Discussione:Palazzo Maffei Casa Museo

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Prima proposta di Rada Kratchanova

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Incollo nella pagina di discussione la prima proposta di voce dell'utente Rada Kratchanova, versione che ho poi rivisto utilizzando le fonti da lui suggerite e un'articolo di una rivista di architettura. --Lo Scaligero 15:22, 22 lug 2024 (CEST)[rispondi]

Palazzo Maffei Casa Museo a Verona – inaugurata il 14 febbraio del 2020 e, dopo il lockdown, riaperta al pubblico nell'ottobre del 2021 – è un museo d'arte privato, ospitato nel seicentesco palazzo che fa da quinta teatrale all'antica Piazza delle Erbe, sede un tempo del Foro romano della città scaligera.

Divenuta imprescindibile nella visita della città e promotrice di iniziative culturali, Palazzo Maffei Casa Museo è nata su iniziativa dell'imprenditore, Cavaliere del Lavoro e collezionista Luigi Carlon, che con la Fondazione da lui istituita (Palazzo Maffei Fondazione Carlon) ha promosso il restauro completo del seicentesco edificio rendendolo fruibile al pubblico, ed ha esposto nelle 29 sale allestite su due piani, oltre 650 opere della sua collezione, formata in oltre sessant'anni di passione per l'arte[1].

Un percorso espositivo, su progetto scientifico di Gabriella Belli[2] storica dell'arte, museologa e già Direttore del Mart di Rovereto e Trento e della Fondazione Musei Civici di Venezia, che, grazie a riconosciuti capolavori e oggetti di pregio, permette di attraversare duemila anni di storia, dai reperti greco-romani all'arte contemporanea, proponendo inediti cortocircuiti visivi nella relazione tra antico e moderno e un dialogo costante tra le diverse arti: pittura, scultura, installazioni d'arte contemporanea anche site specific, lacche veneziane e mobili d'alta epoca o di design, arti applicate come avori, argenti, ceramiche rinascimentali e maioliche sei-settecentesche, manufatti lignei, pezzi d'arte orientale e rari volumi.

Palazzo Maffei Casa Museo è un luogo dalle molteplici atmosfere: sorta di Wunderkammer, dimora privata rievocata nei “salotti del collezionista”, galleria museale di respiro internazionale.

Tra i grandi artisti presenti con le loro opere vanno ricordati: Altichiero da Verona, Mantegna, Veronese, Gaspar Van Wittel, Antonio Canova, Giovanni Boldini, Hokusai, Amedeo Modigliani, Boccioni, Balla, Severini, Casorati, Picasso, de Chirico, Manzoni, Kandinsky, Duchamp, Matisse, Mirò, Ernst, Fontana, Burri, Vedova, ecc; ma anche i contemporanei Nannucci, Cattelan, Sassolino, Gallo, Nunzio, Chiara Dynys, Daan Rosegaarde, Leandro Erlich, Claire Fontaine e tanti altri giovani artisti.

Direttrice della Casa Museo è Vanessa Carlon[3].

Il Palazzo

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Palazzo Maffei a Verona e tra i più significativi edifici barocchi della città; costruito sui resti del Capitolium della Verona romana, all'incrocio tra il Cardo e il Decumano, è frutto di un imponente lavoro di ampliamento eseguito nel corso del XVII secolo. La posizione centrale rispetto allo sviluppo urbanistico di Verona e la sua ricchezza danno il segno dell'importanza dei committenti, esponenti di una nota famiglia di banchieri: Marcantonio e Rolandino Maffei. Sono stati necessari ben 42 anni per i lavori di completamento del palazzo, dal 1626 al 1668, e pare sia stato un architetto romano (ancora anonimo) a proporre un progetto tanto innovativo per la città, forse ispirato a un palazzo progettato da Raffaello a Roma nei pressi della Basilica di San Pietro[4]. L'eleganza e la raffinatezza della facciata – con le grandi statue che dominano la piazza, opera dello scultore Gabriele Brunelli, allievo di Alessandro Algardi – sono riproposte nell'architettura e nei decori degli interni. Qui, un grande scalone elicoidale autoportante, vera innovazione per l'epoca, conduce dalle cantine fino al tetto, coronato da una ampia lanterna. Quindi nelle sale si alternano stucchi, decori e pitture murali di particolare raffinatezza. Tanti gli affacci sulla bella e colorita Piazza delle Erbe che culminano nella vista spettacolare sulla città e le colline circostanti dalla terrazza sovrastante.

