Eredi Brancusi

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Eredi Brancusi è un gruppo italiano di artisti attivo dal 1992. Il lavoro degli Eredi Brancusi si è sviluppato nel tempo partendo dal tema della storia e della memoria portando in primo piano il concetto di autenticità dell'opera e del rapporto con la storia dell'arte, giocando col verosimile, visto come collante tra reale e immaginario, e «recuperando con la memoria le avanguardie, rielaborandole con il principio della sottrazione».[1]

Uno dei metodi di lavoro degli Eredi Brancusi consiste nell'utilizzare i resti, gli scarti, le scorie di lavorazione degli artisti di questo secolo: non la stessa opera d'arte quindi, ma quello che l'artista ha scartato. «Residui senza valore, beninteso. Resti, scarti, scorie di lavorazione. Come chi, dell'Infinito, recitasse non i quindici limpidi endecasillabi depositati infine dal poeta, ma la ridda di sillabe e parole appuntate e cancellate, pensate e poi dimenticate distillando il testo definitivo. Lasciti di grandissimi, però, asseriscono senza che nessuno si prenda la briga di smentire, meno che mai i critici».[2]

Gli Eredi Brancusi raccolgono storie e vi intervengono, le smontano e rimontano, mischiando verità e finzione; le ricostruiscono e poi le espongono. Giocano nel mondo e nei modi dell'arte.

Eredi Brancusi - Cherasco, 1995. Da sinistra: Massimo Ruffinengo, Paolo "Poti" Marengo, Fulvio Germanetto, Danilo Seliak, Gianluca Canè, Paolo Taricco e Franco Ferrero.

Lasciti[modifica | modifica wikitesto]

La prima mostra personale degli Eredi Brancusi risale al 1995 ed era composta dai materiali di scarto di opere di grandi maestri del '900: Constantin Brâncuși, Marcel Duchamp, Henri Matisse, Hans Arp, Alexander Calder, Piero Manzoni, Pinot Gallizio, Man Ray, Pino Pascali, Pablo Picasso e Alberto Burri. Il Lascito Brancusi, ad esempio, è composto da 32 cunei di legno che sono la parte scartata, tolta, segata via da una delle colonne senza fine di Constantin Brancusi.

Il Lascito Duchamp è una bicicletta a cui manca la ruota anteriore, usata da Marcel Duchamp per realizzare la sua Ruota di bicicletta, e così via

Gli Eredi Brancusi hanno realizzato anche altri "Lasciti" che non si riferiscono al mondo dell'arte, ma che, esponendo in galleria una documentazione molto varia (fotografie, oggetti, documenti), raccontano la storia e la vita di persone comuni (i Lasciti Carrucci[3], Bazzi[4] e Stegemann[5][6]).

Lascito collezione Carrucci[modifica | modifica wikitesto]

Il lascito è composto da una serie di materiali che testimoniano la storia della collezione di Vittorio Carrucci. L'operazione, oltre a documentare la collezione, ricostruisce il suo passaggio nella raccolta degli Eredi Brancusi. Nel dicembre 1995 Giuliana Spini, courtier milanese, muore e lascia agli Eredi Brancusi tele e documenti appartenuti al collezionista mantovano Vittorio Carrucci, del quale aveva seguito tutto il percorso di ricerca. Persi i contatti con lui, che nel 1971 a seguito di un incidente automobilistico resta cieco, Giuliana Spini nel 1989 si scopre designata come sua unica erede. Gli Eredi Brancusi hanno scelto di mostrare una serie di fotografie riguardanti la vita privata del collezionista, insieme ad alcuni articoli ed interviste pubblicati su periodici dell'epoca, unitamente alla lettera autografa della Spini ed alle numerose tele raccolte in un'unica grande parete in modo da riproporre l'omogeneità e la purezza delle scelte di Vittorio Carrucci, insieme alla sensazione di una tragedia consumata fino in fondo.

