Domenico Barbaja

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Domenico Barbaia)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Domenico Barbaja

Domenico Barbaja, a volte trascritto come Barbaia[1] (Milano, 10 agosto 1778Napoli, 19 ottobre 1841), è stato un impresario teatrale italiano, uno dei più grandi di tutti i tempi, dotato di fiuto e di determinazione. A lui si deve la celebrità dei maggiori operisti del suo tempo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera iniziò come cameriere in un caffè milanese. Fece fortuna, essendo il primo a servire (o almeno prendendosene la paternità) un particolare tipo di caffè con schiuma di latte, probabilmente il primo "cappuccino". Questa bevanda, che prese il nome di barbajada[2], è una variante con cioccolato caldo, divenne così popolare a Milano che da cameriere qual era fu in grado, in breve tempo, di aprire una serie di caffè che servivano la nuova bevanda.

Egli ampliò la sua attività comprando e vendendo munizioni durante le guerre napoleoniche.

In seguito riuscì ad ottenere l'appalto del gioco d'azzardo alla Scala, e iniziò a divenire molto ricco. Da questa posizione iniziò a fare l'impresario. Nel tempo gestì alcuni dei teatri più importanti di allora e di oggi: la Scala di Milano, il S. Carlo di Napoli (dal 1809 al 1840), rendendolo uno dei teatri più importanti del mondo. Dal 1821 gestì due teatri a Vienna, il Theater am Kärntnertor ed il Theater an der Wien e nel 1826 assunse, per sei stagioni, la gestione del Teatro alla Scala prima di ritornare a Napoli. Nel contempo gestiva il Teatro alla Cannobbiana di Milano (ora Teatro Lirico) dove si ebbero delle prime importanti, come quella de L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti.

Barbaja gestisce il successo di grandi compositori come Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti o Vincenzo Bellini. E questo non solo nei teatri gestiti direttamente da lui, ma anche per le sue entrature in altri grandi teatri. La sua celebrità fu tale che venne chiamato "il principe degli impresari" e "il viceré di Napoli". La sua fama aumentò notevolmente quando riuscì ad organizzare, in soli nove mesi, la ricostruzione del San Carlo distrutto da un incendio. Il suo successore alla Scala fu Bartolomeo Merelli, degno di Barbaja. Al Merelli la leggenda attribuisce l'insistenza con cui convinse Giuseppe Verdi (amareggiato) a scrivere il Nabucco e a divenire ciò che Verdi è divenuto. L'esordio del Nabucco data cinque mesi dopo la morte di Barbaja.

Ebbe come amante la famosa cantante Isabella Colbran, che poi sposò Rossini e quindi Barbaja si consolò con la Cecconi.

Da ricordare la memorabile interpretazione di Barbaja di Giorgio Gaber nel film "Rossini! Rossini!". Per questa interpretazione il cantante-attore è stato candidato ad un David di Donatello.

Morì a Napoli a 63 anni nel 1841.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pagina su Dizionario Biografico Treccani, su treccani.it. URL consultato il 14 agosto 2021.
  2. ^ Barbajada su InfoDe.Co. Portale delle denominazioni Comunali, su infodeco.it. URL consultato il 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • David Ewen, Encyclopedia of the Opera.
  • Richard Osborne, Rossini, London, Dent, 1986, ISBN 0-460-03179-1.
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, L’ultima stagione napoletana di Domenico Barbaja (1836-1840): organizzazione e spettacolo, in «Rivista Italiana di Musicologia», vol. XXVII, 1992, nn. 1-2, Firenze, Olschki, 1993, pp. 257–325.
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, Domenico Barbaja a Napoli (1809-1840): meccanismi di gestione teatrale, in P. Fabbri (a cura di), Gioachino Rossini 1792-1992 il testo e la scena, Urbino, Fondazione Rossini Pesaro, 1994, pp. 403–429.
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, I Reali Teatri di Napoli nella prima metà dell’Ottocento. Studi su Domenico Barbaja, collana di «Ricerche Musicali» dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, Bellona (CE), Santabarbara, 1995
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, Da Napoli a Vienna: Barbaja e l’esportazione di un nuovo modello impresariale, in «Römische Historische Mitteilungen», 44, 2002, pp. 493–508.
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, Pacini a Napoli al tempo di Barbaja: percorsi di una carriera teatrale, in Marco Capra (a cura di), Intorno a Giovanni Pacini, Pisa, ETS, 2003, pp. 67–80.
  • John Rizzo, Italianoperachicago.com Archiviato il 29 novembre 2020 in Internet Archive.
  • Vittorio Emiliani, "Il furore e il silenzio. Vita di Gioachino Rossini" 2007. E. Il Mulino. ISBN 978-88-15-12505-7
  • Philip Eisenbeiss, Domenico Barbaja: il padrino del belcanto, Torino, EDT, 2015.
  • Paologiovanni Maione - Francesca Seller, Uno spettacolo a misura dei tempi: Barbaja reinventa il teatro, in Napoli e Rossini: «Di questa luce un raggio», in Rossini & Napoli: di questa luce un raggio, a cura di Antonio Caroccia - Francesco Cotticelli - Paologiovanni Maione, Napoli, Edizioni San Pietro a Majella, 2020, pp. 63–72.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64747908 · ISNI (EN0000 0001 0814 8585 · CERL cnp01387647 · LCCN (ENn97876029 · GND (DE116050438 · BNF (FRcb14985510t (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n97876029