Christophe Leclercq

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Christophe Leclercq (Bar-le-Duc, 31 agosto 1962) è un imprenditore francese, conosciuto per aver fondato Euractiv, uno dei più influenti media per gli affari europei.[1][2] Esperto in comunicazione collabora con vari organismi fra cui l'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leclercq nasce nel 1962 a Bar-le-Duc, un piccolo villaggio loreno. Si laurea a Sciences Po e poi si specializza a HEC Paris nel 1985. Inizia la sua carriera come responsabile delle ricerche di mercato per Renault Deutschland, nel 1987 inizia a lavorare nelle risorse umane prima a Colonia e l'anno dopo a Bruxelles dove collabora alla EuroManagers job fair, trasformata poi in EuroManagers Development Services (EMDS) e integrata nel gruppo mediatico Vivendi.[3] Profondamente europeista, aveva integrato fin da giovane l'organizzazione studentesca AEGEE-Europe, diventando nel 1987 il rappresentante della sezione di Colonia.[4] Questa ONG transfrontaliera giocò un ruolo importante nell'approvazione del Progetto Erasmus.[5]

Dal 1987 al 1995 è entrato a far parte della società di consulenza McKinsey & Company e ha lavorato a Parigi, Bruxelles e poi a Mosca, come esperto del mercato europeo.[6] Nel 1995 è diventato funzionario della Commissione europea presso la direzione generale della concorrenza in qualità di coordinatore per la Società dell'informazione.[7]

Nel 1999 lascia la Commissione Europea per creare EURACTIV. Questo media paneuropeo, nacque come società britannica con sede principale a Bruxelles. Cresciuto all'interno dell'Unione europea, si è poi allargato verso est fino a diventare una rete mediatica nell'Europa centrale, sotto il nome iniziale di CrossLingual, prima dell'allargamento dell'UE nel 2004. Dopo l'allargamento si è trasformato nella rete EURACTIV e media partner, che riportano le politiche dell'UE in 13 Paesi, ciascuno nella propria lingua.[8] Dopo la Brexit, la società principale si è trasferita nel continente ed è diventata EURACTIV Media Network BV. Leclercq ha ricoperto vari ruoli nella società da lui fondata, prima come CEO, e poi come editore, direttore della rete, membro del consiglio e ora siede nel suo comitato consultivo.[9]

Nel 2018 è diventato consulente del rapporto finale del gruppo di esperti ad alto livello sulle Fake news e la disinformazione online, organizzato dalla Commissione europea.[10] È stato poi nominato membro del consiglio consultivo dall'Osservatorio europeo dei media digitali (EDMO)[11] ed è stato consultato come esperto per il rapporto della Commissione europea del 2019 su una strategia dei media industriali.[12] Scrive spesso articoli d'opinione, occasionalmente firmati insieme a membri del Parlamento europeo e alle parti interessate, sul settore dei media,[13] sull'allargamento dell'UE,[14] sulla comunicazione dell'UE, e sul multilinguismo.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Stavros Papagianneas, 7 Top Media for EU Affairs, su StP Communications, 4 febbraio 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
  2. ^ (EN) EU Media Poll 2023: POLITICO Just Beats The Economist In Tight Fight to the Top, su BCW Belgium, 12 ottobre 2024. URL consultato il 28 aprile 2024.
  3. ^ Christophe Leclercq, in The annual report of AEGEE-Europe for 2004/2005, 2005, pp. 48-50.
  4. ^ (EN) Meet every Comité Directeur of AEGEE-Europe!, su AEGEE, 2 agosto 2020. URL consultato il 28 aprile 2024.
  5. ^ (FR) The creation of the Erasmus Programme, and the role of AEGEE, su YouTube, 24 dicembre 2012. URL consultato il 28 aprile 2024.
  6. ^ (FR) Conférence-Débat, su infolocale.fr. URL consultato il 28 aprile 2024.
  7. ^ (EN) CHRISTOPHE LECLERCQ, su re-imagine. URL consultato il 28 aprile 2024.
  8. ^ (EN) EurActiv CrossLingual: Working Prototype for Multilingual Policy Portals, Building on Existing EU Affairs Media, su Cordis. URL consultato il 28 aprile 2024.
  9. ^ (EN) Quo vadis Europa?, su Greek News Agenda, 19 aprile 2018. URL consultato il 28 aprile 2024.
  10. ^ (EN) A multi-dimensional approach to disinformation - Annex I, page 39, su ec.europa, marzo 2018. URL consultato il 28 aprile 2024.
  11. ^ (EN) EDMOeu Team, su EDMO. URL consultato il 28 aprile 2024.
  12. ^ Towards European Media Sovereignty (PDF), 2019, pp. 83.
  13. ^ (EN) christophe Leclercq, su EDMO. URL consultato il 28 aprile 2024.
  14. ^ (FR) Turquie, Ukraine, Russie: Vers une nouvelle CEE ?, su Le Monde, 12 novembre 2010. URL consultato il 28 aprile 2024.
  15. ^ (FR) EurActiv: Un média Internet pour mieux comprendre l’Europe, su Canal Academies, 8 maggio 2011. URL consultato il 28 aprile 2024.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]