giovanissimo, ebbe poco dopo, nel 1860, l'incarico di coadiuvare il supremo magistrato di sanità in Napoli e fu poi sottocommissario medico per la Sanità marittima. Nel 1866, acceso di nobile amor patrio, lasciava la quiete delle sue occupazioni e correva a prestare la sua opera di medico nelle file dei garibaldini.
Tornato ai suoi studi, non tardò a venire in fama di profondo scienziato. Nel 1868 ascendeva alla Cattedra di clinica medica in Genova, iniziando ben feconda opera nel campo degli studi universitari. Ivi fondò i gabinetti di fisica e di clinica ed iniziò l'applicazione del metodo sperimentale nell'insegnamento della medicina che tanta utilità doveva apportare alla scienza.
Nel 1881 vinse il concorso alla Cattedra di patologia speciale medica e propedeutica a Napoli, realizzando il suo sogno di ritornare nella amata città nativa, e più tardi nel 1883, per unanime consenso, veniva chiamato alla direzione della prima clinica medica.
La vita di Enrico De Renzi fu tutta un apostolato nella scienza e nella scuola. Delle sue numerose pubblicazioni molte furono tradotte in più lingue e a lui si devono moltissime scoperte nel campo scientifico. Nella scuola era venerato e alle sue lucide lezioni, dense di singolare erudizione, accorrevano numerosi i giovani che nella parola del maestro ritrovavano la chiave di ogni difficoltà.
Fu membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione, presidente dell'Accademia medico-chirurgica e membro di moltissimi altri istituti scientifici.
Dei doveri del medico, Errico De Renzi ebbe senso elevatissimo e lo dimostrano l'alacrità con cui diresse nel 1865 il servizio sanitario nel lazzaretto di Nisida, l'abnegazione senza fine con cui nel 1884, allorquando il colera più infieriva a Napoli, egli, che in quel periodo si trovava fuori, accorse a compiere il suo dovere di cittadino, assumendo la direzione sanitaria di una delle zone più infette.
La gratitudine della cittadinanza gli valse, l'anno dopo, la elezione a consigliere comunale e pur nella vita amministrativa della sua città egli esplicò opera validissima, propugnando la cura dell'igiene pubblica.
Nel 1886 entrò nella vita politica come rappresentante di Avellino, e, liberale convinto, venne ben presto acquistando per la fermezza dei propositi e il coraggio delle convinzioni, la stima e la considerazione di tutti i colleghi. Restò alla Camera nella XVI e nella XVII legislatura e partecipò assiduamente ai lavori parlamentari. Era oratore simpatico e i suoi discorsi incisivi, in materia di sanità pubblica, di istruzione superiore, di bilanci furono sempre molto apprezzati.
Il 17 novembre 1898 fu nominato senatore e nei primi tempi ai nostri lavori partecipò assiduamente; ma ora la tarda età e la malferma salute lo tenevano lontano da quest’Aula ove pur egli si era acquistato vive simpatie.
Con Errico de Renzi scompare uno scienziato ed un cittadino che onorava l'Italia.
Il Senato, profondamente rattristato, invia alla famiglia di lui, così dolorosamente colpita, ed alla città di Napoli, la commossa espressione del suo cordoglio. (Approvazioni).
CORBINO, ministro della Pubblica istruzione. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CORBINO, ministro della Pubblica istruzione. Il Governo si associa al compianto del Senato per la perdita dell'illustre professor De Renzi. In lui piangiamo l'insigne scienziato che acquistò imperitura fama nello studio della terapia fisica e della tubercolosi; rimpiangiamo il grande maestro già allievo e poi dirigente di quella grande clinica napoletana che ha lasciato profonde tracce di sé in tutta la scienza medica italiana; rimpiangiamo il grande clinico superstite di quegli studiosi di vecchio stampo, che nelle loro ricerche sapevano assurgere allo studio sintetico dell'intero quadro delle malattie.
A queste qualità eminenti fa omaggio il Senato, ed a questo omaggio si associa riverente il Governo. (Approvazioni).»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ De Renzi, Enrico, su treccani.it. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).

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