Lascito collezione Carrucci, 1997
Lascito collezione Carrucci, 1997 (particolare)

Lascito Bazzi[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una selezione di fotografie ed oggetti appartenuti ad Antonio Bazzi, professore di matematica, nato a Rivarolo Canavese (To) nel 1921 e vissuto fino al 1987 ad Ivrea. L'installazione include anche una copia della lettera autografa scritta da Lucia Berti, governante di casa Bazzi, agli Eredi Brancusi.

Lascito Bazzi, La Divina Commedia, 1997
Lascito Bazzi, 1997 (particolare)

Lascito Stegemann[modifica | modifica wikitesto]

Il lascito raccoglie una serie di materiali riguardanti la vicenda biografica di Else Magdalene Stegemann. Maestra elementare e poetessa tedesca, durante la primavera del 1945 è a Berlino negli ultimi giorni di guerra. La città sta capitolando, schiacciata nella tenaglia russa ed americana nell'apocalisse del III Reich. Else è alla ricerca di notizie del suo primogenito, disperso. Vagando per la città, Else, si imbatte in un luogo che passerà tristemente alla storia, non solo politica e militare, ma civile e culturale del nostro secolo. Nella notte tra il 5 ed il 6 maggio 1945 infatti prende fuoco, per cause che restano ignote, la Flakturm di Friedrichshain[7], occupata dai russi fin dal giorno 2, nella quale erano conservate centinaia di opere provenienti dai musei berlinesi. Quadri, sculture, oggetti di arredo di incommensurabile valore sono distrutte dalle fiamme. L'operazione degli Eredi Brancusi mostra, oltre alle fotografie, alle note biografiche, agli estratti del diario di Else, alle teche contenenti numerosi frammenti carbonizzati da lei raccolti dopo il rogo delle Flakturm, le riproduzioni in bianco e nero delle opere andate perdute.

Lascito Else Magdalene Stegemann, particolare, 1998

Lascito Perec[modifica | modifica wikitesto]

Dal Preambolo de La vita, istruzioni per l'uso di Georges Perec : «si può guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo colore, senza aver fatto il minimo passo avanti: conta solo la possibilità di collegare quel pezzo ad altri pezzi e in questo senso l'arte del puzzle e l'arte del Go[8] hanno qualcosa in comune; solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso».
Il Lascito Perec è un puzzle formato da un numero variabile di tessere specchianti che possono essere composte su qualunque porzione di territorio (prati, case, ecc.) e che continuano a suggerire l'impossibilità del completamento dell'opera.

Lascito Perec, Peccioli (PI), 1996
Lascito Perec (particolare), 1996

Scomparse[modifica | modifica wikitesto]

Il bosco[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 1999, gli Eredi Brancusi dedicano un territorio boschivo alla commemorazione di personaggi romanzeschi morti nel racconto e a personaggi storici senza tomba. «Si tratta di un vero e proprio bosco, di 60.000 m2, interamente destinato ad accogliere lapidi commemorative di personaggi nati dalla fantasia di scrittori, e magari morti nel corso dello svolgimento dei racconti che narrano le loro avventure, ma mai realmente esistiti. Passeggiando per questo Bosco si incontra, ad esempio, la lapide della protagonista del celeberrimo romanzo di Lev Tolstoj, Anna Karenina, condotta inesorabilmente verso un destino tragico [...] o la lapide dedicata a Dorian Gray, anch'egli morto suicida dopo aver passato la vita coltivando il mito della bellezza fino al punto di venire a patti col diavolo, personaggio nato dalla fantasia e dalla penna di Oscar Wilde. Nello stesso bosco si trova anche la lapide di Marinella, la sfortunata fanciulla cantata da Fabrizio De André[...] e quella di Obi-Wan Kenobi, eroe del film Guerre stellari[...] E, ancora, la lapide del bandito Butch Cassidy, interpretato da Paul Newman, che alla fine del film muore sotto il fuoco dei tutori della legge, insieme all'amico Sundance Kid, interpretato da Robert Redford. Lo stesso Bosco è dedicato anche all'accoglienza delle lapidi di personaggi storici che non hanno in alcun luogo una tomba per la loro commemorazione».[9]

