Crocifisso Gallino

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Il Crocifisso di legno di tiglio è un'opera attribuita al giovane Michelangelo Buonarroti. Si tratta di un piccolo crocifisso per la devozione privata, che misura 41,30x39,70 cm.

Storia

L'opera è venuta alla luce sono negli anni '90 del XIX secolo, quando l'antiquario Giancarlo Gallino la sottopose allo studio dei maggiori esperti di Michelangelo[1]. Esposta al pubblico per la prima volta al Museo Horne di Firenze nel 2004, ricevette pareri positivi all'attribuzione da Giancarlo Gentilini, Antonio Paolucci, Cristina Acidini, Arturo Carlo Quintavalle e altri. In quell'occasione l'opera venne notificata e sottoposta a vincolo del ministero dei Beni Culturali.

A fine del 2008 e stato acquistato dallo Stato italiano per 3.250.000 euro[2]. Esposto nell'ambasciata italiana presso la Santa Sede e in seguito alla Camera dei Deputati e in altre sedi (come il Castello Sforzesco di Milano), pare che la sua destinazione finale sarà un museo di Firenze, ma non si conosce ancora quale: forse il Bargello, forse il da poco restaurato Museo Bardini.

Descrizione ed attribuzione

L'attribuzione dell'opera ha ricevuto i pareri positivi di molti studiosi, sebbene non unanimi. In particolare il confronto più diretto è col Crocifisso di Santo Spirito, opera della gioventù di Michelangelo dove prevale uno stile dolce, soave e religiosamente composto, così diverso dal titanismo delle opere della maturità, ma dove si nota già un'estrema attenzione ai dati dell'anatomia e del reale che Michelangelo aveva potuto studiare sui cadaveri proprio nel convento di Santo Spirito. Anche il crocifisso in legno di tiglio ha un'estrema cura nei dettagli, ben visibile nei tendini dei piedi o nell'articolazione del ginocchio, che non ha paragoni nelle opere di altri maestri dell'epoca. Anche l'espressione, silenziosamente dolente ma non straziata, ricorda l'opera di Santo Spirito e risponde perfettamente ai canoni estetici propugnati dal Savonarola, con un'attenzione all'armonia tipicamente rinascimentale (le proporzioni del corpo sono perfettamente iscrivibili in un cerchio, come l'uomo vitruviano di Leonardo). La datazione viene collocata tra il 1495 e il 1497 circa.

Posizioni critiche sull'attribuzione

La notizia che lo Stato italiano avesse acquistato per 4,2 milioni di $ un crocifisso attrribuibile a Michelangelo ha scuscitato qualche perplessità negli Stati Uniti. In alcuni ambienti dei critici d'arte è stato financo commentato il fatto con una certa ironia: «Lo stato italiano acquista per $ 4,2 milioni un falso Michelangelo» [3], poiché si è fatto notare che non esiste nessuna documentazione nelle biografie dell'epoca.

I crocifissi di Michelangelo

Note

Bibliografia

  • Cristo (di Michelangelo) si fermerà a Firenze, articolo del Corriere Fiorentino, 12 dicembre 2008, pag. 13

Voci correlate

Collegamenti esterni

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