Cimitero monumentale

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Il cimitero monumentale di Staglieno nel 1883

Un cimitero monumentale è un tipo di complesso cimiteriale decorato da sepolture costituite da cappelle e monumenti nato in Europa durante l'Ottocento.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edicola Antonio Bernocchi del cimitero monumentale di Milano

Nel suo The Monumental Cemeteries of Prehistoric Europe (2005), l'archeologa Magdalena Midgley afferma che i primi cimiteri decorati da monumenti risalgono alla preistoria, ed erano decorati da imponenti e rudimentali strutture in pietra. Nonostante ciò, quelli che oggi prendono il nome di "cimiteri monumentali" emersero inizialmente in Francia durante la prima metà dell'Ottocento in concomitanza con la caduta dell'impero napoleonico. Infatti, con l'emanazione dell'editto di Saint Cloud del 1804 voluto da Napoleone Bonaparte, si era deciso di rendere quanto più sobrie possibile le tombe per una questione di uguaglianza (questo al fine di omaggiare gli ideali egualitari della rivoluzione francese), e di seppellire i defunti in fosse lontane dalle relative lapidi, che dovevano essere affisse solo sul muro di cinta (anche se ciò non valeva per i più ricchi, che erano soliti farsi seppellire nelle cappelle gentilizie delle loro dimore).

In seguito alla morte dell'imperatore còrso, e durante la Restaurazione, l'emersione della borghesia cittadina scalzò la vecchia nobiltà dai posti di potere, e dall'economia agricola che diventò industriale. Dal momento che i ricchi borghesi non potevano permettersi cappelle gentilizie in cui riposare, essi decisero di erigere monumenti senza limiti in cimiteri in cui prima era vietato farlo. Il Père-Lachaise di Parigi, eretto durante i primissimi anni del secolo, segnò l'atto di nascita dei cimiteri decorati da grandi sculture e monumenti.[1] Oltre ad esso nacquero altri luoghi di sepoltura simili Oltralpe, così come in Austria, Irlanda, Spagna, Scandinavia ed Europa dell'Est,[1] mentre, parallelamente, nascevano in Inghilterra e negli Stati Uniti i simili cimiteri rurali, che danno maggiore risalto al paesaggio e la cui estetica risente maggiormente l'influsso del giardino all'inglese.[3] In Italia, che è il Paese in cui ne è presente in maggior numero in Europa,[4] vennero costruiti il celebre Vantiniano di Brescia, il primo cimitero monumentale della storia dell'arte[5][6][7][8], il camposanto di Milano, quello di Pavia, quello di Palermo, considerato il primo esempio moderno in Europa, [9] quello di Messina, e quello di Staglieno, considerato uno dei più importanti cimiteri monumentali al mondo.[10] I cimiteri ottocenteschi divennero, per molti letterati e intellettuali, luoghi di contemplazione e riflessione sulla vita e sulla morte, così come sulla caducità e sull'oblio.[1] Nei primi anni duemila nacquero delle associazioni mirate alla tutela e valorizzazione dei cimiteri monumentali.[1] Un protocollo d'intesa del 2016 sottoscritto dal sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro e il vicepresidente di Utilitalia Mauro d'Ascenzi definisce i cimiteri monumentali parte del patrimonio storico italiano.[1][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Cimiteri monumentali e identità collettiva. Raccontano l’arte, la vita e la morte, su santalessandro.org. URL consultato il 24 novembre 2020.
  2. ^ cimitèro, su treccani.it. URL consultato il 24 novembre 2020.
  3. ^ (EN) 1833-1875: Rural Cemetery Movement, su phmc.state.pa.us. URL consultato il 12 novembre 2020.
  4. ^ a b I cimiteri monumentali, patrimonio d'arte. L'Italia vanta il primato europeo, su aurorainternationaljournal.com. URL consultato il 25 novembre 2020.
  5. ^ Lionello Costanza Fattori, Rodolfo Vantini, 1ª ed., Lonato, Fondazione Ugo da Como, 1963, OCLC 601150987, SBN IT\ICCU\SBL\0135356.
  6. ^ Francesco Marino, Edilizia funeraria. Progettazione, normativa, esempi, Santarcangelo di Romagna, Maggioli Editore, 2014, p. 11, ISBN 9788838783425.
    «[...] Venne realizzato attorno al 1813 il Cimitero Monumentale di Brescia o Vantiniano. Qui le tombe vennero allestite sommariamente, cosicché si decise di costruire prima una chiesa e poi nel 1813 venne dato l'incarico all'architetto e ingegnere Rodolfo Vantini [...] di procedere con un progetto. È un'opera di grandissima importanza poiché fu il primo cimitero monumentale italiano, prototipo di tutti i cimiteri neoclassici dell'Ottocento. L'opera impegnò il suo ideatore per tutta la vita [...]»
  7. ^ Livia Maltese Degrassi, a cura di Ministero della pubblica istruzione, Direzione generale delle antichità e belle arti, Bollettino d'arte, serie IV, anno XLVIII, fascicolo 3, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato P. V., luglio-settembre 1963, p. 287, ISSN 0391-9854 (WC · ACNP).
    «[...] Tra queste particolarmente importanti il Cimitero monumentale di Brescia che, iniziato dal Vantini nel 1815, può essere considerato il primo cimitero monumentale che sia stato progettato; [...]»
  8. ^ Pio Pecchiai, L'evoluzione cimiteriale in Italia, in Il secolo 20. rivista popolare illustrata, 1º gennaio 1919.
  9. ^ http://wpage.unina.it/dellaval/I%20primati%20delle%20Due%20Sicilie.pdf
  10. ^ Andrea Speziali, Italian Liberty. Una nuova stagione dell'Art Nouveau, Cartacanta, 2015, p. 41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mauro Felicori, Gli spazi della memoria. Architettura dei cimiteri monumentali europei, Luca Sossella, 2005.
  • (EN) Hannah Malone, Architecture, Death and Nationhood: Monumental Cemeteries of Nineteenth-Century Italy, Taylor & Francis, 2017.
  • (EN) Magdalena S. Midgley, The Monumental Cemeteries of Prehistoric Europe, Tempus, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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