Cultura di Arzachena

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sardegna - Arzachena (Li Muri) - circolo megalitico

La Cultura di Arzachena, nota anche come aspetto culturale dei circoli megalitici o facies gallurese o corso - galurese è una diramazione della Cultura di Ozieri. Si sviluppò tra la fine del IV millennio a.C. e l'inizio del III millennio a.C. nella regione storica della Gallura in Sardegna settentrionale. Questo aspetto culturale è noto soprattutto per aver edificato delle importanti strutture megalitiche che furono ritenute erroneamente nel passato espressione di una differente cultura chiamata appunto cultura di Arzachena. Come dimostrato invece dalle più recenti scoperte, i circoli megalitici e i menhir furono in realtà eretti da genti di Cultura Ozieri, confermando la disparità culturale esistente al suo interno. Rivelando una singolare complessità, i numerosi ritrovamenti archeologici hanno accertato che si estese su tutta l’Isola ed hanno anche confermato che al suo interno sussistevano varie correnti culturali che si differenziavano lievemente tra di loro [1]. Una di queste correnti è proprio quella definita dagli studiosi come l’ aspetto dei circoli megalitici o meglio di facies gallurese o corso gallurese che si diffuse uniformemente su tutta la Gallura ed anche oltre le bocche di Bonifacio [2]

I Corsi abitavano la Gallura e diedero il nome alla Corsica

Il ponte Corso

Corsica del sud: menhir

La caratteristica struttura morfologica della Sardegna - in particolare la parte nord-est - costituita dalla catena montuosa del monte Limbara, forma una barriera fisica non indifferente, separando questa parte settentrionale dal resto dell'isola, mentre le ampie vallate del massiccio granitico, scendenti a nord, si aprono verso il mare in direzione della vicinissima Corsica, formando con questa quasi un unicum, separato soltanto da un esile braccio di mare.

Questa vasta area, conosciuta come Gallura, insieme alla Corsica ha costituito, per la sua particolarità geografica, il punto di transizione e di incontro per i popoli che risalivano dal Mediterraneo orientale e quelli che si affacciavano sul continente tosco-ligure-provenzale (le isole dell'Arcipelago Toscano distano 30 Kilometri circa).

Questa vasta area geografica era abitata sin dai tempi più remoti da popolazioni di pastori - guerrieri di etnia Corsa il cui nucleo principale stanziava prevalentemente nelle Gallure (saranno poi queste genti a dare il nome alla vicina Corsica).

Villaperuccio, Montessu, Domus de Janas

Diverse origini

Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura di Ozieri.

Questa particolarità geografica ha avuto una sua importanza nel determinare la singolarità di questo aspetto culturale all'interno della Cultura di Ozieri e che - secondo l'archeologo Giovanni Lilliu - testimonia la diversa origine delle varie popolazioni preistoriche sarde.

Sempre come afferma lo studioso, queste differiscono tra loro sia nella costituzione sociale ma anche nella loro componente etnica: più antiche e forse discendenti dalle popolazioni neolitiche sarde quelle appartenenti all’aspetto culturale dei circoli megalitici, più moderne e di forte caratterizzazione cicladico-minoica quelle appartenenti al ramo principale - ossia a Cultura Ozieri [3].

Le genti di facies Arzachena, principalmente di origine guerriera e pastorale, erano organizzate in gruppi chiusi e di élite, costituiti in una società a sfondo aristocratico ed individualistico, con una netta distinzione dei clan nel contesto tribale. Questa differenziazione si esplicita non tanto nelle abitazioni, quanto nella forma dei sepolcri e nei riti funebri. I gruppi aristocratici seppellirono i loro morti in monumenti megalitici a forma di circolo, con una camera centrale contenente un solo individuo, e questa singolare usanza fa ben comprendere come sia molto importante per queste genti definire chiaramente la superiorità del capo rispetto agli altri individui [4].