Installazione[modifica | modifica wikitesto]

L'idea è stata in seguito portata in galleria (Galleria Luigi Franco, Scomparse - 2000) usando il vetro come materiale per le lapidi.
«La trasparenza del materiale è la chiave di accesso che ci riammette al regno dei fantasmi [...]. La struttura narrativa delle fonti a cui appartenevano i personaggi, è disarticolata e tale destrutturazione del testo ora mette in risalto il ruolo del morituro, ora dispone sotto i riflettori quello che rimane senza di lui/lei.» In una zona diversa, protetti da teche trasparenti, sono in esposizione una serie di volumi, stampati in copertina rigida, che riproducono in tutto e per tutto le edizioni originali dei romanzi, ma in questa edizione tutto il "parlato" del personaggio è scomparso, sostituito da spazi bianchi «e un video nato dall'eliminazione in Blade Runner, di tutti i fotogrammi in cui è presente Roy Batty. Accade così che nella celebre sequenza finale Harrison Ford si aggiri in uno scenario apocalittico scappando e interagendo con una sorta di fantasma».[10]

Esposizioni ed eventi[modifica | modifica wikitesto]

Mostre personali[modifica | modifica wikitesto]

Anno mese Mostra/Galleria Luogo Titolo opera Curatore
1994 febbraio Cascina Corso Cherasco (CN) Il giornale infinito -
maggio Transit Bergamo Il giornale infinito Alessandra Galletta
maggio Cascina Corso Cherasco (CN) Les Demoiselles d'Avignon -
1995 novembre Galleria in San Filippo Torino Lasciti Marisa Vescovo
1997 febbraio ViaFarini Milano Lascito collezione Carrucci Alessandra Galletta
maggio Cascina Corso Cherasco (CN) Baudrillard -
luglio La Casa dell'Arte Rosignano Marittimo (LI) Lascito Antonio Bazzi B. Sullo
1998 gennaio Fuori luogo - L.F.A.C Torino Critici esposti Giorgina Bertolino
aprile Galleria Placentia Arte Piacenza Lascito Stegeman Lino Baldini
giugno Ciocca Arte Contemporanea Milano Fondazione A. Galasso
1999 aprile Terreno boschivo Pocapaglia (CN) Scomparse, Bosco -
2000 novembre L.F.A.C Torino Scomparse[11] E. De Cecco, G.Bertolino
2001 ottobre galleria Il Graffio Bologna Scomparse -
2003 febbraio Galleria Placentia Arte Piacenza Zona Blu[12][13] Lino Baldini

Mostre collettive[modifica | modifica wikitesto]

