Ergastolo (film)

Ergastolo
	Franco Interlenghi in una scena del film
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia
Anno	1952
Durata	90 min
Dati tecnici	B/N;
Genere	drammatico, sentimentale, poliziesco
Regia	Luigi Capuano
Soggetto	Luigi Capuano, Armando Curcio
Sceneggiatura	Luigi Capuano, Armando Curcio
Produttore	Fortunato Misiano
Casa di produzione	Romana Film
Distribuzione in italiano	Siden Film
Fotografia	Giuseppe La Torre
Montaggio	Otello Colangeli
Musiche	Alberico Vitalini
Scenografia	Gaspare De Fiore, Alfredo Montori
Interpreti e personaggi
	Franco Interlenghi: Stefano Lulli; Marisa Merlini: Jeannette; Sandro Ruffini: avvocato Leonardi; Hélène Rémy: Lidia; Leda Gloria: Francesca Lulli; Ernesto Almirante: professor Arlotta; Leopoldo Valentini: complice di Jeannette; Ignazio Balsamo: commissario; Tina Pica: signora De Giorgi; Guglielmo Barnabò: direttore dell'albergo; Amedeo Girard: avvocato dell'accusa; Mimo Billi: pubblico ministero; Bruno Corelli: Gianluigi; Pasquale De Filippo: testimone dell'accusa; Wilma Montesi: signorina De Giorgi; Natale Cirino: Pasquale Amitrano; Antonio Nicotra: detenuto siciliano; Violetta Gragnani: Maria Pia; Giulio Battiferri: altro detenuto;
Doppiatori originali
	Adriana Parrella: Jeannette; Olinto Cristina: professor Arlotta; Renato Turi: pubblico ministero;

Ergastolo è un film del 1952 diretto da Luigi Capuano.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola è una commistione tra due filoni molto popolari in quegli anni tra il pubblico italiano: quello dei melodrammi sentimentali, comunemente detto strappalacrime (in seguito ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice) e quello poliziesco.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

La pellicola annoverava nel cast, anche se non accreditata, nel piccolo ruolo della figlia di Tina Pica, anche Wilma Montesi^[1], una ragazza romana, aspirante attrice, che poco meno di un anno dopo l'uscita del film, l'11 aprile 1953, venne ritrovata morta nella spiaggia di Torvaianica, vicino a Roma, dando vita a quello che fu probabilmente il caso di cronaca nera italiano più famoso degli anni cinquanta, il Caso Montesi, che ebbe una grande eco nei mass-media, a causa del coinvolgimento di alcune importanti personalità politiche dell'epoca.