Dewoitine D.620

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Dewoitine D.620
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio4
CostruttoreBandiera della Francia SAF (Avions Dewoitine)
Data primo volo22 ottobre 1936
Utilizzatore principaleBandiera della Francia Air France
Esemplari1
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza25,56 m
Apertura alare26,36 m
Altezza5,725 m
Superficie alare97,34 -
Peso a vuoto7 200 kg
Peso max al decollo12 790 kg
Passeggeri30
Propulsione
Motore3 radiali Gnome-Rhône 14Kdsr
Potenza740 CV a 0 m ciascuno
Prestazioni
Velocità max350 km/h a 2 000 m
Velocità di crociera270 km/h a 1 500 m
Autonomia2 100 km
Tangenza7 700 m

i dati sono estratti da Les Avions de Transport[1]

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Il Dewoitine D.620 era un aereo da trasporto passeggeri di linea bimotore ad ala bassa sviluppato dall'azienda francese SAF (Avions Dewoitine) negli anni trenta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

L'incidente al prototipo del Dewoitine D.332 Émeraude, avvenuto il 15 gennaio 1934, portò all'annullamento di una commessa relativa a cinque esemplari del derivato di serie D.334 destinati all'Air France e il Ministero dell'aviazione francese emise un nuovo programma denominato trimoteurs rapides de 30 places.[2] Due furono i progetti presentati, il Dewoitine D.620 e il Bloch MB 300.[1]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il Dewoitine D.620 era un monoplano trimotore da trasporto civile di costruzione interamente metallica.[3] Le superfici di controllo erano rivestite in tela. L'ala era dotata di un unico longherone, aveva un notevole allungamento e disponeva di ipersostentatori. All'interno della fusoliera trovavano comodamente posto fino a 30 passeggeri.[3] I posti erano suddivisi tra una cabina anteriore che poteva ospitare 9 passeggeri, e una cabina posteriore con una capienza di 21 passeggeri.[3] Le cabine avevano una larghezza di 2,2 metri e un'altezza di 1,9 metri, ed erano dotate di uscite di emergenza.[N 1][3] Le stive con una capacità di 3 m³ erano riservate al trasporto di merci e posta.[3] Nella parte posteriore della fusoliera vi erano un bar e una toilette.[3] L'equipaggio comprendeva due piloti, un operatore radio e uno steward. L'aereo era alimentato da tre motori Gnome-Rhône 14Kdrs a 14 cilindri a doppia stella, raffreddati ad aria, eroganti la potenza di 740 CV a 0 m e dotati di turbocompressore.[1][3] Essi azionavano eliche tripala a passo fisso del diametro di 3,20 m.[3] Le ali erano dotate di serbatoi di carburante che potevano contenere fino a 2 592 litri di benzina avio, suddivisi in quattro serbatoi. Il carrello di atterraggio aveva le ruote principali retrattili all'interno delle gondole motori. Nella parte posteriore dell'aereo, un ruotino di coda fisso forniva il controllo direzionale durante le manovre a terra.[3]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

In risposta ad un ordine emesso dal Ministero dell'Aeronautica in data 31 agosto 1934,fu rapidamente costruito e messo in produzione un prototipo.[3] Dopo aver lasciato la fabbrica nell'autunno del 1935, esso effettuò il suo primo volo il 22 ottobre 1936 sotto il comando del pilota Jean Doumerc.[3] I primi voli rivelarono seri problemi di stabilità, che portarono al ritorno in fabbrica per le opportune modifiche. Nonostante i molteplici tentativi, i problemi di stabilità persistettero.[3] La compagnia SAF (Société Aéronautique Française) decise quindi di interrompere il programma. Inoltre, dato che il Dewoitine D.338 soddisfaceva appieno la compagnia aerea Air France decise di utilizzarlo come aereo da trasporto per 22 passeggeri, annullando così lo sviluppo del D.620. Il progetto D.620 fu abbandonato e la sua ala parzialmente riutilizzata nel programma D.342.[3] Il destino del prototipo del D.620 è sconosciuto, ma molto probabilmente fu smontato in fabbrica per i pezzi di ricambio.[3]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Francia Francia

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Invece dei finestrini circolari del D.338, il D.620 aveva finestrini rettangolari.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Raymond Danel e Jean Cuny, Les avions Dewoitine, London, Éditions Larivière, 1982.
  • (FR) Pierre Gaillard, Les Transports aériens de chez nous, Boulogne-Billancourt,, Editions MDM, 1997, ISBN 978-2-909-31337-5.
  • (EN) C.G. Grey, Jane's All the World's Aircraft 1938, London, Sampson, Low & Marston, 1938.
Periodici
  • (FR) Les Avions de Transport, in L'Aérophile, n. 2, Paris, Blondel la Rougery, février 1936.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bruno Parmentier, Dewoitine D.620, su Aviafrance. URL consultato il 4 aprile 2024.
  • (FR) Dewoitine D.620, su Avions Militaires. URL consultato il 4 aprile 2024.
  • (EN) MB.300, su Dassault Aviation. URL consultato il 4 aprile 2024 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).
  • (RU) Dewoitine D.620, su Airwar. URL consultato il 4 aprile 2024.