Anno mese Mostra/Galleria Luogo Titolo opera Curatore
1993 giugno Hors d'oeuvre Cuneo Schizomorfismi ereditari Roberto Baravalle
agosto Ai confini dell'Impero Cuneo Altre fiere a Cuneo Roberto Baravalle
1994 aprile Mala Arti visive Galleria degli artisti[14] Torino (mostra itinerante) Quaderni Vari
maggio Transepoca-L'invasione degli ultrapiccoli Milano Il desiderio di essere un uomo Alessandra Galletta
1995 ottobre Outnet Animazione in Metrò Stazione Sondrio-Milano Performance Alessandra Galletta
novembre Care Of - LAB.10.1 Cusano Milanino (MI) Dalla biblioteca dettagliata degli Eredi: Enciclopedia A-CAS R. Daolio
1996 aprile Time Code Milano Lascito Perec Alessandra Galletta
giugno Mostra scambio itinerante Tirana, Bucarest, Praga Lascito Matisse Marisa Vescovo
giugno I mostri all'attacco-Il Castello del Drago Verzuolo (CN) Lascito Perec -
luglio La fornace dell'arte Alessandria Lascito Perec Marisa Vescovo
settembre Orario continuato Peccioli (PI) Lascito Perec Alessandra Galasso
settembre Paraxo 96 Andora (SV) Lascito Perec Marisa Vescovo
settembre XII Esp. Nazionale Quadriennale d'Arte Roma Lascito Stegemann -
1997 febbraio L'arte in Pentola-Paci & Partner Milano Lascito Lescaut -
maggio Arte per tutti-Palazzo Soave Codogno (Lodi) Lasciti L. Parmesani
luglio Aperto Italia 97-Trevi Flash Art Museum[15] Trevi (Perugia) Fondazione e Terra -
settembre Arte smarrita-Stazione Centrale Milano Lascito Giuseppina Brezza -
novembre Quale dannazione? diritto o rovescio-Ex chiesa di San Francesco Como Senza Titolo Giorgio Zanchetti
dicembre Visual Rave Via Pace 10, Milano En Attendent Cattelan A. d'Avossa
1998 settembre Eccentrica-Rocca Sforzesca Imola Fondazione M. Manara, G. Gianuizzi
1999 giugno La Casa-Galleria Mauro Nicoletti Roma Bidavid Alessandra Galletta
ottobre Omaggi Oltraggi-Ciocca Arte Contemporanea Milano Lascito Manzoni, Lascito Man Ray -
2000 Vedere voci - L.F.A.C Torino Senza Titolo Giorgina Bertolino
settembre Le ombre della memoria-En Plein Air Pinerolo Lascito Matisse -
2001 aprile Le tribù dell'arte-Galleria comunale d'Arte Moderna e Contemporanea Roma Scomparse Achille Bonito Oliva, A. Galletta
2002 maggio Last Minute-Palazzo Soave Codogno (Lodi) Entropia Lara Facco e Lino Baldini
giugno Scultura Internazionale a La Mandria[16] Venaria Reale Parco de La Mandria (Torino) Pietra n°6 Victor De Circasia
2003 maggio Cover Theory[17] - L.E.A.P. Piacenza Lascito Brancusi, Blade Runner Marco Senaldi
giugno Praguebiennale 1[18] Praga L'illusione della sicurezza Lino Baldini
2014 giugno Le Camere Oscure[19] Cuneo Cenotafio di Dart Fener, Blade Runner Enzo Biffi Gentili

Altri eventi[modifica | modifica wikitesto]

Anno mese Mostra/Galleria Luogo Evento Curatore
1996 ottobre Galleria della Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia Portami a casa (workshop)[20] Chiara Bertola
1998 maggio Il Caffè dell'Arte Torino Duchamp dopo Duchamp Achille Bonito Oliva
novembre Invito al Contemporaneo-Fondazione Querini Stampaglia[21] Venezia Intervento/dibattito con introduzione di A.Galletta Chiara Bertola
2019 gennaio The Gentle Art of FAKE - Accademia di Belle Arti di Brera Milano Intervento/dibattito con Elisabetta Longari[22] Elisabetta Longari

