Eccidio di Montalto

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Eccidio di Montalto
strage
TipoRastrellamento e fucilazione
Data22 marzo 1944
22 e 23 marzo 1944
LuogoMontalto di Cessapalombo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate43°06′15.11″N 13°13′36″E / 43.104197°N 13.226668°E43.104197; 13.226668
ObiettivoPartigiani
Responsabili1º Battaglione M Camicie Nere "IX Settembre"
MotivazioneAzione antipartigiana
Conseguenze
Morti31

L'eccidio di Montalto è stata una strage fascista compiuta dal 1º Battaglione M Camicie Nere "IX Settembre" il 22 marzo 1944 nell'omonima frazione del comune di Cessapalombo, in provincia di Macerata. Nell'eccidio vennero fucilati 31 partigiani.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi giorni di marzo 1944, nelle colline maceratesi, durante i mesi dell'occupazione nazifascista seguiti alla dichiarazione di armistizio dell'8 settembre 1943 un folto gruppo di ragazzi, per la maggior parte originari di Tolentino, decisero di non rispondere al bando di chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e partire per la montagna per costituire una formazione partigiana.

Pressoché privi di armamento essi si stabilirono a Montalto di Cessapalombo, trovando supporto negli abitanti locali.

Dal 19 marzo, a seguito della cattura nelle vicinanze di alcuni giovani partigiani, si cominciò a spargere la voce di un prossimo rastrellamento; ciò, tuttavia, non indusse i ragazzi ad allontanarsi, ed anzi essi vennero colti di sorpresa il 22 marzo da un attacco delle truppe nazifasciste: pochi riuscirono a salvarsi, alcuni furono uccisi e molti vennero catturati, incluso il loro comandante Achille Barilatti.

Radunati a piccoli gruppi, essi vennero immediatamente fucilati finché l'esecuzione fu inaspettatamente sospesa da un ufficiale tedesco, mentre Barilatti venne fucilato il giorno successivo.

Alla fine si contarono complessivamente oltre 30 caduti (solo uno di essi, Nello Salvatori, riuscì fortunosamente a salvarsi): le loro salme furono trasferite nella cappella del cimitero di Montalto per poi essere lì tumulate. Solo dopo la Liberazione esse vennero riportate a Tolentino nel corso di una solenne cerimonia cui partecipò l'intera cittadinanza.

Per volontà del Comitato dei genitori dei Caduti e delle Amministrazioni comunali di Tolentino, Caldarola e Cessapalombo sul luogo della strage fu costruito un monumento in onore della memoria dei partigiani caduti, inaugurato nel 1947. Dal 2003 si tiene ogni anno la "Marcia della Memoria", una marcia commemorativa attraverso cui si ripercorrono i luoghi della tragedia tra Tolentino - Caldarola e Montalto.

Monumento con le tombe dei martiri di Montalto di Cessapalombo al cimitero di Tolentino, (MC).

Caduti[modifica | modifica wikitesto]

  1. Adino Barcarelli, classe 1925, di Tolentino
  2. Alberto Patrizi, classe 1925, di Recanati
  3. Aldo Buscalferri, classe 1900, di Caldarola
  4. Arduino Germondani, classe 1924, di Tolentino
  5. Armando Mogetta, di Villa Potenza, Macerata
  6. Armando Pettinari, classe 1923, di Villa Potenza, Macerata
  7. Audio Carassai, classe 1925, di Tolentino
  8. Balilla Pascolini, classe 1923, di Tolentino
  9. Bruno Principi, classe 1923, di Villa Potenza, Macerata
  10. Ennio Passamonti, classe 1923, di Camerino
  11. Ennio Proietti Maresciallo, classe 1923, di Tolentino
  12. Giacomo Saputo, di Terrasini (PA)
  13. Giammario Fazzini, classe 1925, di Camerino
  14. Giuseppe Cegna, classe 1924, di Tolentino
  15. Giuseppe Gurrieri, di Chiaramonte Gulfi (RG)
  16. Guidobaldo Orizi, classe 1925, di Tolentino
  17. Lauro Cappellacci, classe 1923, di Tolentino
  18. Lorenzo Bernardoni, classe 1925, di Montelupone
  19. Luigi Cerquetti, classe 1925, di Tolentino
  20. Manlio Ferraro Sottotentente, classe 1922, di Pesaro
  21. Mariano Cutini, classe 1924, di Potenza Picena
  22. Mariano Scipioni, classe 1923, di Potenza Picena
  23. Mario Ramundo, classe 1922, di Tolentino
  24. Nazzareno Bartoli, classe 1924, di Villa Potenza, Macerata
  25. Nicola Ciarapica, classe 1923, di Tolentino
  26. Nicola Peramezza, classe 1922, di Tolentino
  27. Primo Stacchietti, classe 1925, di Treia
  28. Radames Casadidio, di Camerino
  29. Spartaco Perugini, classe 1923, di Tolentino
  30. Ugo Sposetti, classe 1925, di Tolentino
  31. Umberto Angelelli, classe 1925, di Tolentino
  32. Umberto Lucentini, classe 1923, di Tolentino

Fra i fucilati si salva Nello Salvatori.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Anche a seguito di questo episodio al Comune di Cessapalombo è stata concessa la Croce al valor militare con la seguente motivazione: ≪Durante l'occupazione tedesca il Comune di Cessapalombo dimostrava in difficili circostanze, ferma patriottica decisione. Particolarmente meritevole di elogio il contegno tenuto dalle popolazioni di Montalto e Monastero che rifornivano di viveri, armi e munizioni i partigiani e partecipavano anche, con i loro uomini, ai combattimenti del marzo e del maggio. Settembre 1943 – Giugno 1944≫.

Ai "Martiri di Montalto" è dedicata la sezione A.N.P.I (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) di Tolentino.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Tolentino e la Resistenza nel Maceratese, Pubblicazione edita a cura dal Comune di Tolentino per la celebrazione del ventennale della Resistenza,nell'Anniversario dell'Eccidio di Montalto in occasione della consegna della Medaglia d'argento al Valor Civile alla Città di Tolentino - 22 Marzo 1964. La redazione fu coordinata dal Dott. Prof. Edmondo Casadidio - Redazione, Dott. Mario Pinelli, Ins. Adelmo Colosi, Ins. Lino Cicconi, Ins. Roberto Rascioni, Prof. Dino Forconi, Ins. Alfonso Capretto, Ins. Germano Ancillai, Ins. Nazzareno Boccanera, Ins. Angelo Zeppillo
  • Nello Salvatori, La tragedia di Montalto. Simbolo di libertà e giustizia nel racconto del superstite Nello Salvatori, Associazione giovanile Excelsior S. Francesco, Tolentino, 1945.
  • Enzo Calcaterra, Noi c'eravamo 22 marzo 1944. L'eccidio di Montalto nelle fonti essenziali, Istituto Editoriale Europeo, Tolentino, 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]