Ermanno Stradelli

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Ermanno Stradelli

Ermanno Stradelli (Borgo Val di Taro, 8 dicembre 1852Lebbrosario Umirizal, Manaus, 21 marzo 1926) è stato un esploratore, geografo e fotografo italiano. [1]

Le origini familiari

Ermanno Stradelli nasce da un'antica famiglia di notai della città di Borgo Val di Taro (attualmente in provincia di Parma, all'epoca in provincia di Piacenza). Il padre, Francesco Stradelli, ricevette il titolo nobiliare di Conte da Maria Luigia d'Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla poco prima la nascita del primogenito Ermanno.

La madre, Marianna Douglas Scotti di Vigoleno era contessa, di remota ascendenza scozzese. La città di Borgotaro (come era allora chiamata l'attuale Borgo Val di Taro) era la loro residenza signorile.

Il 1º luglio 1862 nasce il secondogenito Angelo; il 23 ottobre 1865 nasce il terzogenito Alfonso Maria, che diverrà gesuita. Ermanno Stradelli ebbe poi quattro sorelle: Bianca, sposata con il conte Alessandro Calciati Grotti, Antonietta, che si sposò con il conte Giuseppe Cigale Fulgosi, entrambi piacentini, Luisa, sposata con il marchese Luigi Mereghi, di Jesi, e Gliceria, che sposò il generale Francesco Santoro, di Firenze.

La giovinezza di Ermanno Stradelli viene bene descritta dallo storico brasiliano Camara Cascudo: "Ermanno è vivo, impetuoso, impulsivo, alacremente comunicativo. Compie gli studi ginnasiali nel collegio di Santa Caterina, a Pisa. Le letture predilette sono le narrazioni di viaggi, che gli evocavano lotte, misteri, la valentia fisica, lo stupore delle foreste vergini, dei deserti silenziosi, degli indio incomprensibili, degli animali favolosi".

Studiò diritto a Pisa, studi interrotti poco prima della partenza per l'Amazzonia. Completa il corso solo nel 1886, con la tesi di laurea in diritto internazionale dal titolo significativo "Se le nazioni civili abbiano o no il diritto di appropriarsi dei territori occupati da popoli Barbari", con relatore Carlo Francesco Gabba.

La partenza per l'Amazzonia

Il 25 aprile del 1878 Ermanno Stradelli chiede di dividere l'eredità del padre. Ha in animo di partire. Inizialmente pensa all'Africa, ma poi opta per l'America Latina.

Dopo un anno, il 9 aprile del 1879, parte dal porto di Bordeaux (Francia) per il Brasile. Aveva 27 anni. Arriva a Belem, poi prosegue per Manaus, dove sbarca alla fine di luglio.

La sua prima attività è sicuramente di fotografo. Aveva portato con se una importante attrezzatura e si installa nel centro di Manaus, in Rua Marcilio Dias. Nel contempo frequenta i missionari francescani italiani, cercando di capire come potersi relazionare con gli indigeni. Durante il primo viaggio di esplorazione, nell'ottobre del 1879, perde tutta l'attrezzatura (geografica e fotografica) in un naufragio.

Comincia ad interessarsi fin da subito alla lingua generale delle popolazioni indigene del bacino amazzonico, lo nheengatu. Nel luglio del 1880, navigando il Rio Amazonas, conosce il Conte Alessandro Sabatini, che lo inizia allo studio della lingua indigena.

Le esplorazioni del primo periodo

Nel 1881 visita la zona del Rio Uaupés, che era oggetto di studio del gruppo di studiosi di Manaus legati al botanico Barbosa Rodrigues (Antonio Brandao Amorim, Maximiliano José Roberto e Barnardo da Silva Ramos). Maximiliano José Roberto, figlio di un indigeno Manao e di una indigena Tariana, negli anni successivi raccoglierà per Stradelli la versione originale della leggenda di Jurupari. Il testo verrà poi pubblicato nel bollettino della Reale Società Geografica Italiana.

Nel 1882 fa parte della Commissione brasiliana delle frontiere con il Venezuela, comandata dal tenente colonnello Francisco Xavier Lopes de Araujo. Nello stesso anno Stradelli esplora il fiume Padauari. Nel giugno il gruppo percorre il Rio Branco fino al Rio Negro e da qui raggiungono Manaus. Sempre nel 1882 viaggia per la seconda volta verso il rio Uaupés, risalendo il fiume fino a Jauareté-cachoeira. Torna a Manaus malato di malaria.

Nel 1883 va nel rio Madeira e si ferma poi a Itacoatiara per curarsi della malaria. Qui riorganizza le prime voci raccolte per il suo Vocabolario. Nel dicembre venne creato da Barbosa Rodrigues il museo botanico di Manaus. il 14 febbraio del 1884 è a Manaus, dove posa la prima pietra per la costruzione del teatro Amazonas, in qualità di rappresentante della ditta Rossi e fratelli, che si era aggiudicata la prima gara per la costruzione dell'opera.

Il 29 marzo del 1884 parte come fotografo con Barbosa Rodrigues per una spedizione di pacificazione degli indigeni Crichanas. Stradelli e Barbosa Rodrigues risalgono il rio Jauaperi. Ritornano a Manaus il 16 aprile dello stesso anno. Nell'agosto del 1884 riparte per l'Italia.

Il ritorno in Italia

Tra il 1885 e il 1886 conclude il corso universitario di giurisprudenza a Pisa. Nel 1886 è a Genova dove fa pratica forense presso lo studio dell'avvocato Orsini. Nello stesso anno presenta al VI congresso internazionale degli americanisti di Torino i disegni dei petroglifici raccolti nel Uaupés. Nel gennaio del 1887 scrive alla Società Geografica comunicando la sua imminente partenza per il Brasile. Nel febbraio del 1887 riparte per l'Amazzonia dal porto di Marsiglia.

Bibliografia

  • 1876, Una gita a Rocca d'Olgisio, Tipografia V. Porta, Piacenza
  • 1877, Tempo sciupato, Tipografia Marchesotti
  • 1885, La confederazione dei Tamoi (traduzione dal portoghese dell'opera di Magalhaes), Tipografia V. Porta, Piacenza
  • 1890, Il Vaupes e gli Vaupes. Bolletino della Società Geografica Italiana, 3a. serie, vol. 3, 425-453.
  • 1898, Ajuricaba, poema pubblicato sul giornale brasiliano "O Correio do Purus"
  • 1900, Due legende amazzoniche, Tipografia V. Porta, Piacenza
  • 1900, Pitiapo, editore ignoto
  • 1910, Vocabularios de Linguas faladas no Rio Branco, in Relatorio Geral do Congresso Cientifico Latino-americano. Vol. VI, Rio de Janeiro
  • 1928, Vocabulario Nheengatu-Portugues e Portugues-Nheengatu, Revista do Instituto Historico Brasileiro, Rio de Janeiro

Note

  1. ^ La biografia ufficiale redatta dallo storico Camara Cascudo riporta come data di morte il 24 marzo. Recenti ricerche hanno permesso di ritrovare l'atto ufficiale di morte, che indica la data corretta.