Discussione:Diocesi di Nardò-Gallipoli

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Enciclopedicità?[modifica wikitesto]

Questa voce sta diventando a mio avviso un immenso manifesto pubblicitario, dove le note non servono e documentare una affermazione, ma a pubblicizzare le vacanze estive dei ragazzi... Ergo propongo:

  • di eliminare tutte le note che si riferiscono a voci già presenti in Wikipedia, dove possone essere trasferite (per es. nella sezione Santuari);
  • di eliminare l'intera sezione "Strutture formative e residenziali" che non ritengo enciclopedica.--Croberto68 (msg) 14:10, 3 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Concordo. Integrerei la voce Corrado Ursi con le informazioni sul Complesso formativo residenziale "Oasi Tabor". --FeltriaUrbsPicta (msg) 16:44, 3 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Protovescovi di Gallipoli[modifica wikitesto]

Sono stati inseriti, per due volte, nomi di due vescovi (Pancrazio e Benedetto) che sono nomi fantasiosi, che studi recenti (vedi Cappelletti, e meglio ancora Lanzoni e Giuseppe Gabrieli) ignorano completamente. Nella cronotassi si cerca di mettere vescovi attendibili e storicamente documentati, non i vescovi frutto di tradizioni locali per lo più leggendarie. La tradizione che Pancrazio sia stato il protovescovo di Gallipoli è già inserita nella sezione storica, ed è più che sufficente.--Croberto68 (msg) 11:13, 4 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Concordo. Anche col protovescovo di Feltre è stato fatto così. --FeltriaUrbsPicta (msg) 13:05, 4 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Aggiungo che il sito della diocesi non riporta i due vescovi sopra menzionati [1], specificando che Gallipoli è Sede episcopale dal sec. VI. --Croberto68 (msg) 13:44, 4 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Il sito della diocesi non li riporta, ma il sito della sede gallipolina si... "1 - PANCRAZIO (I secolo): pur avendo già ricordato questo primo vescovo, aggiungiamo che, durante gli anni del suo ministero pastorale, egli svolge con grande impegno l’opera di evangeliz­zazione anche nel territorio circostante la città. Ne dà testimonianza il fatto che nell’area della distrutta antica Alezio esisteva una chiesetta denominata S. Pietro Cucurizzuto e che a poca distanza sorgeva un altro sacro edificio, nel cui interno era un pozzo, detto di S. Pancrazio, e delle cui acque si serviva quel santo vescovo per battezzare di persona i primi neofiti della zona. Dopo alcuni anni, Pancrazio lascia Gallipoli per la Sicilia: egli intende svolgere la sua attività di evangelizzazione delle genti della fascia orientale dell’isola. Ed è qui, a Taormina, si ritiene abbia subito il martirio." da http://www.cattedralegallipoli.it/i_vescovi_della_sede_episcopale_.htm --Ascaniogal (msg) 17:53, 5 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Ripeto quello detto sopra. Nelle cronotassi in genere non mettiamo il frutto delle tradizioni locali, soprattutto quando queste non hanno fondamenti storici. La tradizione secondo cui Pancrazio di Taormina, prima di essere vescovo documentato di Taormina sia stato anche a Gallipoli è una leggenda locale che non ha presupposti storici. Il sito Santi e Beati, che attinge direttamente alla Bibliotheca Sanctorum, non accenna minimamente alla presenza di Pancrazio a Gallipoli. Lo storico Lanzoni, in 7 pagine dedicate a Pancrazio di Taormina ([2]), non accenna mai a Gallipoli. Per cui, come dicevo sopra, è sufficente la menzione nella sezione storica senza il suo inserimento nella cronotassi, come per altro è stato fatto in altre situazioni simili.--Croberto68 (msg) 09:54, 8 apr 2013 (CEST)[rispondi]
(testo trasferito dalla mia pagina di discusione--Croberto68 (msg) 08:48, 10 apr 2013 (CEST))[rispondi]
Salve! Le faccio presente che ciò che lei non condivide, è affermato anche in questo libro "Colletta istorica e tradizioni anticate sulla città di Gallipoli" Di Liborio Franza , da una epigrafe nella stessa chiesa della città, da questo: "storia manoscritta di Gallipoli" di L.Micetti e dalle "Memorie istoriche della città di Gallipoli" di Bartolomeo Ravenna. Sembrano delle fonti storiografiche abbastanza attendibili. Poi riguardo all'importanza che definisce non enciclopedica, mi sorgono dei dubbi. --Ascaniogal (msg) 19:23, 9 apr 2013 (CEST)[rispondi]
I testi citati, abbastanza antichi (1836), non fanno che ripetere il dato tradizionale, sul quale non ci piove: secondo la tradizone locale la città sarebbe stata evangelizzata da questo Pancrazio inviato dall'apostolo Pietro, il quale poi, per motivi a noi ignoti (ma in genere le tradizioni non spiegano tutto; anzi spesso la loro fallacità nasce proprio dal fatto di essere incongruenti!), è finito a Taormina (ma come! se era vescovo di Gallipoli, come ha fatto a diventare vescovi di Taormina? non mi sembra che siano così vicine le due città). Questo dato è frutto della tradizione ed è spiegato nella sezione storica: nella cronotassi invece si tende a mettere i vescovi storicamente certi, non quelli frutto di tradizioni che non trovano riscontro in studi recenti (come ho spiegato nel mio intervento precedente). Spero di essere stato chiaro una volta per sempre. Per cui procedo a togliere nuovamente il nome di Pancrazio dalla cronotassi.
Non è ammissibile in wikipedia una frase come questa (La sede episcopale gallipolina è una delle più importanti d'Italia), che è frutto solo di un certo fanatismo locale, ma che è smentita dalla storia. Visto che siamo nel campo dell'opinabile (la suddetta frase è una opinione del suo autore, non un dato storico incontrovertibile), allora posso affermare con altrettanta certezza che è una bufala, visto che per me tra le diocesi più importanti d'Italia non c'è Gallipoli, ma Roma, Ravenna, Aquileia, Siracusa. Ovviamente questa, come quella, è un'opinione e come tale resta. Soprattutto perché va giustificata e documentata. P.S. Mi piacerebbe sapere cmq da dove è tratta esattamente qs frase, perchè io non sono riuscito a trovarla.--Croberto68 (msg) 09:04, 10 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Sul sito ufficiale c'è scritto che la diocesi sarà guidata dall'amministratore fino all'insediamento del nuovo vescovo, previsto in settembre c.a. --87.10.249.140 (msg) 13:29, 17 lug 2013 (CEST)[rispondi]

