Chiesa di San Lorenzo (Solignano)

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Chiesa di San Lorenzo
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàSolignano
Indirizzolocalità Case Gabelli
Coordinate44°37′21.8″N 9°59′19.6″E / 44.622722°N 9.988778°E44.622722; 9.988778
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Lorenzo
Diocesi Parma
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1440
Completamento1952

La chiesa di San Lorenzo è un luogo di culto cattolico dalle forme neoclassiche, situato in località Case Gabelli a Solignano, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Berceto-Fornovo-Medesano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale all'interno delle mura del castello di Solignano; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1039,[1] quando l'edificio fu menzionato in un atto stipulato tra il margravio di Toscana Bonifacio di Canossa e il Capitolo della Cattedrale di Parma.[2]

Nel 1230 la cappella fu citata nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma tra le dipendenze della pieve di Fornovo.[3]

Nel 1405 le truppe di Ottobuono de' Terzi assediarono il maniero, appartenente a Orlando Pallavicino, nel vano tentativo di impossessarsene;[4] durante gli aspri scontri la chiesa fu semidistrutta; nel 1440 furono avviati i lavori di costruzione di un nuovo tempio all'esterno delle mura castellane e l'edificio fu completato nel 1447.[1]

Tra il 1760 e il 1763 il luogo di culto fu interamente riedificato su un imponente impianto a croce greca.[1]

Verso la fine del XIX secolo la chiesa fu modificata nella porzione centrale della facciata, ove furono rimossi parte del cornicione e le specchiature e fu aperta una bifora ad arco ogivale; tuttavia, a causa di un cedimento del terreno, tra il 1893 e il 1896 l'edificio fu quasi interamente ricostruito, mantenendo invariato l'impianto settecentesco.[1]

Nel 1950 nuovi problemi statici imposero la necessità di abbattere la cupola che si ergeva al centro del tempio; al suo posto nel 1952 fu realizzata una volta a padiglione in cannucciato, coronata da una copertura a capanna.[1]

In seguito alla realizzazione della nuova strada di fondovalle e della linea ferroviaria Parma-La Spezia gli abitanti si spostarono sempre più a valle, ricostruendo il paese intorno alla settecentesca corte Leporati;[5] tra il 1975 e il 1976 nel centro a fondovalle fu edificata anche una moderna chiesa dedicata a san Lorenzo, che divenne la nuova sede parrocchiale,[6] mentre l'antico luogo di culto a monte divenne sussidiario.[1]

Intorno al 1980 il tempio fu risistemato nel tetto.[1]

Nel 2008 furono avviati i lavori di ristrutturazione delle facciate e delle coperture; tuttavia, il 23 dicembre di quell'anno un forte terremoto causò vari danni all'edificio, che fu chiuso al culto per inagibilità; tra il 2012 e il 2014 il tempio fu sottoposto a interventi di restauro e miglioramento sismico;[1] al termine delle opere, che comportarono anche la risistemazione del sagrato, la chiesa fu riaperta al culto con una solenne cerimonia celebrata dal vescovo di Parma Enrico Solmi.[7]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Facciata
Lato nord

La chiesa si sviluppa su una pianta centrale a croce greca, con ingresso a ovest e presbiterio a est; ai lati della navata si trovano la cappella del battistero a nord e il campanile a sud, mentre ai fianchi del presbiterio si estendono i locali annessi; al prospetto meridionale è addossata la canonica.[1]

La simmetrica facciata a capanna, interamente intonacata, è suddivisa orizzontalmente in due parti da un alto cornicione, spezzato al centro. Inferiormente si elevano su un basamento quattro lesene coronate da capitelli dorici; nel mezzo è collocato l'ampio portale d'ingresso, sormontato da una bifora ad arco ogivale delimitata da una specchiatura di forma analoga. Superiormente si ergono, in continuità con quelle sottostanti, quattro lesene ioniche a sostegno di un alto cornicione spezzato; al centro si apre un piccolo oculo. In sommità si staglia un frontone triangolare con cornice a dentelli.[1]

In perfetta continuità, si ergono simmetricamente sulla sinistra la cappella del battistero e sulla destra l'ordine inferiore del campanile, delimitati ciascuno da due lesene doriche; la torre si eleva su altri tre ordini, scanditi da fasce marcapiano modanate e arricchiti da lesene doriche sugli spigoli; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso due livelli di monofore ad arco a tutto sesto; a coronamento si staglia una guglia rivestita in rame.[1]

All'interno l'aula, coperta nella prima parte da una volta a botte e nel mezzo da una volta a padiglione, è affiancata da due alte cappelle voltate a botte; gli spigoli semicircolari tra i bracci sono arricchiti da nicchie ad arco a tutto sesto e lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno del cornicione perimetrale.[1]

Il lungo presbiterio, lievemente sopraelevato, è chiuso superiormente da una volta a botte; all'interno si trovano l'altare maggiore a mensa e l'ambone, ricavati tra il 1970 e il 1980 dall'antico altare maggiore in legno policromo; sul fondo si staglia, all'interno di una monumentale ancona barocca, la grande pala.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m Chiesa di San Lorenzo "Solignano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 novembre 2018.
  2. ^ Affò, pp. 43-44.
  3. ^ Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 191.
  4. ^ Solignano, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
  5. ^ Comune di Solignano (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).
  6. ^ Chiesa di San Lorenzo "Solignano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 novembre 2018.
  7. ^ Valentino Straser, L'antica chiesa torna a splendere dopo 7 anni, in www.gazzettadiparma.it, 13 agosto 2014. URL consultato il 10 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo secondo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
  • Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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