Epifania di Cilicia

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Epifania di Cilicia
Nome originale Oeniandos, greco antico Επιϕανείας, in latino Epiphanīa
Amministrazione
Dipendente da Antica Grecia, Antica Roma
Localizzazione
Stato attuale Bandiera della Turchia Turchia
Coordinate 36°58′20″N 36°07′30″E / 36.972222°N 36.125°E36.972222; 36.125
Cartografia
Mappa di localizzazione: Turchia
Epifania di Cilicia
Epifania di Cilicia
Epifania di Cilicia

Epifania di Cilicia (greco antico Επιϕανείας, in latino Epiphanīa) fu un'antica città della Cilicia piana (o Cilicia Campestris), in Turchia.

Ubicazione[modifica | modifica wikitesto]

Cicerone, a proposito della sua campagna in Cilicia, scrisse che essa era a una giornata di cammino dal monte Amano:

(LA)

«Quumque me discedere ab eo monte simulassem,
et alias partes Ciliciae petere,
abessemque ab Amano iter unius diei,
et castra apud Epiphaniam fecissem….
»

(IT)

«Ed avendo simulato di allontanarmi dal monte,
e di recarmi ad altre parti della Cilicia,
scostatomi una giornata dall’Amano,
ed accampatomi sotto Epifania…»

Nella Tabula Peutingeriana, l'antica carta romana che mostra le vie militari dell'Impero, Epifania è a metà strada fra Alessandria di Isso e Anazarbo.

L'antica Epifania di Cilicia è stata identificata in un grande sito[1] a 91 km a SUD-EST di Adana, a circa 6 km a OVEST di Erzin, sul lato destro della linea ferroviaria di Iskenderun[2] (Alessandretta) (in turco İskenderun o Iskenderon) Gli scavi hanno riportato alla luce i resti dell'acropoli, con parti di mura, un tempio, un teatro, arcate di un acquedotto con una parte del corso d'acqua che drena in una cisterna e molte case, tutte costruite in basalto nero. Rinvenute anche le rovine di due chiese del V e VI secolo.[3]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Epifania si chiamò Traianopoli in onore di Traiano. (L'Optimus princeps, Glyptothek di Monaco di Baviera)

Secondo Plinio fu anticamente chiamata Oeniandos,[4] successivamente Epifania in onore di Antioco IV Epifane (175 a.C.-164 a.C.).[5]

Alcune monete risalenti al periodo di Traiano, riportano anche il nome di Traianopoli,[6] ciò dovette accadere, quando l'imperatore, si trovò in Cilicia, per muovere guerra ai Parti nell'anno di Roma 867.

Mappa generale del Bellum piraticum di Pompeo, con i relativi comandanti, per area territoriale

Tacito,[7] scrisse che la parte della Cilicia in cui era compresa Epifania, fu sottomessa al dominio romano da Lucullo, verso l'anno di Roma 683.[8]

Pompeo nel 67 a.C. sconfitti i pirati, che dettero continui fastidi in quelle terre alla crescente potenza marittima di Roma,[9] anziché crocifiggere i prigionieri – oltre 20.000 – come avevano praticato i suoi predecessori, si mostrò loro magnanimo[10] e assegnò loro terreni nell'Acaia e nella Cilicia e ripopolò le città deserte di Epifania di Cilicia, Mallo, Adana, e Pompeiopoli che costruì sulle rovine di Soli.[11]

Epifania diocesi cristiana[modifica | modifica wikitesto]

San Giorgio di Carlo Crivelli (1472)

Epifania è un'antica sede episcopale della provincia romana della Cilicia Seconda nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Anazarbo, come documentato da una Notitia Episcopatuum del VI secolo.[12]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diocesi di Epifania di Cilicia.

Qui fu vescovo Sant'Anfione, dove consumò il resto della sua vita praticando le più eroiche virtù:

«qui tempore Galeri Maximiani confessor fuit egregius»

Lo stesso argomento in dettaglio: Sant'Anfione.

Qui sarebbe nato, secondo lo storico Edward Gibbon, San Giorgio:

«Giorgio, pe’ suoi genitori o per l’educazione soprannominato il Cappadoce,
era nato a Epifania in Cilicia nella bottega d’un purgatore di panni.»

Monumenti cittadini[modifica | modifica wikitesto]

Parte di Acquedotto romano dell'antica Epifania

Epifania ebbe una zecca propria (coniò monete autonome e imperiali da Traiano a Gallieno), l'acropoli, un tempio, un teatro, l'acquedotto e chiese risalenti al V e VI secolo.[13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rudolf Heberdey & Adolf Wilhelm, "Viaggio in Cilicia" (Reisen in Kilikien),Wien. Denkschr. 44 (1896) 23
  2. ^ D. Magie, Roman Rule in Asia Minor Princeton, (1950), 280, 300, 397, 595, 1159, ISBN 0-405-07098-5.
  3. ^ A.H.M. Jones, Cities of the Eastern Roman Provinces (2d ed. 1971) 201, 203, 436.
  4. ^ Gaio Plinio Secondo, Historiae Mundi, Lib. V, X
  5. ^ Walther Ruge, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, col. 192, s. v.
  6. ^ Domenico Sestini, Lettere e dissertazioni numismatiche, Firenze, Tomo VII, Cilicia,pag 95
  7. ^ Tacito, Annales o Ab excessu divi Augusti
  8. ^ Nuovo Dizionario Geografico Universale, Tomo II, Parte II, Venezia 1828, dai tipi di Giuseppe Antonelli Ed.
  9. ^ Cfr. Abate Giuseppe Ricciotti, Paolo apostolo. Biografia con introduzione critica e illustrazioni, Tipografia Poliglotta Vaticana 1946. pag.10-16
  10. ^ Cfr. Cicerone, pro lege Manilia, 14
  11. ^ Theodor Mommsen, Storia di Roma, Dalla morte di Silla alla dittatura di Pompeo, EDITRICE AEQUA ROMA, pag 182, cit.
  12. ^ Echos d'Orient X, 1907, p. 95.
  13. ^ A.H.M. Jones, ibid.
  14. ^ D. Magie, ibid.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Antica[modifica | modifica wikitesto]

  • Cicerone, Epistolae a M. Caton, S.
  • Cicerone, pro lege Manilia
  • Gaio Plinio Secondo, Historiae Mundi
  • Tacito, Annales o Ab excessu divi Augusti

Moderna[modifica | modifica wikitesto]

  • Abate Biagio Terzi di Lauria, Siria Sacra
  • Abate Giuseppe Ricciotti, Paolo apostolo. Biografia con introduzione critica e illustrazioni, Tipografia Poliglotta Vaticana 1946
  • Arnold Hugh Martin Jones, The Cities of the Eastern Roman Provinces
  • David Magie, Roman Rule in Asia Minor to the End of the Third Century After Christ
  • Edward Gibbon, Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano
  • George Francis Hill, M.A., Catalogo delle monete greche di Licaonia, Isauria e Cilicia, 1900 British Museum.
  • Martirologio Romano
  • Pontificia Università Lateranense, Bibliotheca Sanctorum
  • William Mitchell Ramsay, Historical Geography of Asia Minor(1890)
  • Walther Ruge, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]