Diocesi di Gallipoli: giurisdizioni ecclesiastiche[modifica wikitesto]

La voce "Diocesi di Gallipoli" presenta diverse inesattezze relative la giurisdizione ecclesiastica storica. Non ha senso scrivere:"È certo che Gallipoli, verso la fine del VI secolo, fosse una sede vescovile latina" anche se fatto copia-incolla dai Capitolari. Questo perchè, posta così la frase, appare una sorta di contrapposizione tra sede "latina" e sede "greca" secondo una forma mentis che è propria del XII secolo. E' ovvio che Gallipoli, stando in Italia e un secolo prima della conquista bizantina facesse parte del Patriarcato di Roma Antica il quale, assieme agli altri 4 di Roma Nuova (Costantinopoli) Antiocha Gerusalemme e Alessandria costituiva la pentarchia della Chiesa Indivisa. Quindi reputo scorretta tale sottolineatura che diventa accentuata quando si afferma: "le diocesi salentine gravitarono nell'orbita del patriarcato di Costantinopoli, fino alla conquista normanna della regione". Anche qui è in errore in quanto poichè il territorio diventa politicamente parte dell'Impero d'Oriente è naturale che i territori passino sotto la giurisdizione del Patriarcato di Costantinopoli. Per lo scisma mancano 300 anni!! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 37.183.71.21 (discussioni · contributi) 00:17, 2 nov 2013‎ (CET).[rispondi]

Che ne dite se nella pagina si inseriscono questo elenco dei vicari?

