Diacinto Cestoni

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Diacinto Cestoni

Diacinto Cestoni, noto anche come Giacinto (Montegiorgio, 13 maggio 1637Livorno, 29 gennaio 1718), è stato un naturalista italiano.

Speziale autodidatta, esercitò l'arte farmaceutica a Roma, a Livorno, a Ginevra, per poi tornare definitivamente a Livorno, dove divenne amministratore della stessa spezieria Salomoni nella quale aveva lavorato per circa 10 anni, in via Greca, nei pressi del porto. Nella città toscana coltivò i suoi numerosi interessi naturalistici; con i suoi studi e le sue osservazioni si guadagnò la stima di Francesco Redi e Antonio Vallisneri. La ricca corrispondenza epistolare con Redi è conservata a Firenze nella Biblioteca Marucelliana.

Produsse numerose osservazioni microscopiche che gli consentirono di contribuire alla ricerca sulla generazione dei viventi dai semi o dalle uova. Buona parte di questi studi, tra i quali Dell'origine delle pulci dall'uovo e del seme dell'alga marina (1708), fu pubblicata da Antonio Vallisneri.

Insieme a Redi e Giovanni Cosimo Bonomo, riuscì a dimostrare la natura contagiosa della scabbia, provocata dall'acaro Sarcoptes scabiei, anche se uno storico della medicina, il prof. Italo D’Angelo, sostiene che questa scoperta, avvenuta il 20 giugno 1687, debba essere attribuita esclusivamente a Giacinto Cestoni. Secondo gli studi condotti per 50 anni dallo studioso marchigiano, e riportati nei suoi diversi libri sull'argomento, tra i quali,“Giacinto Cestoni, nasce con lui la medicina scientifica moderna?”, la scoperta dell’origine acarica della scabbia è il primo fatto, scientificamente dimostrato, con il metodo sperimentale galileiano.

Il suo nome resta legato, nella denominazione italiana, a quello di un grosso pipistrello (Molosso di Cestoni, Tadarida teniotis). Livorno ha inoltre dedicato all'illustre cittadino una via al confine tra il quartiere San Marco e Shangai.