La Collezione

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La Collezione Carlon, eclettica, evidenzia la curiosità che ha animato il collezionista, l'amore per la creatività nelle sue diverse forme, il desiderio di dare voce agli artisti e di preservare opere e oggetti che segnano i tempi, i gusti, i cambiamenti delle società. Tuttavia essa contiene molti nuclei significativi che mostrano l'organicità delle acquisizioni – in particolare il Futurismo e le avanguardie del Novecento - mentre l'interesse per la storia artistica veronese rappresenta un elemento di forte valore identitario della raccolta d'arte antica, che vanta opere di artisti veronesi - tra gli altri Altichiero e Liberale da Verona, Nicolò Giolfino, Zenone Veronese, Bonifacio de' Pitati, Antonio e Giovanni Badile, Veronese, ma anche Felice Brusasorci, Jacopo Ligozzi, Alessandro Turchi, Marc'Antonio Bassetti, Antonio Balestra, Giambettino Cignaroli – e di autori che hanno voluto immortalare la città, come Caspar Van Wittel e Giovanni Boldini.

Per Luigi Carlon, le opere raccolte negli anni sono racconti di vita, testimonianze di quella sensibilità unica e singolare che ha saputo cogliere negli artisti fin da giovane e dalla quale è stato affascinato e colpito[5].

Il percorso

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Il primo piano si sviluppa cronologicamente e per temi lungo 18 sale.

Nella prima parte, connotata dagli affacci sulla piazza, si privilegia il dialogo con gli ambienti del piano nobile del palazzo a ricreare l'atmosfera della dimora privata, ma anche il senso di una wunderkammer e di una sintesi tra le arti. Nei nuclei tematici d'arte antica irrompe all'improvviso il dialogo con la modernità, anticipato già nel cortile del Palazzo e nella sala d'ingresso, dove l'opera di Nannucci: “Altre visioni per nuovi orizzonti” e “Nuovi orizzonti per altre visioni” esplicita la chiave interpretativa di questo museo.

La seconda parte del percorso al primo piano - dedicata al Novecento e all'arte contemporanea – si presenta invece come una vera e propria galleria museale, ove spiccano molti capolavori, si scorge la passione per il Futurismo e la Metafisica del collezionist e s'incontrano alcuni dei massimi artisti del XX secolo: Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, ma anche Modigliani, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Felice Casorati e Giorgio Morandi accanto a  René Magritte, Max Ernst, Duchamp. E ancora Afro Basaldella, Emilio Vedova. Lucio Fontana, Alberto Burri, Tancredi Parmeggiani, Pietro Manzoni e molti altri, fino alle istanze più attuali.


Salendo al secondo piano ulteriori 11 sale espositive propongono un percorso che invita alla riflessione, grazie anche alle installazioni di artisti contemporanei come Chiara Dynys, Eliseo Mattiacci, scomparso nel 2019, e dell'olandese Daan Roosgaarde. Qui le sale - che offrono grandi incontri, da Antonio Canova a Mario Schifano, da Alberto Burri a Fausto Melotti fino a Robert Indiana, con l'iconica Hope o all'imponderabile Gino De Domincis e all con una scultura esposta al MOMA di New York nel 2008 e ad - non seguono un fluire cronologico e tematico, ma rappresentano ciascuna un'entità a sé. Singoli episodi conclusi di una vasta narrazione che chiama all'empatia e alla meditazione su tematiche eterne o di stringente attualità: il rapporto tra l'uomo e il cosmo, la natura e l'infinito, la sostenibilità ambientale.

A un protagonista dell'innovazione creativa, Daan Roosegaarde classe 1979, e a uno dei suoi progetti che fondono tecnologia della luce interattiva, arte e sostenibilità ambientale – Lotus Maffei - è affidato il compito di concludere il percorso nella project room destinata ad ospitare le nuove proposte[6].

Accanto al percorso espositivo Palazzo Maffei Casa Museo dispone anche di un Teatrino con 120 posti e affacci su Piazza delle Erbe, nel quale si tengono incontri, conferenze e attività, e di una biblioteca specialistica.

Il dialogo tra antico e contemporaneo

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Già nel cortile di Palazzo Maffei un dialogo tra antico e moderno anticipa una delle caratteristiche e dei tratti distintivi del progetto scientifico e del percorso espositivo. Qui infatti un'opera del collettivo artistico internazionale Claire Fontaine, The beauty is a ready-made è posta in relazione, in un'installazione site specific, con la scultura romantica de La Bagnante di Alessandro Puttinati[7], - presentata con enorme successo nel 1848 a Brera a Milano – chiamando i visitatori a riflettere sul concetto di bellezza nel tempo, le sua ambiguità e la strumentalizzazione del corpo femminile, e assegnando all'opera ottocentesca una valenza contemporanea.

