Discussione:Gruppo Riva

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presunta violazione copyright[modifica wikitesto]

Non mi pare di avere copiato pedissequamente nulla! E'chiaro che alcuni dati sono tratti dal sito aziendale. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Dunferr (discussioni · contributi) 12:44, 3 apr 2007‎ (CEST). Non viene nominato il proprietario delle suddette fino al 1930. Giovanni Grosso,. Perse le Ferriere a causa del 'crollo' di Wall Street del 1930-Svendette le suddette e fece un pessimo affare. In loco sorsero le tristemente famose 'Acciaierie del Tanaro' fallite anch'esse da cui il detto in famiglia che il luogo porta 'sfiga'- Saluti da una pronipote.[rispondi]

Sezioni tolte[modifica wikitesto]

sposto in pagina discussione alcune sezioni, tolte per vari motivi, spiegati in seguito

sezione da riorganizzare[modifica wikitesto]

Tolgo questa sezione per 2 motivi:

  • la scrittura sembra da ricerca orginale, inoltre è priva di fonti e aveva un avviso "C" che diceva che suonava come presentazione aziendale
  • sembra una sezione più adatta a una voce che parla dell'acciaio, o delle acciaierie o all'Italia o Europa di quegli anni. --Pava (msg) 00:17, 29 nov 2012 (CET)[rispondi]


<<Negli anni ’80 la siderugia pubblica italiana ha attraversato un periodo di forte crisi, che ha portato lo Stato italiano ad abbandonare progressivamente l’attività. La pesante crisi era figlia di una profonda crisi mondiale, la stessa che in Europa porterà alle dismissioni ed alle chiusure di larga parte degli impianti in Belgio, Lussemburgo, Inghilterra, Germania, Francia e Italia. Poi, la crisi italiana giungeva da un periodo di gestione statale inficiata da errori strategici (impianti costruiti ex novo e chiusi poco dopo, come quanto accaduto a Bagnoli e Genova Campi). Vi era stata anche una stagione di interessi influenzati fortemente dalla politica e vari interessi legati al desiderio di dare occupazione ad ogni costo. Il gruppo Riva è stato uno dei protagonisti di questo processo. Nel 1986 la Finsider (holding pubblica per il settore dell’acciaio) si rivolge agli industriali siderurgici privati per gestire lo stabilimento Italsider di Cornigliano (Genova); Riva assieme ad altre imprese partecipa alla formazione di un consorzio a controllo privato che assume la gestione dell’area; nel 1988, con il ritiro degli altri soci privati, Riva ottiene la maggioranza assoluta del consorzio e per la prima volta si ritrova a gestire uno stabilimento a ciclo integrale. Nel 1989 acquisisce il laminatoio Thy-Marcinelle a Charleroi, in Belgio. Nel 1991 Riva acquista due acciaierie elettriche nel Brandeburgo, ex Germania Est, anche in questo caso partecipando ad un processo di privatizzazione. Nel 1995 si aggiudica l’asta per la privatizzazione dell’ILVA (ex Italsider), salendo d’un tratto al rango dei maggiori gruppi siderurgici d’Europa e diventando uno dei maggiori gruppi industriali d’Italia. All'interno dell'ILVA propriamente siderurgica vi è anche l'importante settore dei "refrattari per siderurgia" necessari ed indispensabili per la produzione di ogni tipo di acciaio. Infatti rientra nell'acquisto la ditta SANAC S.p.A con vari stabilimenti in Italia, alcuni dei quali molto avanzati tecnologicamente ed alta capacità produttiva. Tale acquisizione consentirà al gruppo RIVA di diventare quasi autonomo nell'utilizzo dei refrattari occorrenti al proprio fabbisogno. In questo il Gruppo siderurgico milanese è supportato da una propria preesistente azienda refrattaria sita con stabilimento a Gattinara. La citata SANAC S.p.A era una azienda del Gruppo ILVA sviluppatasi con Direzione Generale a Genova durante lo sviluppo industriale degli anni 30 circa, gestita con lo spirito imprenditoriale tipico della mentalità ligure, quindi con molta cautela finanziaria,con forte sviluppo in funzione dell'espansione siderurgica nazionale che ha caratterizzato l'Italia dalla seconda metà degli anni 50. SANAC era la primaria azienda di refrattari nazionale, diventata nota prima con la costruzione degli impianti siderurgici statali italiani (Cornigliano, Piombino, Trieste, Bagnoli, Taranto, Dalmine, ecc.)ed in seguito con forniture importanti anche all'estero, sia in Europa che nei paesi Arabi e in Sud America. Quindi importante e funzionale l'acquisizione di SANAC da parte del lungimirante Gruppo RIVA. L'azienda refrattaria era stata l'apripista tecnico della materia in Italia, prima grazie a brevetti importanti acquisiti negli USA nei primi anni 50 per la lungimiranza del Direttore Generale Prof. Francesco Savioli insegnante di spicco presso l'Università di Genova (Chimica e Ceramurgia), poi grazie alle capacità di alcuni manager particolarmente esperti della materia prodotta. Al momento dell'acquisizione, il Gruppo Riva trovò con Sanac una azienda finanziariamente sana e con impianti all'avanguardia a livello europeo, se non mondiale con la produzione dei mattoni di magnesite-carbonio usatissimi. La crescita dimensionale del gruppo non si è però fermata, andando a comprendere nel 1996 la Nuova Sidercamuna di Sellero (BS) e nel 1997 la Hellenic Steel di Salonicco, in Grecia. Nel 2001 Emilio Riva (titolo di studio ragioniere), riceve la laurea honoris causa in Ingegneria dal Politecnico di Milano. Nel 2007 Riva Fire ha istituito, in collaborazione con il Politecnico di Torino e con l'Università di Genova, un master universitario in siderurgia, tenuto in una porzione dismessa degli stabilimenti di Cornigliano.>>