Arzachena, Li Lolghi

Peculiarità proprie

Per tutto il tempo della sua durata, questa caratterizzazione gallurese-corsa, non si è omologata alle più ricche espressioni della cultura di Ozieri, ma ha opposto una certa resistenza. Si suppone che questo sia avvenuto principalmente perché conteneva al suo interno una forte componente aristocratica che si oppose con tenacia alle novità proposte dalle altre culture, respingendole e riproponendo in continuazione sempre lo stesso modello culturale primordiale. In pratica - sempre secondo lo studioso Giovanni Lilliu - il modello gallurese-corso si è riprodotto in maniera sempre uguale dal III millennio a.C. sino alla conquista romana (sopravvivendo ad essa) e fornendo agli archeologi un incredibile esempio di struttura culturale e sociologica congelata [5].

Sardegna - Arzachena (Li Muri) - circolo megalitico

Alcune differenze

Se le popolazioni a cultura secondaria Arzachena erano guidate da una forte aristocrazia pastorale e guerriera seguendo un rigido schema gerarchico, quelle a cultura Ozieri si riunivano in villaggi organizzati in un ampio contesto tribale e sviluppati secondo un assetto urbanistico di tipo collettivo, facendo intuire agli studiosi un aspetto culturale tendenzialmente democratico.

Tale tendenza appare nella disposizione dei sepolcri e nei riti funebri: così come le capanne sono raggruppate in villaggi, così le tombe sono concentrate in piccole necropoli. I defunti sono sepolti con il rito della deposizione collettiva, cioè tutti insieme i membri della stessa famiglia e forse anche del clan, in netto contrasto con quanto avveniva invece tra le genti di cultura Arzachena [3].

Anche in epoca preistorica dunque in Sardegna si delineavano già abbastanza chiaramente le due anime complementari della società sarda: i pastori guerrieri degli altopiani centrali e i guerrieri raccoglitori delle pianure. Anche se i dati antropologici sinora conosciuti non ne forniscono chiaramente la prova - sempre secondo lo studioso Giovanni Lilliu - non sembrano prive di valore e di significato alcune differenziazioni comportamentali proprie dei galluresi e dei corsi moderni, rispetto alle altre popolazioni sarde [6].

Corsica- Filitosa - menhir. La spada scolpita nella stele presenta delle similitudini con le spade in rame rinvenute in provincia di Cagliari nella cosiddetta "tomba dei guerrieri" e con le spade dei Shardana raffigurate nei templi egizi (G.Ugas - L'alba dei Nuraghi pg.206).

Siti archeologici più importanti

I monumenti più significativi di quel periodo sono proprio le cosiddette tombe a circolo, ossia quelle particolari strutture nelle quali i defunti erano sistemati all’interno di circoli litici concentrici. Questo tipo di costruzione - molto particolare - è costituito da pietre infisse verticalmente nel terreno seguendo la circonferenza di un cerchio, con al centro una cassetta in pietra di forma quadrangolare. Nel territorio di Arzachena, in una località chiamata Li Muri, si trova il complesso megalitico meglio conservato.

Molti studiosi ritengono che questo circolo funerario-rituale servisse per la scarnificazione dei cadaveri che venivano deposti nelle pietre scanalate che costituivano la circonferenza e lasciati al sole per un lungo periodo. Successivamente le ossa venivano raccolte e riposte nella cassetta al centro del circolo. Anche in Corsica esistono monumenti megalitici di quel periodo ed il sito di Filitosa è riconosciuto di interesse mondiale dall' UNESCO. Intorno al 3.300 a.C. vennero eretti i primi semplici menhir ma la loro forma cambiò durante i secoli successivi trasformandosi prima in menhir antropomorfi e poi successivamente in statue-menhir, con i lineamenti del viso ben marcati e dotati di armi come spade e pugnali (innovazioni stilistiche forse dovute a influssi culturali esterni). Alcuni importanti siti archeologici pre-nuragici della Gallura sono:

.....