Allo stesso modo accostamenti inediti tra le epoche ritornano nelle sale interne:  al primo piano la drammaticità del sacrificio è espressa dal dialogo inatteso tra un taglio rosso di Fontana - uno tra i notevoli Concetti spaziali esposti a Palazzo Maffei – e un Crocifisso trecentesco a fondo oro;  la monumentale scultura de “La Maternità” di Arturo Martini è posta a tu per tu con antiche rappresentazioni iconografiche della Madonna con Bambino; mentre il tema della guerra e del conflitto - dramma che attraversa epoche e generazioni – esplode nell'incontro tra le opere di Leoncillo, Marino Marini e Alberto Burri in dialogo con le battaglie seicentesche di Matteo Stom e Antonio Calza.

Al secondo piano, nella sala chiamata Antiquarium, i Gladiatori dipinti da Giorgio de Chirico si accostano a sculture e busti d'età romana, e Mimmo Paladino con il suo Testimone (1991) invita a una riflessione sullo scorrere del tempo e sul valore della vita.

Sulla metamorfosi del paesaggio e la bella natura propone un cortocircuito creato dall'intervento site specific di Chiara Dynys, eclettica artista contemporanea chiamata a confrontarsi con arcadici paesaggi settecenteschi presenti sulle pareti. Con la sua opera Over Nature Dynys suggella l'incontro tra Johann Wolfgang von Goethe - interprete del romanticismo tedesco, ospite nella bella Verona nel 1786 - e Antonio Canova, lo scultore neoclassico a lui contemporaneo cui si deve il gesso dell' Amorino posto al centro della sala.

Collegamenti esterni

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Sito ufficiale di Palazzo Maffei Casa Museo su https://palazzomaffeiverona.com/ (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Giovannni Battista Tomassini, Verona Palazzo Maffei diventa un museo, Tg3, 14 febbraio 2020 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Marta Santacatterina, Palazzo Maffei a Verona non il solito museo[8] - Artribune 2 dicembre 2021 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Vannina Patanè, Dialoghi d'arte senza tempo[9], Bell'Italia – Editoriale Giorgio Mondadori, marzo 2022 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Mostre impossibili - Le visite guidate con  Gabriella Belli, Palazzo Maffei Casa Museo a Verona[10], Radio Rai 3, 3 maggio 2020 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

“Gabriella Belli, storico dell'Arte, direttore Mart-Museo di Arte Moderna e Contemporanea (1982-2011), direttore Fondazione Musei Civici di Venezia (2012-2022), intervista il collezionista Luigi Carlon”[11] video-intervista (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

https://venezianews.it/people/intervista-vanessa-carlon-palazzo-maffei-verona/ (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Ada Masoero, Palazzo Maffei s'allarga[12], 24 Ore Domenica, 12 dicembre 2021 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

ArsLife TV, Intervista a Vanessa Carlon direttrice di Palazzo Maffei Casa Museo, 22 dicembre 2022 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Luana De Francisco, Arredi, dipinti, sculture, oggetti. L'imprenditore-mecenate che ha creato una casa museo[13], L'Espresso, 9 agosto 2022 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Beba Marsano, Palazzo Maffei. Ediz. italiana e inglese, Minerva Edizioni (Bologna), gennaio 2024 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

Lisangela Perigozzo, Claire Fontaine a Palazzo Maffei intervista a Vanessa Carlon[14], Espoarte 10 aprile 2024 (ultima consultazione: 29 giugno 2024)

  1. ^ Camilla Bertoni, Palazzo Maffei scrigno d'arte, Il Giornale dell'Arte, Allemandi Editore febbraio 2020.
  2. ^ Sara Bossi, Palazzo Maffei, in In Time Magazine, marzo 2023.
  3. ^ Mariachiara Marzari, Verità di Famiglia, Intervista a Vanessa Carlon, in Venezianews, 1 marzo 2023.
  4. ^ Palazzo Branconio Dell'Aquila, su it.wikipedia.org.
  5. ^ Stefano Lorenzetto, Avevo un museo in casa, ne ho fatto un galleria per tutti, in Corriere della Sera, 18 novembre 2020 .
  6. ^ The Square- Spazio alla cultura, in Serie 2, Ep.8, Rai 5,, 1º ottobre 2023.
  7. ^ Beatrice Benedetti, Claire Fontaine, la bellezza è (anche) un antidepressivo: la nuova opera a Verona, in Exibart, 12 marzo 2024.
  8. ^ Palazzo Maffei a Verona, su artribune.com.
  9. ^ Dialoghi d'arte senza tempo, su cairoeditore.it.
  10. ^ Palazzo Maffei Casa Museo, su raiplaysound.it.
  11. ^ Intervista, su palazzomaffeiverona.com.
  12. ^ Palazzo Maffei si allarga, su ow11.rassegnestampa.it.
  13. ^ L'Espresso, su lespresso.it.
  14. ^ Claire Fontaine a Palazzo Maffei, su espoarte.net.