Deserto del Sahara centrale

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Deserto del Sahara centrale
Sahara desert
Erg Chebbi
Ecozona Paleartica (PA)
Bioma Deserti e macchia xerofila
Codice WWF PA1327
Superficie 4 639 900 km²
Conservazione Vulnerabile
Stati Bandiera dell'Algeria Algeria, Bandiera del Ciad Ciad, Bandiera dell'Egitto Egitto, Bandiera della Libia Libia, Bandiera del Mali Mali, Bandiera della Mauritania Mauritania, Bandiera del Niger Niger, Bandiera del Sudan Sudan
Mappa dell'ecoregione
Scheda WWF

Il deserto del Sahara centrale è un'ecoregione, definita dal WWF (codice ecoregione: PA1327), che si estende attraverso Algeria, Ciad, Egitto, Libia, Mali, Mauritania, Niger e Sudan, appartenente all'ecozona paleartica[1].

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

È un'ecoregione di deserto che occupa 4 639 900 chilometri quadrati nella zona centrale più arida del Sahara, dove le precipitazioni sono minime e sporadiche, con valori al di sotto dei 25 mm annui. La regione è situata tra i 18 e i 30° nord; confina a nord e ad ovest con la steppa del Sahara settentrionale, ad est con il deserto costiero del mar Rosso e a sud con la steppa e savana alberata del Sahara meridionale.

Copre il nord-est della Mauritania, il nord di Mali, Niger e Ciad, il sud dell'Algeria, il centro e il sud di Libia ed Egitto e il nord-ovest del Sudan, fatta eccezione per varie depressioni saline che costituiscono le saline del Sahara, l'altopiano del Tassili n'Ajjer, incluso nella boscaglia xerofila del Sahara occidentale, il massiccio del Tibesti e il monte Uweinat, che costituiscono le boscaglie xerofile montane del Tibesti-Jebel Uweinat, e la valle inferiore del Nilo, che corrisponde alla savana alluvionale del delta del Nilo.

La geologia dell'ecoregione è molto varia: presenta vaste distese di dune di sabbia, altopiani rocciosi, pianure ghiaiose, valli aride e distese saline[1].

Flora[modifica | modifica wikitesto]

La flora del Sahara centrale è molto povera: è stato stimato che comprenda solamente 500 specie. Data l'enorme estensione dell'area, questo numero è davvero molto basso. È costituita soprattutto da xerofite e piante effimere (anche note localmente come Acheb), mentre nelle aree più umide allignano anche alofite. Tra i rappresentanti della flora figurano un'intera famiglia quasi endemica, un gran numero di generi monotipici isolati tassonomicamente sia di ampia che di ristretta distribuzione, e forse ben 162 specie endemiche. I generi monotipici lasciano suggerire una probabile origine cenozoica seguita dall'estinzione delle forme ad essi imparentate. La vegetazione si sviluppa quasi unicamente lungo gli uidian e nelle dayas (depressioni relativamente umide, non salate), dove crescono Acacia sp., Tamarix sp. e Calotropis procera. Dove vi è abbastanza acqua sotterranea, le distese di hammada sono ricoperte da Acanthorrhinum ramosissimum ed Ononis angustissima[1].

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Considerando le condizioni di estrema aridità, la fauna del Sahara centrale è più ricca di quanto si creda generalmente. In questa ecoregione vivono 70 specie di mammiferi, 20 delle quali di grandi dimensioni. Vi sono inoltre 90 specie di uccelli stanziali e circa 100 specie di rettili. Anche gli artropodi sono numerosi, specialmente le formiche. Una specie di uccello (Oenanthe monacha) è considerata endemica dell'ecoregione, così come una specie di serpente fossorio (Myriopholis lanzai). Tuttavia, data la vastità dell'ecoregione, il numero di specie endemiche è molto limitato.

Probabilmente in passato l'ecoregione era popolata dall'addax (Addax nasomaculatus) e da piccoli gruppi di orice dalle corna a scimitarra (Oryx dammah), specie entrambe gravemente minacciate e attualmente scomparse dalla regione. Tuttavia, forse è ancora possibile rinvenire in piccolo numero altre antilopi del deserto, come la gazzella bianca (Gazella leptoceros), la gazzella dama (Nanger dama) e la gazzella dalla fronte rossa (Eudorcas rufifrons)[1].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Oasi di Ubari, Libia

Il Sahara è stato una delle prime regioni dell'Africa in cui è stata introdotta l'agricoltura. Circa 5000 anni fa, l'area non era così arida e la vegetazione che la ricopriva era simile a quella di una savana. È possibile farsi un'idea della fauna ivi presente osservando i graffiti rupestri lasciati dagli antichi abitanti. Tuttavia, verso il 3000 a.C. ebbe inizio un processo di desertificazione che ha trasformato la regione, dandole l'aspetto che vediamo oggi.

Gran parte del Sahara è ancora incontaminata. Le aree più deteriorate dall'azione dell'uomo sono quelle in cui è presente l'acqua, come le oasi o i margini del deserto, dove quasi ogni anno cade un po' di pioggia. In queste aree, animali come gli addax, le orici dalle corna a scimitarra e le otarde sono state sterminati dalla caccia eccessiva a scopo alimentare. In tutto il Sahara è presente un'unica area protetta: la riserva naturale di Zellaf in Libia[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Saharan desert, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 31 dicembre 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]