Nuraghe La Prisgiona

Verso la civiltà nuragica

Lo stesso argomento in dettaglio: Civiltà nuragica.

La cultura pastorale aristocratica di Arzachena e la cultura agricola democratica di Ozieri costituiscono le più importanti testimonianze sociologiche delle popolazioni dell'età prenuragica.

Con la nascita poi della civiltà nuragica, queste due culture si arricchiranno entrambi ulteriormente, mantenendo però sempre alcune peculiarità proprie.

Come in Gallura, anche oltre lo stretto di Bonifacio verso il 1.300 a.C. le popolazioni locali subirono l'invasione di genti provenienti dalla Sardegna [7] , o secondo altri da oriente, che sconvolsero le loro usanze. Queste genti sono forse identificabili con il popolo del mare dei Shardana.

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Il nuraghe Albucciu e i monumenti di Arzachena, Angela Antona Ruju, Maria Luisa Ferrarese Ceruti, Sardegna archeologica, Guide ed itinerari, pag. 12
  2. ^ Angela Antona, Il complesso nuragico di Su Brandali e i monumenti archeologici di Santa Teresa di Gallura, pag 13: Il sincronismo culturale e cronologico del megalitismo in Gallura e Corsica fa ipotizzare, con sufficienti margini di certezza, che proprio il braccio di mare delle Bocche di Bonifacio possa aver rappresentato un trait d’union fra le due isole, nell’ambito di attività di scambio delle quali il territorio teresino doveva essere attivamente partecipe.
  3. ^ a b Giovanni Lilliu, La società in Sardegna nei secoli, Prima dei nuraghi, pag.13
  4. ^ Giovanni Lilliu, La società in Sardegna nei secoli, Prima dei nuraghi, pag. 11
  5. ^ Giovanni Lilliu, La società in Sardegna nei secoli, Prima dei nuraghi, pag.12
  6. ^ Giovanni Lilliu, La società in Sardegna nei secoli, Prima dei nuraghi, pag.10
  7. ^ Giovanni Ugas - L'alba dei Nuraghi (2006) pag. 196-197-205-206

Bibliografia

  • Giovanni Lilliu, La civiltà dei Sardi dal neolitico all'età dei nuraghi, Torino - Edizioni ERI - 1967.
  • AA.VV. La civiltà in Sardegna nei secoli - Torino - Edizioni ERI.
  • Giovanni Lilliu, Sculture della Sardegna nuragica Verona, 1962.
  • AA.VV, Siti di Cultura Ozieri in Gallura , Quaderni – 21, 1999. Soprintendenza Archeologica per le Province di Sassari e Nuoro.
  • Angela Antona Ruju, Maria Luisa Ferrarese Ceruti, Il nuraghe Albucciu e i monumenti di Arzachena, Carlo Delfino Editore, 1992, ISBN 88-7138-055-X. PDF: [1]
  • Angela Antona, Il complesso nuragico di Su Brandali e i monumenti archeologici di Santa Teresa di Gallura,Itinerari archeologici, Carlo Delfino Editore, Sassari, 2005; ISBN 88-7138-384-2. In PDF [2]
  • S.M. Puglisi - E. Castaldi, Aspetti dell’accantonamento culturale nella Gallura preistorica e protostorica, Studi Sardi XIX, 1964-65.
  • E. Atzeni, Aspetti e sviluppi culturali del Neolitico e della prima età dei metalli, in Ichnussa, Milano 1981.
  • E. Castaldi, La Necropoli di Li Muri, in AA.VV., Arzachena. Monumenti Archeologici, breve itinerario, Sassari, 1983.
  • A. A. Ruju, Arzachena: proposta di un itinerario archeologico, in AA.VV., Arzachena. Monumenti.
  • R. Grosjean, La Corse avant l'histoire, Parigi, 1966.

Voci correlate