Duomo di Pontremoli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Concattedrale di Santa Maria Assunta
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPontremoli
Coordinate44°22′40″N 9°52′59.36″E / 44.377778°N 9.883156°E44.377778; 9.883156
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Assunta
Diocesi Massa Carrara-Pontremoli
Consacrazione1723
ArchitettoAlessandro Capra
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1636
Completamento1687

La concattedrale di Santa Maria Assunta, detta duomo di Pontremoli o di Santa Maria del Popolo, è la chiesa più importante della città toscana. Sorge nella piazza del Duomo, o del Vescovato, nel centro storico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione della cattedrale fu decretata con deliberazione del Consiglio generale di Pontremoli del 7 luglio 1630 che stabiliva l'erezione di "un tempio sontuoso, nobile e capace del popolo quanto sia possibile (…) nel luogo ove è la chiesa di Santa Maria di Piazza".

Su progetto fornito nel 1633 dall'architetto cremonese Alessandro Capra, i lavori furono avviati nel 1636 nell'area ricavata dalla demolizione dell'antico oratorio della Madonna del Popolo e di altri edifici contigui, e furono ultimati solo nel 1687. Riconosciuta insigne collegiata nel 1721 con una bolla di Innocenzo III, consacrata dal vescovo di Brugnato nel 1723, la chiesa fu infine eretta in cattedrale il 4 luglio 1787 con una bolla di Pio VI, al momento dell'istituzione della diocesi di Pontremoli. Nel 1988 divenne concattedrale della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Misure e dimensioni[1][modifica | modifica wikitesto]

Parametro Misura
Lunghezza 50 m
Lunghezza del transetto 34,80 m
Larghezza della navata 12 m
Altezza della volta della navata 16,84 m
Altezza interna della cupola 38,38 m

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'interno
Corpo in controfacciata dell'organo

Nel quadro di intenso rinnovamento che caratterizzò l'edilizia sacra della città, è questo l'esempio più significativo per l'ampiezza e la piena corrispondenza ai dettami della chiesa controriformata, sanciti dal Concilio di Trento e codificati esemplarmente nelle strutture gesuitiche, di cui il Duomo di Pontremoli ripete l'impianto: unica vasta navata con cappelle laterali e breve transetto, cupola altissima e luminosa all'incrocio dei bracci. La facciata, in stile neo-rinascimentale è recente e fu costruita nel 1881.

Gli affreschi della volta della navata e del transetto, realizzati da Francesco Natali alla fine del Seicento, furono sostituiti da stucchi alla metà dell'Ottocento, mentre gli stucchi del presbiterio e del coro risalgono alla metà del Settecento. Ottocentesche sono anche la cappella neoclassica del Santissimo Sacramento (1828), dell'architetto Tommaso Malaspina, e la facciata (1878-1881), realizzata, su disegno del fiorentino Vincenzo Micheli. Il ricco arredo pittorico della chiesa costituisce una sorta di antologia della pittura italiana del Settecento. Commissionati da "Benefattori e Devoti alla Gran Protettrice Maria Vergine Santissima del Popolo", giunsero dapprima gli importanti dipinti di soggetto mariano del presbiterio e del coro: la Nascita della Vergine del Ferretti, la Visitazione del Meucci, lo Sposalizio del Peroni e l'Annunciazione di Giuseppe Bottani, che dimostrano come l'attenzione dei committenti al gusto contemporaneo.

Organo a canne[modifica | modifica wikitesto]

L'organo a canne della concattedrale è stato costruito nel 1961 dalla ditta organaria Balbiani-Vegezzi Bossi ed ampliato nel 1977 dalla ditta organaria Chichi. Esso è collocato in parte sulla cantoria in controfacciata, in parte nei due coretti contrapposti a metà della navata. Lo strumento, a trasmissione elettrica, ha tre tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 32.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ opuscolo sulla concattedrale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Armando Antiga, Le chiese di Pontremoli: monumento perenne della fede dei padri in Il Corriere Apuano, anno XLIX n° 27 del 6 luglio 1957.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN241223930 · GND (DE4682231-8