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eredi Brancusi Archiviato il 28 marzo 2005 in Internet Archive., sul sito della RAI
  2. ^ Vero e falso, Folli eredi, articolo di Roberto Di Caro su Il Venerdì di Repubblica
  3. ^ Lascito Collezione Carrucci Archiviato il 18 giugno 2014 in Internet Archive. di Alessandra Galletta
  4. ^ Lascito Bazzi
  5. ^ Lascito Stegemann
  6. ^ Portfolio Online, CareOf, Docva, Viafarini: Eredi Brancusi - Installazione, Performance, Scultura. Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive.
  7. ^ The Burlington Magazine - The Disaster at Flakturm Friedrichshain: a Chronicle and List of Paintings
  8. ^ Il testo cita il gioco del go, tuttavia si tratta di un altro gioco, solo vagamente simile al go, chiamato gomoku.
  9. ^ Oltre Magazine, articolo di Daniela Argiropulos
  10. ^ Emanuela De Cecco, Scomparse, "Documenti L.F.A.C." n. 17 pag. 9, 2000 Torino
  11. ^ Eredi Brancusi - Scomparse, articolo di Bruno Panebarco su ExibArt
  12. ^ Zona blu
  13. ^ Zona Blu Comunicato stampa della galleria Placentia Arte
  14. ^ Museo teo artfanzine N° 6. Via dall'anima - novembre 1994. Archiviato il 23 maggio 2012 in Internet Archive.
  15. ^ Aperto Italia '97 : giovane arte e giovane critica, Giancarlo Politi Editore (ISBN 88-7816-098-9)
  16. ^ Scultura Internazionale a La Mandria, Catalogo generale, a cura di Victor De Circasia, Editrice La Rosa, Torino pp.109, anno 2002 (ISBN 88-7219-052-5) Eredi Brancusi pag.58-59.
  17. ^ Cover Theory L'arte contemporanea come re-interpretazione, a cura di Marco Senaldi Libri Scheiwiller pp.199, anno 2003 (ISBN 88-7644-367-3) Eredi Brancusi pag.98-193.
  18. ^ Praguebiennale 1- Peripheries become the center, Catalogo generale, Giancarlo Politi Editore pp.543, anno 2003 (ISBN 88-7816-130-6) Eredi Brancusi pag.416-417.
  19. ^ Comune di Cuneo, Le camere oscure - Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico, Complesso Monumentale di San Francesco.
  20. ^ (PDF) Cataloghi delle mostre personali, collettive periodiche, storiche e antologiche Archiviato il 10 ottobre 2008 in Internet Archive. - Serie 1.1.21 pag. 53 n.272
  21. ^ Fondazione Querini Stampaglia, Invito al Contemporaneo 1998-2002, su querinistampalia.it. URL consultato il 7 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2011).
  22. ^ The Gentle Art of FAKE , A proposito di copie, falsi e appropriazioni nell’arte contemporanea a cura di Tommaso Casini e Laura Lombardi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucilla Meloni, Le ragioni del gruppo - Un percorso tra gruppi, collettivi, sigle, comunità nell'arte in Italia dal 1945 al 2000, Postmedia Books, 2020 (ISBN 978-88-7490-25-45)
  • The Gentle Art of Fake - Arti, teorie e dibattiti sul falso , a cura di Tommaso Casini e Laura Lombardi, 2019 (ISBN 978-88-366433-5-6)
  • Le camere oscure - Fotografie, figure e ambienti dell’immaginario neogotico , Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, 2014 (ISBN 978-88-905364-7-2)
  • Praguebiennale 1 - Peripheries become the center, Giancarlo Politi Editore, 2003 (ISBN 88-7816-130-6)
  • Cover Theory L'arte contemporanea come re-interpretazione, a cura di Marco Senaldi Libri Scheiwiller, 2003 ISBN 88-7644-367-3
  • Scultura Internazionale a La Mandria, a cura di Victor De Circasia, Editrice La Rosa, 2002 Torino (ISBN 88-7219-052-5)
  • A. Bonito Oliva, A. Galletta, Scomparse,” le tribù dell'arte”, 2001 Roma
