De Mysteriis Aegyptiorum

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Il trattato Sui misteri degli Egiziani, dei Caldei e degli Assiri[1], abbreviato anche come Theurgia o De Mysteriis Aegyptiorum (o spesso De Mysteriis), è un'opera di filosofia neoplatonica attribuita a Giamblico. Il testo conteneva informazioni sui rituali e la teurgia.

È noto che Porfirio non era d'accordo con Giamblico sulla pratica della teurgia. Il trattato espone le risposte di Giamblico al suo maestro. Il titolo esatto sarebbe appunto Del maestro Abammone, risposta alla lettera di Porfirio ad Anebo, e spiegazione delle questioni che essa pone, provvisoriamente datata al 1460. Dato il fervore per l'egittologia nell'ambito della filosofia rinascimentale, Marsilio Ficino commentò il testo e rinominò il titolo.

Paternità dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Un secolo dopo i Misteri, Proclo ascrisse la paternità dell'opera a Giamblico. Tuttavia, le differenze nello stile e in alcuni punti della dottrina indussero alcuni studiosi a interrogarsi sull'identità del vero autore. Nessuno dubitò per secoli della paternità di Giamblico, finché fu contestata da Christian Meiners nel 1781[2] e da Adolph von Harless nel 1858.[3] Fu Karl Rasche, allievo di Wilhelm Kroll, a porre fine a questi dubbi nel 1911[4], sebbene l'accordo fra i filologi non fosse ancora diventato unanime.

Sebbene non sia certa la paternità di Giamblico, è indubbia quella della sua scuola. L'opera è fortemente innovativa per il suo tentativo sistematico di dare una giustificazione speculativa alle pratiche di culto politeiste dell'epoca, segnando una svolta nella storia del pensiero coevo.

Il testo è considerato per il suo contenuto pienamente appartenente alla dottrina del Neoplatonismo. Il suo orientamento è chiaramente religioso, motivo per cui troviamo un lungo elenco di nomi di dei e divinità seguiti da una preghiera finale. Pur appartenendo al genere epistolare, dal punto di vista filosofico fa parte degli zetemata (Ζητήματα), cioè al genere dei paradossi, delle aporie e delle soluzioni, molto diffuso nella filosofia greca.

Indice[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un dialogo continuo con un testo di Porfirio, di cui non sono noti manoscritti, e che è citato anche da Eusebio, Teodoreto e Sant'Agostino d'Ippona. Il metodo espositivo del testo si costituisce in due sottogeneri: la diairesi, che distingue i generi, e la sinagogia, che esamina un problema in modi diversi fino a trovare la soluzione migliore. L'opera è suddivisa in dieci libri, ognuno dei quali affronta questioni diverse riguardanti genealogie e tipi di divinità, nonché santità, sacrifici, manticismo e persino mistagogia. I libri più estesi sono il primo e il terzo. L'indice è il seguente[5]:

  • Libro I: L'anima e gli dei
  • Libro II: Epifanie
  • Libro III: rituale mantico
  • Libro IV: Giustizia
  • Libro V: La natura del sacrificio
  • Libro VI: Il processo e gli effetti del sacrificio
  • Libro VII: Simbolismo egiziano
  • Libro VIII: Teologia egiziana
  • Libro IX: Il daimon personale (spirito)
  • Libro X: Conclusione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ pagina0284 Francesco Piqué e Jacques Albin Simon, Dizionario infernale ossia esposizione della magia, dell'alchimia, dell'astrologia, della cabala, etc, Collin de Plancy, 1884, OCLC 80823553.
  2. ^ Nella dissertazione intiolata Iudicium de libro qui De mysteriis Aegyptiorum inscribitur et lamblicho plerumque vindicari solet. Citato in Apollonius (Dyscolus), Catherine Dalimier, Traité des conjonctions, Vrin, 2001, p. 51, ISBN 9782711614721, OCLC 1000679941.
  3. ^ Henri Dominique Saffrey, Le néoplatonisme après Plotin, J. Vrin, 2000, p. 5, ISBN 9782711614769, OCLC 1000696411.
  4. ^ Dissertazione De Iamblicho libri qui inscribitur De mysteriis auctore (Münster 1911). Citata in Serenus Sallustius e Arthur Darby Nock, Sallvstivs Concerning the Gods and the Universe, University Press, 1926, p. 98, OCLC 576653937. ; The Cambridge history of later Greek and early medieval philosophy, Cambridge University Press, 1970, p. 680, ISBN 9780521040549, OCLC 1006510875.
  5. ^ Iamblichus, Iamblichus: De mysteriis, Atlanta, Society of Biblical Literature, 2003, ISBN 1-58983-058-X, OCLC 52887262.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emma Clarke, Iamblichus' De mysteriis: a manifesto of the miraculous, Aldershot, Hamphire, England; Burlington, VT, Ashgate Pub. Co, 2001, ISBN 0-7546-0408-X, OCLC 45951553.

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