Delaunay-Belleville (autoblindo)

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Delaunay-Belleville Armoured Car
Una Delaunay-Belleville Armoured Car nel 1915.
Descrizione
Equipaggio3
Data entrata in servizio1914
Data ritiro dal servizio1918
Utilizzatore principaleRoyal Naval Air Service
Esemplari3
Propulsione e tecnica
Motore6 cilindri a benzina
Potenza40 hp (30 kW)
Trazioneruote posteriori
Sospensionia balestra
Armamento e corazzatura
Armamento primario1 mitragliatrice Vickers da 7,7 mm
Corazzatura12 mm
dati tratti da The Encyclopedia of Tanks & Armoured Fighting Vehicles[1]
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La Delaunay-Belleville armoured car è stata un'autoblindo britannica utilizzata dal Royal Naval Air Service nei primi anni della prima guerra mondiale ed all'inizio della seconda. Era basata sul telaio della Delaunay-Belleville Tourer.[2]

Nel 1914 l'Ammiragliato acquistò tre telai dalla SA des Automobiles Delaunay-Belleville nudi in Gran Bretagna in attesa della consegna ai costruttori di carrozzerie, per convertirli in autoblindate.[1] La carrozzeria corazzata della Delaunay-Belleville fu costruita e montata su richiesta di Charles Rumney Samson, che non era soddisfatto dei primi progetti senza corazzatura dell'Ammiragliato.[2] La torretta fu probabilmente progettata da Arthur Nickerson, il progettista della torretta della autoblindo Rolls-Royce.[2] È possibile che la carrozzeria corazzata per le Delaunay-Belleville sia stata costruita e montata dalla ditta Forges et Chantiers de France[N 1] di Dunkerque, anche se tale ditta non aveva accesso a piastre corazzate, quindi se così fosse stato sarebbero state costruite con piastre di caldaia in ferro.[2]

Descrizione tecnica

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L'autoblindo Delaunay-Belleville era una autoblindo di torretta girevole, costruita sul telaio di una lussuosa tourer Delaunay-Belleville Tipo 06 8L 40/50HP.[2] La configurazione della Delaunay-Belleville era simile all'autoblindo Rolls-Royce, sebbene più grande, con un motore (probabilmente un Delaunay Type 36 a sei cilindri da 40 CV (30 kW) e 7.990 cm³ di cilindrata)[3] nella parte anteriore, un vano equipaggio al centro e un ponte di carico posteriore.[2] Lo scafo aveva una forma abbastanza semplice, con piastre corazzate laterali verticali e piastre frontali inclinate sia del radiatore che della protezione del conducente dello spessore di 6,35 mm.[3] La protezione del radiatore aveva portelli blindati incernierati.[3] La torretta di forma circolare aveva sommità piatta ed era dotata di una mitragliatrice Vickers .303 da 7,7 mm, mentre sul lato sinistro vi una porta per l'accesso dell'equipaggio.[1] Le Delaunay-Belleville furono tra i primi veicoli blindati ad avere una protezione superiore per l'equipaggio.[1][3]

Impiego operativo

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Le tre autoblindo Delaunay-Belleville furono assegnate alla Royal Naval Armoured Car Division in Francia.[2] Al suo ritorno in Gran Bretagna, Samson portò con sé un certo numero di autoblindo, tra cui le Delaunay-Belleville.[2] Furono assegnate al 14° Squadron della Royal Naval Air Service Armoured Car Division con sede a Barlby Road, North Kensington, il quartier generale della Royal Naval Armoured Car Division.[2] Nel 14° Squadrone prestarono servizio insieme a tre autoblindo Talbot, sei Rolls-Royce e tre autocarri blindati Seabrook.[2]

Due delle Delaunay-Belleville rimasero in servizio per tutta la guerra senza subire alcuna modifica, la terza ebbe la carrozzeria corazzata rimossa nel 1915 e fu convertita in camion leggero, o quello che la Royal Navy chiamerebbe un tender, per uso generale nell'area di Londra.[2] La carrozzeria corazzata, senza la torretta, fu montata sul telaio di un trattore cingolato americano Killen-Strait importato.[2] Il trattore corazzato Killen-Strait divenne il primo veicolo corazzato cingolato, e prese parte a una serie di prove di carri armati nel 1915.[4] Nel 1917 il tender era in uso al tenente comandante Toby Rawlinson RNVR, fratello del generale Sir Henry Rawlinson.[2] Toby Rawlinson era al comando di una batteria antiaerea mobile incaricata della difesa aerea di Londra e in quel particolare giorno stava guidando il Delaunay-Belleville in visita a Foulness Island sulla costa orientale vicino a Southend, dove erano di stanza alcuni dei suoi cannoni.[2] Guidando attraverso la strada rialzata delle maree, Rawlinson passò dalla parte sbagliata di un palo di segnalazione e il veicolo rimase intrappolato nel fango. Rawlinson saltò fuori e corse via, ma l'auto fu superata dalla marea in arrivo e sprofondò scomparendo tra i flutti.[2]

  1. ^ Durante lo sviluppo della corazzatura per l'autoblindo presso il cantiere navale Forges et Chantiers de France, fu scelto come modello l'Automitraliese Mors belga-francese.
  1. ^ a b c d Foss 2002, p. 138.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Tank Museum.
  3. ^ a b c d Dzen.
  4. ^ Ogorkiewicz 2015, p. 32.
  • (EN) Christopher F. Foss, The Encyclopedia of Tanks & Armoured Fighting Vehicles, London, Amber Books, 2002.
  • (EN) John Glanfield, The Devil's Chariots: The origins and secret battles of tanks in the First World War, London, Bloomsbury Publishing, 2013.
  • (EN) Richard Ogorkiewicz, Tanks: 100 years of evolution, Oxford, Osprey Publishing, 2015.

Collegamenti esterni

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