  • E. De Cecco, G. Bertolino, Scomparse, “Documenti LFAC” n. 17, 2000 Torino
  • L. Baldini, Ironic. L'ironia nella giovane arte italiana, Trevi, Flash Art Museum, Politi Editore, 2000 Milano
  • C. Bertola, G. Di Pietrantonio, A. Vettese, Talent/um, tolerà re. Giovani artisti italiani, Premio Querini-Furla per l'arte, Charta, 2000 Milano
  • G. Bertolino, C. Demaria, Vedere Voci, “Documenti LFAC” n. 15, 2000 Torino
  • O. Gambari, G.L. Favetto, Le ombre della memoria, En Plein Air, 2000 Pinerolo, 4/000
  • G. Gianuizzi, M. Manara (a cura di), Eccentrica, Varignana, Castel S. Pietro Terme, 1999 Imola
  • A. Pieroni, Fototensioni. Arte ed estetiche delle ricerche fotografiche d'inizio millennio, Castelvecchi, 1999 Roma
  • ArteaParte, A. D'Avossa, Visual Rave, Società Umanitaria, 1998 Milano
  • S. Bartezzaghi (con la regia di), Sfiga all'ok Corral; Einaudi, 1998 Torino
  • L. Parmesani (a cura di), Arte X Tutti, 1997 Piacenza
  • Eredi Brancusi. Lascito Antonio Bazzi, Rosignano Marittimo, Livorno, La Casa dell'Arte 1997 (contiene un testo di B. Sullo)
  • Aperto Italia ‘97. Giovane arte e giovane critica, Trevi Flash Art Museum, n. 21, Politi Editore, Milano (ISBN 88-7816-098-9)
  • U. Sebastiano, F. Gilardoni (a cura di), Orario continuato. Percorsi d'arte contemporanea a Peccioli, 1996 Pisa, (contiene un testo di A. Galasso)
  • AA.VV., Ultime generazioni. XII Quadriennale d'Arte, De Luca Editori d'Arte, 1996. (ISBN 88-8016-172-5)
  • C. Bertola, Portami a casa, Venezia, Palazzo Carminati, Fondazione Bevilacqua La Masa, Electa, 1996 Milano
  • R. Passoni, F. Piqué, M. Vescovo, Proposte Scambio 1996, Tirana, Praga, Bucarest, Regione Piemonte, 1996 Torino
  • E. Calvi (a cura di), l'Arte in pentola, Paci&Partners. 1996 Milano
  • M. Vescovo, Proposte XI. Lasciti Eredi Brancusi, Galleria di San Filippo, Regione Piemonte. 1995 Torino
  • R. Beretta, Qui giace il Piccolo Principe, “Avvenire”, 2 novembre 2000
  • G.L. Favetto, Un fiore per Anna Karenina, “La Repubblica-Torino”, 18 gennaio 2000
  • G.L. Favetto, Anna Kerenina riposa in Piemonte, “Diario”, anno V, n. 27, 7 luglio 2000
  • M. Beiter, Vd i det blà pà Picassos cykel, “Berlingske Tidente. Kultur”, 25 maggio 1999
  • W. Cecchin, Critici esposti, “Corriere di Torino e della Provincia”, gennaio 1998
  • R. Di Caro, Folli Eredi, “D La Repubblica delle Donne”, 28 aprile-4 maggio 1998
  • O. Gambari, Critici in mostra, “La Repubblica”, 17 gennaio 1998
  • A. Pieroni, Critici come artisti! artisti come critici, “artei”, n. 76, 1/15 febbraio 1998
  • E. Tolosano, Eredi Brancusi, In “Flash Art”, aprile-maggio 1998
  • M. Vescovo, Le mostre, “La Stampa”, 19 gennaio 1998
  • L. Parmesani, Macchine di sopravvivenza. Dall'autonomia del Parte all'autonomia del soggetto, “Flash Art”, dicembre-gennaio 1997
  • G. Curto, Eredi Brancusi, “Flash Art”, febbraio-marzo 1996
  • T. Scarpa, Chiedi ai rimasugli. I “Lasciti” degli Eredi Brancusi, “Linea d'Ombra”, aprile 1996
  • A. Busto, Eredi Brancusi, “Anteprima Torino”, giugno 1996
  • L. Parola, Gli Eredi Brancusi, “La Stampa-Torino Sette”, 24-30 novembre 1995
  • M. Paglieri, La mostra. Lasciti. Eredi Brancusi, “La Repubblica-Torino”, 5 dicembre 1994
  • S. Bartezzaghi, Con l'anglopiemontese comandano i make-up, in “La Stampa-TuttoLibri”, 28 maggio 1994

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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