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Sezione da controllare attentamente[modifica wikitesto]

Tale sezione parla di una condanna con assunzione, tuttavia è plausibile che le informazioni meritino di rimanere nell'enciclopedia, ma vanno controllate e soprattutto van controllate le fonti: --Pava (msg) 00:17, 29 nov 2012 (CET)[rispondi]

<<Nel 2006 un processo di primo grado condanna Emilio Riva e i figli Fabio e Claudio ad un anno e 4 mesi d’arresto (pena condonata) e al risarcimento delle parti civili Legambiente, l'"Associazione per Cornigliano" e il partito della Federazione dei Verdi (da definire con un giudizio separato), per l’inquinamento ambientale provocato dagli impianti. Il 19 gennaio 2009 la Corte d'appello dichiara prescritti i reati relativi all'inquinamento dovuto alla cokeria, mentre rimanda alla procura gli atti relativi all'altoforno, a causa di un "vizio giuridico" (reati questi ultimi che comunque risulterebbero prescritti nel 2010). Assolti in appello anche il figlio Nicola e altri dirigenti dello stabilimento (di cui alcuni per prescrizione), mentre sono stati negati i rimborsi alle parti civili, a due delle quali (Legambiente e Associazione per Cornigliano) sono state riconosciuti 2500 euro come rimborso per le spese legali.[1][2][3] >>


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Altre sezioni estremamente delicate[modifica wikitesto]

Ho tolto delle altre sezioni che affrontano temi estremamente delicati, tali informazioni erano totalmente non supportate da fonti, l'unica presente è di scarsa attendibilità, le sezioni tolte le potete vedere qui click! --Pava (msg) 00:23, 29 nov 2012 (CET)[rispondi]


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  1. ^ Accolte tutte le tesi dell' accusa, articolo de La Repubblica (edizione di Genova), del 8 ottobre 2006
  2. ^ [Un cavillo salva Riva il caso Ilva va in prescrizione], articolo de La Repubblica (edizione di Genova), del 20 gennaio 2009
  3. ^ Ilva, inquinamento prescritto il caso altoforno torna al pm, articolo de Il Secolo XIX, del 19 gennaio 2009

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Gruppo Riva. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 18:36, 10 mar 2018 (CET)[rispondi]