  • (EN) A New Discovery of the Origin of Fleas, Made by Signior D'iacinto Cestone of Leghorn, in Philosophical Transactions of the Royal Society, vol. 21, 1699, pp. 42-43, JSTOR 102586.
  • Antonio Vallisnieri, Necrologio, in Giornale de' letterati d'Italia, XXX (1718), pp. 327-37;
  • Jean-Pierre Niceron, Mémoires pour servir à l'histoire des hommes illustres dans la République des lettres avec un catalogue raisonné de leurs ouvrages, Paris 1729-45, XV, p. 13;
  • Giovanni Alberto De Soria, Raccolta di opere inedite date per la prima volta alla luce. Contenente i caratteri di vari uomini illustri, I, Livorno 1783, pp. 101-04;
  • Luca Magnanima, Elogio di Diacinto Cestoni naturalista e cittadino livornese, Livorno 1785;
  • Filippo Vecchietti, Tommaso Moro, Biblioteca picena, ossia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni, III, Osimo 1796, p. 202;
  • Paolo Sangiorgio, Elogio di Diacinto Cestoni, speziale e filosofo livornese, Milano 1812;
  • T. A. Catullo, Giacinto Cestoni, in Emilio Amedeo De Tipaldo, Biografia degli Italiani illustri, I, Venezia 1834, pp. 381 ss.;
  • Francesco Inghirami, Storia della Toscana, XII, Fiesole 1843, p. 443;
  • Salvatore De Renzi, Storia della medicina in Italia, IV, Napoli 1846, pp. 75, 88, 356, 411, 424, 465;
  • Francesco Pera, Ricordi e biografie livornesi, Livorno 1867, pp. 122-33;
  • Antonio Emiliani, Giacinto Cestoni. Studio biografico, Fermo 1876;
  • F. S. Felici, Lettera prima del Cestoni al Vallisnieri, Montegiorgio 1878;
  • Pier Andrea Saccardo, La botanica in Italia. Materiali per la storia di questa scienza, in Memorie del Reale Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, XXV (1895), p. 50; XXVI (1901), p. 35;
  • Giovan Battista De Toni, Frammento epistolare di Giacinto Cestoni sull'animalità del corallo, in Rivista di fisica, matematica e scienze naturali, VIII (1907), pp. 113-17;
  • Id., Di una esperienza di Diacinto Cestoni: frammenti inediti, in Rendiconti dell'Accademia dei Lincei, classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, XVII (1908), 3, pp. 103-10;
  • Id., Alcune considerazioni sulla flora marina, in La Nuova Notarisia, XXVII (1916), p. 87;
  • Andrea Corsini, Giacinto Cestoni, in Rivista di storia critica delle scienze mediche e naturali, VIII (1918), pp. 413-26;
  • Giovan Battista De Toni, Appunti su Diacinto Cestoni, ibid., IX (1919), pp. 1922;
  • Giuseppe Stefanini, Diacinto Cestoni, in Gli scienziati italiani dall'inizio del Medio Evo ai nostri giorni, a cura di A. Mieli, I, 1, Roma 1921, pp. 122-27;
  • Alberto Razzauti, Francesco Redi e la scoperta della patogenesi della scabbia, in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, s. 3, XVIII (1927), 7-8, pp. 167-92;
  • P. Pellini, Uno speziale livornese: Giacinto Cestoni (1637-1718), in Officina, IX (1930), pp. 282-89;
  • Ugo Faucci, L'opera del Bonomo, del Cestoni e del Redi nella scoperta della natura parassitaria della scabbia, in Archivio italiano di dermatologia, sifilografia e venereologia, VII (1931), 1, pp. 99 s.;
  • Id., Contributo alla storia della scabbia, in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, XXII (1931), pp. 153-170, 198-215, 257-371, 441-475;
  • Virgilio Ducceschi, La scoperta del parassita della scabbia in alcune lettere inedite di Giacinto Cestoni ad A. Vallisnieri, in Atti e memorie della Reale Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, XLIX (1933), pp. 27-32;
  • Giuseppe Natalucci, Medici insigni italiani nati nelle Marche, Falerone 1934, p. 69;
  • Maxime Laignel-Lavastine, Histoire génerale de la médécine, de la pharmacie, de l'art veterinaire, II, Paris 1936, p. 562;
  • Giuseppe Michele Nardi, L'opera scientifica di Diacinto Cestoni nella valutazione di René de Réaumur, in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, XXVIII (1937), 7-8, pp. 202-03;
  • Ruben Friedman, Giovan Cosimo Bonomo. The 250th Anniversary of his Discovery of the Parasitic Nature of Scabies, in Medical life, XLIV (1937), 1, pp.3-62;
  • Ludovico Tommasi, La prima scoperta della natura vivente della causa di una malattia contagiosa, Palermo 1938, passim;
  • G. Bizzarini, Gli innesti animali operati da Giacinto Cestoni, in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, XXIX (1938), 5-6, pp. 148-52;
  • Id., Giacinto Cestoni, biologo, igienista, farmacologo, naturalista, in Atti e memorie dell'Accademia di storia dell'arte sanitaria, in Rassegna di clinica, terapia e scienze affini, XXXVIII (1939), 1, pp. 28-36;
  • Alberto Razzauti, Diacinto Cestoni ed il suo epistolario ad Antonio Vallisnieri, Livorno 1941;
  • Silvestro Baglioni, Giacinto Cestoni (1637-1718), parassitologo, in Rivista di parassitologia, VI (1942), 1, pp. 1-12;
  • Giuseppe Alberti, Tre lettere inedite di Diacinto Cestoni ad Antonio Vallisnieri, in Atti della riunione della Società italiana di storia delle scienze mediche e naturali, Firenze 1943, pp. 9 s.;
  • Adalberto Pazzini, Storia della medicina, Milano 1947, I, pp. 283, 466; II, p. 78;
  • Emilio Cecchi, L'amico dei camaleonti, in Corse al trotto e altre cose, Firenze 1952;
  • M. Tinti, Diacinto Cestoni, in Uomini di Livorno, Livorno 1969, pp. 96 s.;
  • Luigi Belloni, Cestoni, Giacinto, in Dictionary of Scientific Biography, III, New York, 1971, p. 180.
  • Italo D'Angelo, Giacinto Cestoni: Nasce con lui la Medicina Moderna? Archiviato il 7 febbraio 2021 in Internet Archive.[1], in “Uomini e Luoghi della Cultura delle Marche”, Università Politecnica delle Marche, Ancona, 2006.

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  1. ^ Pubblicazioni e Libri, su italodangelo.com. URL consultato il 29 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2021).