Cyrus Gordon

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Cyrus H. Gordon (Filadelfia, 22 giugno 190830 marzo 2001) è stato un archeologo statunitense che si è occupato delle culture antiche della Palestina, della Mezzaluna fertile, dell'Egitto, della Turchia e dell'Egeo.

Partecipò agli scavi, in Medio Oriente, di Tell Beit Mirsim nella Giudea, della fortezza di Beth Zur del periodo maccabaico, e delle aree di Edom e Moab; fece parte delle spedizioni che si occuparono della città assira di Tell Billa presso Mosul, in Iraq e di quella di Sir Leonard Woolley riguardante le tombe reali di Ur. Partecipò alla decifrazione delle "Tavolette di Tell el Amarna" (tra 1933 e 1934) e ad altre imprese archeologiche in Egitto, Siria, Giordania, Israele, Libano, Iran e Turchia. Negli anni dal 1957 al 1958 diresse esplorazioni nell'Egeo a seguito di cui dichiarò che la lingua lineare A minoica delle tavole di Agía Triáda, a Creta era babilonese; la sua affermazione suscitò tuttavia numerose controversie.

Il suo lavoro più importante è la decifrazione delle tavole di Ugarit che ha gettato luce sullo studio della civiltà ebraica. Ha anche collaborato a lavori sui rotoli del Mar Morto.

Ha pubblicato più di duecento tra articoli e libri, editi in numerosi paesi del mondo[1]

Teoria sui Fenici[modifica | modifica wikitesto]

A seguito degli studi condotti sulle iscrizioni incise su di una lapide rinvenuta nel 1872 in una piantagione di caffè in Brasile, l'archeologo si disse convinto che i Fenici fossero sbarcati sul continente americano nel 600 a.C.. L'interpretazione delle iscrizioni racconterebbe la storia di dieci vascelli salpati dal porto di Ezion-Geber nel Mar Rosso. Le navi avrebbero circumnavigato il continente africano doppiando il Capo di Buona Speranza. Colti da una tempesta durante la navigazione e sospinti al largo delle coste africane dalla corrente sud-equatoriale, parte della flotta avrebbe proseguito verso Gibilterra, rientrando nel Mediterraneo, mentre alcune navi avrebbero attraversato l'Oceano Atlantico raggiungendo le coste del Brasile. Tale ricostruzione è stata messa in dubbio dagli archeologi dell'Istituto per il Medio Oriente dell'Università di Roma nel 1968 che ritenevano che nessun vascello fenicio fosse stato strutturalmente in grado di attraversare l'Oceano Atlantico e che l'acqua e i viveri di solito trasportati a bordo, non sarebbero stati sufficienti alla sopravvivenza dell'equipaggio durante il viaggio.[2]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1936, Nouns in the Nuzu Tablets
  • 1948, Ugaritic Literature
  • 1952, Smith College Tablets
  • 1955, Ugaritic Manual
  • 1956, Introduction to the Old Testament Times

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Biografia tratta da sovraccopertina di Il vecchio testamento e i popoli del mediterraneo orientale, ed. Morcelliana
  2. ^ ANSA, Forse Fenici in Brasile sei secoli avanti Cristo, in Corriere della Sera, 18 maggio 1968, p. 3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ugaritic Grammar, 1940, Pontificium Institutum Biblicum, Rome.
  • The Living Past, 1941, John Day, Van Rees Press, New York.
  • Ugaritic Literature, 1949, Pontificium Institutum Biblicum, Rome.
  • Ugaritic Manual, 1955, Pontificium Institutum Biblicum, Rome.
  • "Homer and Bible," 1955, Hebrew Union College Annual 26, pp. 43–108.
  • The Common Background of Greek and Hebrew Civilizations, 1962/1965, Norton Library, New York (previously published as Before the Bible, Harper & Row, New York).
  • "The Accidental Invention of the Phonemic Alphabet," 1970, Journal Of Near Eastern Studies Vol. 29 #3, pp. 193–197
  • "Vergil and the Bible World," 1971, The Gratz College Anniversary Volume, Philadelphia: Gratz College.
  • "Poetic Legends and Myths from Ugarit," 1977, Berytus #25, pp. 5–133.
  • Forgotten Scripts, 1982, Basic Books, New York (revised and enlarged version, previously published 1968, now containing Gordon's work on Minoan and Eteocretan).
  • Cyrus H. Gordon. 1997. "Amorite and Eblaite," The Semitic Languages. Ed. Robert Hetzron. New York: Routledge. Pages 100-113.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN24631974 · ISNI (EN0000 0001 2124 5099 · SBN SBLV214420 · BAV 495/76014 · LCCN (ENn50034995 · GND (DE120642379 · BNE (ESXX1293546 (data) · BNF (FRcb12107821g (data) · J9U (ENHE987007261947005171 · NDL (ENJA00441317 · CONOR.SI (SL22769251 · WorldCat Identities (ENlccn-n50034995
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