  • Mons.Ruperto Luigi (Vicario generale)
  • Mons.Giuri Antonio (Vicario episcopale per gli affari economici)
  • Mons.Merico Decio (Vicario episcopale per la vita consacrata)
  • Mons.De Santis Gianni Piero (Vicario episcopale per la pastorale)
  • Mons.Santantonio Giuliano (Vicario episcopale per l'arte sacra e i beni culturali ecclesiastici)--87.1.251.216 (msg) 19:23, 15 dic 2013 (CET)[rispondi]
Ritengo che qs informazioni non siano enciclopediche a tal punto da dedicargli una sezione apposita. Resta poi il problema degli aggiornamenti in tempo reale, cosa che 1) implica che qualcuno poi ci pensi veramente ad aggiornare le nuove nomine; 2) resta il principio che siamo in una enciclopedia (con tutte le caratteristiche di una enciclopedia), non in un Notiziario Diocesano... Contrario.--Croberto68 (msg) 09:09, 16 dic 2013 (CET)[rispondi]
Contrario per gli stessi motivi espressi da Croberto68. --FeltriaUrbsPicta (msg) 16:46, 16 dic 2013 (CET)[rispondi]
Se proprio dobbiamo rispettare il punto 1 espresso da Croberto68 anche il nome del Vicario Generale non è aggiornato in quanto il vescovo si è da poco insediato e dovrebbe assegnare l'incarico a qualcun altro (se non lo ha fatto già)... --87.21.249.60 (msg) 17:38, 16 dic 2013 (CET)[rispondi]
Ho provveduto a togliere il nome del vicario generale in quanto nel sito della diocesi l'ufficio del vicario generale risulta vacante. --FeltriaUrbsPicta (msg) 17:48, 16 dic 2013 (CET)[rispondi]
In generale, la presenza di un nuovo vescovo comporta la revisione della curia?--87.21.249.60 (msg) 18:14, 16 dic 2013 (CET)[rispondi]

Immagini dei vescovi[modifica wikitesto]

Spero che, a causa di mancanza di spazio, si arrivi prima o poi a porre un termine all'inserimento di fotografie di vescovi. Questa voce assomiglia più ad una pinacoteca che ad una voce sulla diocesi!!! Perchè utenti del posto non si danno da fare per procurare fotografie sul seminario, il palazzo episcopale, il museo (se c'è), qualche chiesa col titolo ufficiale di "basilica minore", ecc.??? Grazie!--Croberto68 (msg) 14:43, 6 ott 2014 (CEST)[rispondi]

Sez. "Critiche sull'accorpamento"[modifica wikitesto]

Nella giornata di oggi si è provveduto ad un rimpinguamento ed arricchimento della sezione, già presente, denominata "Critiche sull'accorpamento", aggiungendo nozioni derivanti da giornali di interesse nazionale del calibro de "La Stampa", "Corriere della Sera" e "La Repubblica". Ciò testimonia lo scalpore che l'accorpamento delle due diocesi (Gallipoli - VI secolo e Nardò XV secolo) suscitò nella stampa dell'epoca (1986) e in tutta l'opinione pubblica. Definire tali argomenti "di carattere locale" mi pare fuorviante. Si può parlare di recentismo, allora? Sinceramente non credo :

Il test dei dieci anni è un semplice esperimento che può essere d'aiuto. Di fronte al rischio di recentismo, ci si chieda: "Tra dieci anni questa informazione potrà considerarsi ancora rilevante? Se dedicherò più spazio a questo argomento, rispetto ad altri presenti nella voce, gli darò un rilievo sproporzionato?".

