Equisetaceae

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Equisetaceae
Equisetum hyemale (Equiseto invernale)
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pteridophyta
Classe Equisetopsida
Ordine Equisetales
Famiglia Equisetaceae
Michx. ex DC., 1804
Generi
(Vedi testo)

Equisetaceae Michx. ex DC., 1804 è una famiglia di piante vascolari Pteridofite appartenenti all'ordine delle Equisetales.[1]

Le specie di questa famiglia sono tra gli organismi più antichi della terra: il ritrovamento di resti fossili di alcune specie dell'ordine delle Equisetales indicano che erano piante diffuse già alla fine dal Devoniano (395 – 345 milioni di anni fa)[2]. In effetti osservando le particolari forme di queste piante, ad esempio ai bordi di una plaude, non si può non pensare a periodi geologici passati e lontani. Sono gli ultimi discendenti di piante gigantesche già in via di estinzione quando la terra era invasa dai grandi rettili. Dal punto di vista filogenetico sono piante più primitive delle Angiosperme, infatti sono senza organi sessuali distinti, si propagano e si riproducono per mezzo di spore.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Equisetum è il solo genere appartenente a questa famiglia (altri generi sono conosciuti come fossili del Carbonifero medio). La classificazione di questa famiglia è ancora oggi tema di discussione nel mondo botanico; solo ultimamente è stata posta tra le Pteridofite (la divisione delle felci) per delle affinità a livello molecolare.
La classificazione proposta nella tabella a destra è quella derivata da una recente ricerca del 2006 (Smith et al.[1]). La tabella seguente invece mette a confronto alcune delle ultime classificazione proposte per questa famiglia:

Smith et al. (2006) A. Engler (*) (anni 1960) Wettstein (**) (1924)
Regno/Phylum Plantae Plantae Cormophyta
Divisione Pteridophyta Pteridophyta Archegoniatae
Sottodivisione Pteridophyta
Classe Equisetopsida Sphenopsida Equisetinae
Ordine Equisetales Equisetales Equisetales
Famiglia Equisetaceae Equisetaceae Equisetaceae

(*) Adolf Engler (Żagań, 25 marzo 1844 – Berlino, 10 ottobre 1930), è stato un botanico tedesco, famoso per i suoi lavori sulla tassonomia delle piante.
(**) Richard von Wettstein, (Vienna, 3 giugno 1863 – Trins, 10 agosto 1931), è stato un botanico austriaco, noto per aver introdotto un sistema di classificazione filogenetico delle piante.

Generi della famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'elenco che segue sono indicati alcuni generi della famiglia di questa scheda:

L'inizio dello sviluppo dei generi estinti di questa famiglia può essere situato tra la fine del Devoniano (345 milioni di anni fa) e il Carbonifero inferiore (325 milioni di anni fa); mentre il loro massimo sviluppo si ebbe nel Triassico (250 – 200 milioni di anni fa)[3].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della famiglia (Equisetaceae) significa “crine di cavallo”; la radice equiset- deriva infatti dal latino equi saeta, ossia coda (saeta, -ae, lett. crine) di cavallo (equi, gen. di equus, -i).
Le prime descrizioni di alcune specie di questa famiglia le troviamo nei scritti di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa), che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone[3].
La nomenclatura scientifica attualmente accettata (Equisetaceae) è stata proposta in una pubblicazione del 1804 dal botanico ed esploratore francese André Michaux (8 marzo 1746 - probabilmente 11 ottobre 1802) e da Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – 9 settembre 1841) che è stato un botanico e micologo svizzero.

Morfologia e altre informazioni[modifica | modifica wikitesto]

Per informazioni dettagliate sulla morfologia della famiglia vedi la scheda relativa al suo unico genere ancora in vita : Equisetum.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Smith, A. R., K. M. Pryer, E. Schuettpelz, P. Korall, H. Schneider & P. G. Wolf, A classification for extant ferns (PDF), in Taxon 55(3): 705–731, 2006.
  2. ^ Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 731-733, ISBN 88-7287-344-4.
  3. ^ a b Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume 2, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 117.
  • Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 729-733, ISBN 88-7287-344-4.

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