Emanuela Menuzzo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Emanuela Menuzzo
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 169 cm
Peso 58 kg
Ciclismo
Specialità Strada
Termine carriera 1990
Carriera
Squadre di club
1975-1976Bandiera non conosciuta U.S. Voltiana
1980-1981Bandiera non conosciuta G.S. Antonini
Nazionale
1976-1985Bandiera dell'Italia Italia
Statistiche aggiornate al 22 marzo 2020

Cristina Emanuela Menuzzo (Cesano Maderno, 1º agosto 1956) è un'ex ciclista su strada italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1956 a Cesano Maderno, in provincia di Milano, ha partecipato alle prime gare nel 1973[1], a 17 anni. Nel 1976 è arrivata in nazionale e ha preso parte ai Mondiali di Ostuni, arrivando 36ª nella corsa in linea Elite. In seguito ha partecipato ad altre 5 edizioni della corsa fino al 1985, ottenendo come miglior risultato il 6º posto a Valkenburg aan de Geul 1979.

A 27 anni ha partecipato ai Giochi olimpici di Los Angeles 1984, nella corsa in linea, terminando 34ª, in un gruppo di 7 cicliste a 18'12" dalla medaglia d'oro, la statunitense Connie Carpenter.

Al di fuori della nazionale ha corso con la U.S. Voltiana nel 1975 e 1976 e con la G.S. Antonini nel 1980 e 1981, vincendo il secondo dei suoi 2 Trofei Alfredo Binda-Comune di Cittiglio (l'altro era arrivato nel 1978). Ha vinto 2 volte anche la Vertemate con Minoprio, nel 1982 e 1984, mentre 1 volta il Trofeo Casa del Fiore, nel 1979. Ha preso parte a 1 Giro Donne (48ª nel 1990) e 3 Tour de France, esordendovi nel 1985, arrivando 44ª, chiudendo poi 52ª nel 1986 e ritirandosi nel 1987.

Ha chiuso la carriera nel 1990, a 34 anni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio
Trofeo Casa del Fiore
  • 1981 (G.S. Antonini, 1 vittoria)
Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio
Vertemate con Minoprio
Vertemate con Minoprio

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1985: 44ª
1986: 52ª
1987: ritirata

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia di Emanuela Menuzzo, su museociclismo.it. URL consultato il 22 marzo 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]