--Gallipolino4 (msg) 15:19, 17 giu 2016 (CEST)[rispondi]

A causa dell'assenza di riscontri, elimino gli avvisi inseriti arbitrariamente. --Gallipolino4 (msg) 16:16, 25 giu 2016 (CEST)[rispondi]
Ho reinserito gli avvisi. A mio parere, questa sezione tratta di "beghe" locali campanilistiche che non hanno nulla di enciclopedico. Tratta poi di argomenti la cui rilevanza è rasente lo zero, che a nessun utente italiano interessa: caspita!! siamo una enciclopedia, non un blog! Il tutto si fonda poi su un articolo della stampa e su un sito web (www.portadimare.it/) non ben identificato. Vengono inoltre fatti nomi e cognomi di persone, la cui privacy mi sembra violata (siamo una enciclopedia, non un blog!!!) Visto che sono uno storico, aggiungo che non mi sembra esagerato che si ricordino i 600 anni della fondazione della diocesi di Nardò (1413-2013): la cosa è più che legittima, e solo faziose polemiche campanilistiche, tipiche della Puglia (la storia ecclesiastica lo insegna), possono criticare questa scelta. Eppoi, detto tra noi, a cosa serve tutto questo??? A mio avviso, semmai è sufficiente un paragrafo di un paio di righe per segnalare la questione, ma farne addirittura un capitolo a parte è assolutamente fuori luogo in una enciclopedia.--Croberto68 (msg) 08:51, 27 giu 2016 (CEST)[rispondi]
Concordo con Croberto68: si tratta di beghe locali campanilistiche, di argomenti la cui rilevanza enciclopedica è rasente lo zero. Comitati di cittadini di provincia, che si organizzano per protestare contro la chiusura di ospedali, di asili o l'apertura di sexyshop, che fanno abbastanza chiasso e sono abbastanza colorite, finiscono sui giornali (anche a tiratura nazionale) tutti i giorni! --Mountbellew (msg) 10:10, 27 giu 2016 (CEST)[rispondi]
Anzitutto vi ringrazio per aver risposto. Etichettare i pugliesi come campanilisti ed autori di faziose e settarie polemiche locali mi sembra leggermente esagerato e fuorviante. Sono parzialmente d'accordo con voi sull'excursus dell'accorpamento che, invece, dovrebbe limitarsi a pochi righi che possano riassumente le tormentate vicende (e abbastanza sofferte) dell'unione. Al contrario, non condivido la storia sui seicento anni della diocesi: sappiamo tutti che la diocesi di Gallipoli (VI secolo) fu accorpata alla giovane diocesi neretina (XV secolo) solo nel 1986, con decreto della congregazione dei vescovi. Da quell'anno non esiste di fatto né l'una, nè l'altra diocesi, in quanto entrambe "soppresse" ed unificate sotto un unico nome. --Gallipolino4 (msg) 22:48, 27 giu 2016 (CEST)[rispondi]
La memoria storica della fondazione di una diocesi è plausibile e legittima, anche qualora la diocesi si sia estinta, così come ricordare i 500 anni della nascita di un personaggio storico è legittimo e doveroso, anche se quel personaggio è morto da 450 anni... Non vedo perciò dove sia il problema! Chiaro che la plena unione non ha portato all'assorbimento di B in A, ma all'unione di A e B con la nascita di AB. Circa i campanilismi, ho parlato dal punto di vista strettamente ecclesiastico... basti vedere le secolari tensioni tra Brindisi e Oria e tra Altamura e Gravina! Cmq, mi sembra che sia necessario ridurre l'intera sezione a poche righe, 2/3 al massimo, segnalando il problema.--Croberto68 (msg) 08:38, 28 giu 2016 (CEST)[rispondi]


Critiche sull'accorpamento[modifica wikitesto]

