Chiesa di San Quintino (Montechiarugolo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Quintino
Facciata e lato sud
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàMontechiarugolo
Indirizzopiazzale San Quintino
Coordinate44°41′36.29″N 10°25′16.5″E / 44.693413°N 10.42125°E44.693413; 10.42125
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Quintino
Diocesi Parma
ArchitettoCamillo Uccelli
Stile architettonicoromanico e neoromanico
Inizio costruzioneentro il XIII secolo
Completamento1910

La chiesa di San Quintino è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche e neoromaniche, situato in piazzale San Quintino a Montechiarugolo, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Montechiarugolo-San Prospero.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originario luogo di culto romanico fu costruito in epoca medievale; risale infatti al 1230 la prima testimonianza[1] della sua esistenza quale cappella dipendente dalla pieve di Basilicagoiano.[2]

Documenti del 1494 testimoniano che all'epoca la chiesa era gestita dai frati eremitani, ma in seguito fu annessa al vicino monastero di Santa Monica.[2]

Alla fine del XVII secolo fu costruita la sagrestia in adiacenza al campanile.[3]

Nel 1901 furono avviati i lavori di ristrutturazione in stile neoromanico della chiesa medievale, ormai profondamente deteriorata, su progetto dell'architetto Camillo Uccelli; il tempio fu sopraelevato e furono ricostruite le facciate, conservando dell'edificio originario soltanto la zona absidale e il campanile.[2]

Il 23 dicembre del 2008 un violento terremoto causò alcuni danni al luogo di culto, che nel 2014 fu restaurato e consolidato strutturalmente.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata e lato nord
Lato sud e campanile

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[2]

La simmetrica facciata a salienti, rivestita a fasce alternate di laterizio e pietra, è scandita verticalmente da quattro alte paraste coronate da capitelli scolpiti, a sostegno di tre arcate a tutto sesto in rilievo; al centro è collocato il portale d'ingresso, delimitato da piedritti con capitelli e architrave ornato da un bassorilievo; su quest'ultimo si imposta una doppia arcata strombata, sormontata dal grande rosone incorniciato; ai lati si aprono due finte trifore ad arco, suddivise da colonnine in pietra coronate da capitelli corinzi, e, più in alto, due piccole finestre romboidali; in sommità si sviluppa lungo gli spioventi del tetto il cornicione in aggetto.[2]

I fianchi, rivestiti analogamente al prospetto principale, sono scanditi da contrafforti, che separano le finte quadrifore; più in alto si aprono sulla navata ampie finestre circolari, mentre a coronamento corre un motivo in mattoni disposti a denti di sega. Al termine del lato meridionale si innalza su tre ordini il campanile d'origine romanica rivestito in laterizio, con base a scarpa; gli spigoli sono arricchiti da lesene, mentre in sommità si affacciano le aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria; a coronamento si eleva oltre il cornicione la piccola lanterna a base quadrata.[2]

Navata
Controfacciata

All'interno la navata, coperta da volte a crociera con costoloni intonacate, è affiancata dalle arcate a tutto sesto delle cappelle laterali, scandite da lesene coronate da capitelli dorici a sostegno del cornicione perimetrale.[2]

Il presbiterio absidato, chiuso superiormente da una volta a crociera e dal catino a spicchi, è illuminato da due monofore ad arco laterali;[2] nel mezzo si staglia dietro all'altare maggiore ligneo la pala raffigurante l'Assunzione, dipinta forse da Clemente Ruta agli inizi del XVIII secolo.[3]

La prima cappella sulla sinistra ospita una scultura tardo-settecentesca in terracotta policroma raffigurante un Ecce Homo, realizzata da Giuseppe Sbravati. Nella successiva cappella si trovano tre statue in legno dipinto: al centro è collocato il cinquecentesco Cristo morto, mentre nelle nicchie sono posti i seicenteschi San Francesco e Sant'Antonio.[3]

L'ambiente a sud del presbiterio è decorato con affreschi tardo-quattrocenteschi, rinvenuti nel 1986; i dipinti, posti all'interno di riquadri, raffigurano l'Annunciazione, San Quintino e il povero, la Madonna con santa Lucia e, nel mezzo, la Madonna della Misericordia, commissionata nel 1483 dal conte di Montechiarugolo Marsilio Torelli.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  2. ^ a b c d e f g h i Chiesa di San Quintino "Montechiarugolo", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 29 aprile 2017.
  3. ^ a b c d Comune di Montechiarugolo, p. 11.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Comune di Montechiarugolo (PDF), in Vivi la Città, n. 11, Reggio Emilia, Gruppo Media, febbraio 2000 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]