Ennio De Giorgi

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«All'inizio e alla fine abbiamo il mistero. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica ci avvicina, senza penetrarlo.»

Ennio De Giorgi
Premio Wolf Premio Wolf per la matematica 1990

Ennio De Giorgi (Lecce, 8 febbraio 1928Pisa, 25 ottobre 1996) è stato un matematico italiano.

Biografia e carriera

Dopo il conseguimento della maturità classica presso il Liceo "Giuseppe Palmieri" di Lecce intraprese gli studi di ingegneria a Roma. Fu però incoraggiato da Mauro Picone a iscriversi al corso di laurea in matematica dello stesso ateneo, dove si laureò nel 1950.

Divenne noto nel mondo scientifico quando, nel 1957, risolse il 19° problema di Hilbert (risolto in modo indipendente e con altro metodo anche da John Nash), alla cui soluzione si erano dedicati per oltre mezzo secolo numerosi studiosi di matematica.

Nel 1958 fu vincitore di una cattedra di Analisi Matematica presso l'Università di Messina, ma l'anno successivo fu chiamato a insegnare presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, ove restò per tutta la vita.

Con la sua opera scientifica, dalle ricerche sulle equazioni alle derivate parziali, al calcolo delle variazioni, alla teoria geometrica della misura, fino agli ultimi studi di logica e fondamenti della scienza, aprì prospettive prima inimmaginabili alla matematica mondiale.

Ricevette numerosi e prestigiosi premi e riconoscimenti tra i quali, nel 1960 il Premio Caccioppoli dell'Unione Matematica Italiana [1], nel 1973, il Premio Presidente della Repubblica dall'Accademia dei Lincei e, nel 1990, a Tel Aviv, il Premio Wolf, assegnato dalla Fondazione Wolf a scienziati e artisti.

Fu socio, tra le altre, dell'Accademia Nazionale dei Lincei, della Pontificia Accademia delle Scienze e, dal 1995, dell'Académie des Sciences e della National Academy of Sciences degli Stati Uniti.

Oltre che un grande matematico fu un uomo di grande umanità e impegno civile. Grande era la sua disponibilità nei confronti di chiunque avesse bisogno dei suoi consigli, del suo tempo o del suo denaro. Dalla fede profonda, rifletté molto sul rapporto tra scienza e fede. Sostenitore della responsabilità degli uomini di cultura nel promuovere l'amicizia e la comprensione tra i popoli, e nel prevenire le guerre, riteneva la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo un documento internazionale di notevolissima importanza.

Dedicò notevole impegno alla difesa dei diritti dell'uomo (molti dei suoi appelli e interventi sono raccolti in Ennio De Giorgi, Anche la scienza ha bisogno di sognare, a cura di Franco Bassani, Antonio Marino, Carlo Sbordone, Pisa, 2001). Quale socio di Amnesty International fin dai primi anni settanta, si adoperò attivamente per la liberazione di altri matematici quali il russo Leonid Plyushch e l'uruguaiano José Luis Massera.

Ai suoi funerali partecipò John Nash, che con Gianfranco Gambarelli aveva instaurato un rapporto d'amicizia[2].

Note

  1. ^ Premio Caccioppoli dal sito UMI
  2. ^ Ennio De Giorgi, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 21 ottobre 2016.

Bibliografia

  • Andrea Parlangeli, Uno spirito puro. Ennio De Giorgi, genio della matematica, Lecce, Milella, 2015. ISBN 9788870485844
  • Santino Cundari, La geniale purezza di De Giorgi, "Mate", n. 1, maggio 2016.

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