Egisto Sarnelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Egisto Sarnelli (Napoli, 6 gennaio 1935Napoli, 4 settembre 1996) è stato un cantante e chitarrista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Penultimo di nove figli, dopo i primi rudimenti musicali, nella seconda metà degli anni cinquanta si trasferì a Parigi. Conquistato dall'espressività degli chansonieres francesi, tra i quali Yves Montand, Jacques Brel e Gilbert Bécaud, ne trasse profonda ispirazione, mescolandola allo spirito della canzone napoletana per dar vita al suo stile interpretativo.

Pur non disponendo di particolari qualità tecniche, Sarnelli era dotato di una voce profonda ed espressiva (il giornalista Mimmo Liguoro l'avrebbe definita in varie occasioni «voce di tufo e pietra lavica») e di una notevole vis comunicativa, caratteristiche che gli consentivano di riuscire a instaurare un intenso rapporto con il pubblico.

Nel 1971, dopo l'incisione di alcuni 45 giri, in collaborazione con il maestro Eduardo Caliendo pubblicò il primo LP con la Decca. Negli anni successivi Sarnelli realizzò in collaborazione con il chitarrista Mario Sarria tre 33 giri prodotti dalla Phonotipe, dal titolo Egisto Sarnelli... ed è subito Napoli, vol. 1-2-3. Con la stessa etichetta, nei primi anni ottanta, incise 12 canzoni umoristiche originali, scritte da Salvatore Tolino e Armando Ferraro, contenute in un LP dal titolo “Resatelle ‘e spiccio ‘e spiccio”. È del 1986, invece, il suo sesto lavoro discografico intitolato “Napoli: questa!” prodotto dalla Mea Sud.

A metà tra gli anni settanta e ottanta Sarnelli aumentò la sua popolarità grazie a una serie di trasmissioni dedicate alla canzone napoletana, quali “C'era una volta il Festival”, trasmesse da Canale 21.

In quegli stessi anni, il cantante strinse rapporti di collaborazione e amicizia con vari musicisti, poeti, giornalisti e cultori della musica partenopea, aderendo a iniziative di studio e approfondimento della canzone napoletana, in collaborazione con il poeta Ettore De Mura e i giornalisti Gianni Cesarini e Mimmo Liguoro. Grazie alle capacità interpretative, recitò anche in alcuni sceneggiati televisivi tra i quali L'eredità della priora e Il sentiero delle bacche velenose.

Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, prese parte a uno spettacolo dal titolo “Chitarre in concerto”, con la regia di Antonio Casagrande, insieme a Roberto Murolo, Tony Sigillo e Mario Maglione.

Il suo ultimo CD intitolato Luna nova - Omaggio a Salvatore Di Giacomo risale al 1995: costituito da 22 brani del poeta, tra canzoni e poesie, è realizzato in collaborazione con il maestro Gianni Palazzo; Sarnelli morì un anno dopo.

La vocazione musicale di famiglia, sebbene improntata su un altro genere, viene proseguita dal figlio, Vincenzo Sarnelli noto con il nome d'arte di Tony Tammaro. [1]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Collage di canzoni napoletane
  • Egisto Sarnelli... Ed è subito Napoli - Vol.1
  • Egisto Sarnelli... Ed è subito Napoli - Vol.2
  • Egisto Sarnelli... Ed è subito Napoli - Vol.3
  • Resatelle 'e spiccio 'e spiccio
  • Napoli: Questa!
  • Luna Nova - Omaggio a Salvatore Di Giacomo

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Gargano, Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana, Napoli, Magmata, 2006.