{{recentismo}}

In seguito alla fusione delle due diocesi non sono mancate delle critiche da parte del popolo gallipolino. Il clima è stato talmente teso che si è parlato di una vera e propria "guerra fredda" tra curia e fedeli. La "soppressione" della diocesi gallipolina infiammò tutto quanto il Salento. In quei giorni fu convocato un provvedimento d'urgenza da parte del Consiglio comunale di Gallipoli e furono raccolte circa 8000 firme per non permettere il sequestro dei beni architettonici, storici ed artistici della Cattedrale. Sul molo foraneo fu posta una scritta dai toni aspri:"Il vescovo Aldo Garzia ha tradito i pescatori ed è andato con gli allevatori di pecore", con riferimento alla vocazione contadina e pastorale della città di Nardò. Proprio questo prelato fu accusato di aver abbandonato, quasi furtivamente, di fatto il palazzo vescovile e la città addirittura due mesi prima di quanto prevedesse il decreto del Vaticano. Ad accendere gli animi fu anche un presbitero locale allora parroco del Canneto, Don Santo Tricarico, il quale affermò che il vescovo Garzia fosse di Nardò e, quindi, non c'era da aspettarsi una risposta differente. Quest'ultimo spedì anche delle lettere al cardinale Agostino Casaroli e a San Giovanni Paolo II, affinché il popolo potesse ricevere delle risposte almeno da parte della curia romana. Non tardarono ad arrivare anche i riscontri della pubblica amministrazione comunale e degli uffici giudiziari che provvidero a firmare i provvedimenti di ingiunzione cautelativa e a convocare l'udienza sul patrimonio ecclesiastico. Aldo Garzia tuttavia non si presentò nelle aule giudiziarie al cospetto del pretore Michele Paone e fu citato in giudizio "come cittadino italiano custode dei beni pubblici donati dalla città di Gallipoli". [1] Quando nel 2013 a Nardò fu celebrato il seicentesimo anniversario dell'istituzione della diocesi, le critiche non si sono fatte attendere: i seicento anni infatti sono stati definiti una "bufala" dal momento che la diocesi è nata da un accorpamento con decreto della congregazione dei vescovi. L'archivista dell'antica diocesi di Gallipoli ha così affermato: "secondo la memoria storica cittadina, la diocesi nasce nel primo secolo, con la nomina di Pancrazio, discepolo di Pietro. Volendo però limitarci a n.otizie certe, è documentata la presenza di Dominicus vescovo di Gallipoli al concilio di Costantinopoli, di cui sottoscrisse il documento conclusivo, come risulta dagli atti conciliari». Il vescovo Vittorio Fusco placò gli animi scegliendo di essere tumulato nella Cattedrale di Gallipoli; questa si rivelò una scelta dal grande spessore storico, culturale e religioso. Anche l'attuale pastore Fernando Filograna in varie occasioni, tra cui nella prima concelebrazione, ha espresso l'uguaglianza tra le due realtà cittadine, senza alcun rapporto di superiorità o subordinazione affermando che “Gallipoli non è seconda a Nardò”. [2]. --Gallipolino4 (msg) 13:26, 28 giu 2016 (CEST)[rispondi]


Non si tratta di semplici beghe campanilistiche. Fatto sta che alcune diocesi furono accorpate azzardatamente e con provvedimenti non sempre legittimi, ignorando spesso la storia. Quindi se Nardò festeggia i suoi 600 anni, Gallipoli avrebbe tutti i titoli e diritti a festeggiare la sua storia più che millenaria? La mia personale opinione è che non si può più parlare delle diocesi prese singolarmente, nè festeggiare nessun "compleanno" plurisecolare. Tutt'al più si può celebrare il trentennio della fondazione della unificata diocesi di Nardò e Gallipoli (1986-2016).Per intanto, provvedo ad eliminare il paragrafo sull'accorpamento
Provvedo ad inserire un breve cenno relativo al forte movimento di opposizione che si definì in seguito all'accorpamento delle due realtà diocesane. Invito gli altri utenti ad intervenire. Grazie Gallipolino4 (msg) 16:53, 13 feb 2020 (CET)[rispondi]
I toni sono quelli tipici delle beghe campanilistiche. Anche l'anniversario non mi pare rilevante. Secondo me tutta questa narrazione potrebbe essere riassunta in una frase. "Seguirono accese reazioni" e il testo attuale potrebbe essere incluso in una nota. Questo perché la qualità delle fonti è bassa. Fonti più autorevoli potrebbero giustificare la presenza del testo attuale in voce.--AVEMVNDI 19:37, 20 feb 2020 (CET)[rispondi]
Concordo.--Croberto68 (msg) 08:26, 21 feb 2020 (CET)[rispondi]

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  1. ^ tratto da "La Stampa", venerdì 24 ottobre 1986
  2. ^ Una "gaffe" clamorosa? I seicento anni della diocesi di Nardò, del resto, "non esistono", su portadimare.it. URL consultato il 14 aprile 2015.