Dioon edule
Dioon edule | |
---|---|
Dioon edule | |
Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Dioon |
Specie | D. edule |
Nomenclatura binomiale | |
Dioon edule Lindl., 1843 | |
Sinonimi | |
Dioon aculeatum
|
Dioon edule Lindl., 1843 è una cicade della famiglia delle Zamiaceae, nativa del Messico, ove è conosciuta come palma de la Virgen.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del genere (dal greco διωον=doppio uovo) fa riferimento alla coppia di ovuli di cui sono dotate le squame ovulifere, mentre l'epiteto edule si riferisce alla abitudine, diffusa tra le popolazioni messicane, di mangiarne i semi.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una cicade di media taglia, a crescita molto lenta.
Il fusto può raggiungere altezze di 3 m, 25–30 cm di diametro.
Le foglie lunghe 1.0-1.8 m, pennate, di colore verde brillante, sono disposte a corona sulla sommità del fusto. Ogni foglia è composta da 70-150 foglioline lanceolate, lunghe 5–10 cm, che si inseriscono a 90° sul rachide centrale; quelle basali, in prossimità del picciolo, si trasformano in spine.
È una specie dioica. Il cono femminile ha l'aspetto di una grossa pigna, composta da squame ovulifere portanti di solito due grossi semi, di colore giallo e di aspetto e consistenza simile a un grano di mais. I coni maschili sono fusiformi, lunghi 15–40 cm.
Si suppone che Dioon edule sia una delle piante responsabili del locoismo.[2]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è nativa delle foreste della Sierra Madre Orientale messicana.[1]
Cresce ottimalmente in terreni soleggiati e ben drenati, nelle aree sub-tropicali o temperate, ad altitudini comprese tra il livello del mare e i 1500 m.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La sottospecie Dioon edule subsp. angustifolium, circoscritta alla Sierra madre settentrionale, è oggi considerata una specie a sé stante (Dioon angustifolium).[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Chemnick J. & Gregory T. 2010, Dioon edule, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Il locoismo, su samorini.it. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2012).
- ^ Haynes, J.L. 2011. World List of Cycads: A Historical Review Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive.. IUCN/SSC Cycad Specialist Group.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M. The Cycads. Timber press (2002) ISBN 0-88192-522-5
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dioon edule
- Wikispecies contiene informazioni su Dioon edule
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The Cycad Pages: Dioon edule, su plantnet.rbgsyd.nsw.gov.au.
- Dioon edule original description by J. Lindley (1843). [collegamento interrotto], su 207.156.243.8.