Chiesa di San Donato in Polverosa
La chiesa di San Donato in Polverosa si trova nel quartiere di Novoli a Firenze.
Storia
Sorta come oratorio nei pressi del Mugnone, ha origini romaniche, risalenti al 1187. Il monastero fu occupato prima dagli Agostiniani, detti «polverosi» per il colore del loro saio, e poi dagli Umiliati. Nel 1322 la struttura passò alle monache del monastero di Santa Maria Maddalena delle Convertite in Borgo Pinti (l'attuale chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi), sollecitate da papa Eugenio IV che desiderava mettere in tale sede i Cistercensi.
Soppresso il convento nel 1809, fu acquistato nel 1814 dai principi Demidoff, che trasformarono il convento in villa.
La chiesa invece, dopo essere stata rimodernata, è stata riaperta al culto dal 1963, grazie all'instancabile opera del priore don Franco Bencini.
"Polverosa" continuò a indicare il tratto di pianura che si estendeva, dentro le mura, da Santa Lucia al Prato fino a Porta Faenza (Fortezza da Basso) e l'area fuori Porta al Prato e Porta Faenza, che comprendeva San Jacopino in Polverosa e la chiesa di San Donato, arrivando fino al ponte di Rifredi.
Corredo artistico
L'interno, ad unica navata, conserva alcuni affreschi staccati del XIV-XV secolo: di Matteo di Pacino sono l'Annunciazione, il Martirio di San Sebastiano, San Giorgio e il drago e la Madonna della Cintola, mentre l'Adorazione dei Magi fu dipinta da Cenni di Francesco di Ser Cenni. Di Gaetano Bianchi è il dipinto Pazzino de' Pazzi rende omaggio a San Donato (1880).
Opere già in San Donato
Altre immagini
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L'antioca facciata, con tracce di portali, riscoperta in occasione della demolizione dell'edificio adiacente
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L'interno
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Cenni di Francesco, Adorazione dei magi
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Matteo di Pacino, Madonna della cintola
Voci correlate
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