Cratere (costellazione)
Cratere | |
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Mappa della costellazione | |
Nome latino | Crater |
Genitivo | Crateris |
Abbreviazione | Crt |
Coordinate | |
Ascensione retta | 11 h |
Declinazione | -15° |
Area totale | 282 gradi quadrati |
Dati osservativi | |
Visibilità dalla Terra | |
Latitudine min | -90° |
Latitudine max | +65° |
Transito al meridiano | aprile |
Stella principale | |
Nome | δ Crt |
Magnitudine app. | 3,57 |
Altre stelle | |
Magn. app. < 3 | Nessuna |
Magn. app. < 6 | 17 |
Sciami meteorici | |
Eta Crateridi | |
Costellazioni confinanti | |
Da est, in senso orario: | |
Immagine del Cratere |
Il Cratere (in latino Crater, "coppa") è una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. Si dice che rappresenti la coppa di Apollo.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il Cratere è una costellazione molto debole: solo una delle sue stelle supera la quarta magnitudine, mentre il resto della figura della costellazione è delineata da stelle di quarta e quinta grandezza; ciò significa che è virtualmente invisibile da ogni cielo cittadino, e che può essere difficile da osservare anche sotto cieli bui e non inquinati. La sua posizione può essere scorta con qualche difficoltà una ventina di gradi a sud delle stelle più orientali del Leone, come Denebola, o a occidente della Vergine; nonostante ciò si tratta di una costellazione antica e ben nota fin dall'epoca dell'antica Grecia.
Nel cielo serale la sua massima visibilità ricade nei mesi della primavera boreale, fra la fine di febbraio e l'inizio di luglio al massimo; nonostante si trovi solo pochi gradi a sud dell'equatore celeste e dunque sia visibile per intero da quasi tutte le regioni popolate della Terra, la sua osservazione nelle ore della sera dall'emisfero nord risulta penalizzata a causa della progressiva riduzione delle ore di buio col procedere della primavera. Dall'emisfero australe, al contrario, la sua visibilità è facilitata dall'allungamento delle notti.
Stelle principali
[modifica | modifica wikitesto]- δ Crateris è una gigante arancione di magnitudine 3,56, distante 195 anni luce; è l'unica stella del Cratere a superare la quarta grandezza.
- γ Crateris è una stella bianca di magnitudine 4,06, distante 84 anni luce.
- α Crateris è una gigante arancione di magnitudine 4,08, distante 174 anni luce.
Stelle doppie
[modifica | modifica wikitesto]Alcune delle stelle doppie della costellazione del Cratere sono risolvibili anche con piccoli strumenti amatoriali.
- La più facile, sia come separazione che come differenza ridotta di luminosità, è la HD 99922, una stella di quinta magnitudine che possiede una compagna di ottava a circa 8" di separazione.
Nome | Magnitudine | Separazione
(in secondi d'arco) |
Colore | |||
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A | B | |||||
γ Crateris | 11h 24m 53s | -17° 41′ 03″ | 4,08 | 9,5 | 5,2 | b + b |
HD 99922 | 11h 29m 39s | -24° 27′ 51″ | 5,83 | 8,8 | 8,3 | b + b |
Stelle variabili
[modifica | modifica wikitesto]Le stelle variabili presenti nella costellazione sono in genere piuttosto deboli.
L'unica che raggiunge la sesta magnitudine è la SY Crateris, una variabile irregolare che oscilla di pochi decimi di magnitudine; escursioni più ampie le mostra invece la RU Crateris, che però è molto più debole.
Nome | Magnitudine | Periodo
(giorni) |
Tipo | |||
---|---|---|---|---|---|---|
Max. | Min. | |||||
RU Crateris | 11h 51m 06s | -11° 12′ 28″ | 8,5 | 9,5 | - | Irregolare |
RX Crateris | 11h 17m 47s | -22° 08′ 45″ | 7,3 | 7,7 | 300 | Semiregolare |
SY Crateris | 11h 15m 40s | -12° 35′ 33″ | 6,34 | 6,62 | - | Irregolare |
Oggetti non stellari
[modifica | modifica wikitesto]Il Cratere occupa una posizione lontana dai campi stellari della Via Lattea, mostrando così liberamente gli oggetti extragalattici, alcuni dei quali sono osservabili anche con strumenti amatoriali.
La galassia NGC 3887 è la più luminosa; si tratta di una galassia spirale vista quasi di faccia e ben visibile con un telescopio amatoriale di media potenza. NGC 3962 è invece una galassia ellittica, visibile al telescopio come una macchietta chiara dai bordi sfuocati.
Nome | Tipo | Magnitudine | Dimensioni apparenti
(in primi d'arco) | ||
---|---|---|---|---|---|
NGC 3597 | 11h 14m 42.0s | -23° 43′ 40″ | Galassia a spirale | 13,6 | 1,9 x 1,5 |
NGC 3887 | 11h 47m 05s | -16° 51′ : | Galassia a spirale | 10,7 | 3,3 x 3,5 |
NGC 3962 | 11h 54m 40s | -13° 58′ : | Galassia ellittica | 10,9 | 2,6 x 2,2 |
Sistemi planetari
[modifica | modifica wikitesto]Nella costellazione sono note due stelle con un sistema planetario; in entrambi i casi si tratta di sistemi con giganti gassosi simili a Giove, anche se con masse differenti. HD 96167 b possiede un'orbita fortemente eccentrica.
Sistemi planetari[1]
| ||||||
Nome del sistema | Tipo di stella
|
Numero di pianeti confermati | ||||
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BD-10°3166 | 10h 58m 29s | -10° 46′ 13″ | 10,08 | Nana gialla | 1 (b) | |
LP 791-18 | 11h 02m 46s | -16° 24′ 22″ | 16,9 | Nana rossa | 3 (b, c, d) | |
HD 96167 | 11h 05m 15s | -10° 17′ 29″ | 8,08 | Subgigante gialla | 1 (b) |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
- ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
- ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
- ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, ISBN 0-521-44921-9.
- (EN) Milton D. Heifetz; Wil Tirion, A Walk through the Heavens: A Guide to Stars and Constellations and their Legends, Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-54415-7.
- AA.VV., Astronomia - Dalla Terra ai confini dell'Universo, Fabbri Editori, 1991.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla costellazione del Cratere
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Erik Gregersen, Crater, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | GND (DE) 106460241X |
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