Chiesa di San Tommaso (Lodi)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Tommaso
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàLodi
Coordinate45°18′47.24″N 9°30′22.38″E / 45.313123°N 9.506218°E45.313123; 9.506218
Religionecattolica
TitolareTommaso
Diocesi Lodi

La chiesa di San Tommaso è una chiesa sconsacrata sita nel centro storico della città italiana di Lodi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della chiesa parrocchiale di San Tommaso risalgono all'antica Lodi. Dopo la distruzione della città ad opera dei milanesi e la fondazione della nuova Lodi nel 1158, la chiesa di San Tommaso, al pari di altre chiese, venne ricostruita nella nuova città per iniziativa del vescovo Lanfranco da Cassino.[1] Dal 1173 risulta essere rettoria.[2]

Beneficiata da diverse famiglie nobili lodigiane (Cadamosto, Leccami, Maldotti),[2] fu poi concessa in commenda ad alcuni cardinali, fra cui Federico Cesi.[3]

Nel 1579 la chiesa parrocchiale di San Michele venne destinata ad ospitare il seminario diocesano; la parrocchia di San Michele venne pertanto soppressa, e il suo territorio aggregato alla parrocchia di San Tommaso.[1] Tuttavia già nel 1582, essendosi constatata l'insufficienza degli spazi di San Michele, il seminario venne trasferito a San Tommaso, e la parrocchia di San Tommaso venne a sua volta trasferita a San Michele.[1][3]

La chiesa e il seminario vennero soppressi nel 1786, durante l'epoca delle soppressioni giuseppine, e ripristinati nel 1791 dal nuovo imperatore Leopoldo II. Vennero nuovamente soppressi nel 1798, durante il periodo napoleonico, e nuovamente ripristinati sotto il Regno Italico.[3]

Nel Novecento la chiesa di San Tommaso venne sconsacrata e destinata a biblioteca del seminario.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è posta all'angolo fra via Volturno e via XX Settembre, con la facciata prospettante su quest'ultima.

Si presenta nella veste architettonica assunta dopo la ricostruzione del 1589;[2] pregevole il campanile quattrocentesco fatto costruire dal conte Lorenzo Mozzanica,[3] a cui si deve anche la ricostruzione del palazzo di famiglia, posto proprio di fronte alla chiesa.[5]

All'interno vi si conservavano due dipinti di un certo interesse: un Transito di Maria Vergine, forse di Martino Piazza, e una Deposizione cinquecentesca di scuola cremonese.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ciseri (1732), p. 123.
  2. ^ a b c Agnelli (1917), p. 237.
  3. ^ a b c d e Agnelli (1917), p. 238.
  4. ^ Silvia Canevara, Il Seminario di Lodi brilla di nuova luce, in Il Cittadino, Lodi, 7 novembre 2011.
  5. ^ Agnelli (1917), p. 288.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Testi di approfondimento[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Guastoldi, Il Seminario vescovile di Lodi 1575-1975. Notizie storiche, Lodi, Lodigraf, 1975, ISBN non esistente, SBN IT\ICCU\MIL\0590281.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]